Ne prende una di Natale per sè stesso, che continua ad utilizzare tutto l'anno ripetendo sempre che non ci sono stagioni precise per poter bere da un babbo natale gigante.

E poi cerca la preferita di Manuel ma non la trova, comincia ad aprire tutti gli sportelli alla ricerca della famosa tazza.

Sa che potrebbe prenderne un'altra e non accadrebbe nulla, forse Manuel neanche se ne accorgerebbe ma sa anche che quella di toy story è la sua preferita: gliel'ha confidato un pomeriggio spiegandogli che era l'unico film che ,da piccolo, aveva in cassetta e, quindi, ogni sera che Anita era fuori per lavoro, lui guardava quel cartone e si sentiva al sicuro.

Da allora, Simone utilizza solo e soltanto quella tazza per Manuel, un tacito gesto per dirgli che si ricorda tutto ciò che il maggiore gli confida, che tiene ai suoi ricordi e che vorrebbe che Manuel non li dimenticasse mai, non come ha fatto lui.

Ma ora quel pezzo di ceramica sembra essersi volatilizzato nel nulla. Simone apre l'ultima anta della cucina, quella in basso a sinistra dove ci sono tutti gli utensili e gli elettrodomestici che non vengono mai usati, per fare un ultimo tentativo e chiedersi se sia finita lì per qualsivoglia motivo.

La apre ma vede solo vecchie pentole, le sposta con delicatezza e nota un manico che sembra uguale a quello della tazza che sta cercando. Contento di averla finalmente ritrovata, la prende in mano ma non c'è nessun Andy a guardarlo sorridente.

È bianca, scheggiata in alcuni punti a causa dell'usura data dal tempo, a decorarla vi è il disegno abbastanza impreciso di due bambini che si tengono per mano e, a lato di ognuno dei due, sono scritti i nomi in una calligrafia che apparteneva sicuramente ad una mano più esperta 'Simo e Jaco - per sempre'

Simone fissa quella tazza con sguardo terrorizzato, come se fosse una bomba ad orologeria.
Le mani gli cominciano a tremare e, quindi, la poggia sul tavolo per non fargli fare una brutta fine.

Più fissa quel pezzo di ceramica, più nella sua mente cominciano a delinearsi sfocate le immagini di un pomeriggio passato in quella stessa cucina, molto più calda e accogliente, però, con le risate dei suoi genitori a fare da sottofondo e lui e suo fratello seduti sul tavolo a mangiare biscotti al cioccolato appena sfornati e a bere cioccolata calda da un un'unica tazza.

Quel pomeriggio era rimasto un solo ciobar in casa e, quindi, Floriana aveva deciso niente cioccolata per quelle due pesti in modo da non vederli litigare per quella singola bustina.

Ma, forse, aveva sottostimato i suoi due figli perché Jacopo, appena appresa la notizia, aveva tirato su appena le spalle, come se non fosse successo nulla.
Aveva aperto le labbra in un sorriso un po' furbo e un po' tenero e, aveva detto << E che problema c'è? La dividiamo!>>

Floriana era sembrata un po' scettica ma li aveva accontentati e si era anche stupita vedendo i due bere un sorso alla volta, in maniera quasi metodica ad un occhio esterno ma, all'occhio di chi li vedeva tutti i giorni, in modo così naturale e pieno d'amore.
Dividevano quella cioccolata con così tanta naturalezza così come facevano con la camera, i giocattoli, i vestiti, il loro cuore...Tutto diviso in due metà perfette.

Dopo aver preso l'ennesimo sorso e averla passata al fratello, Jacopo, con ancora i baffi di cioccolata, aveva urlato con l'entusiasmo tipico di un bambino <<Mamma! Voglio una tazza solo di me e Simo così la possiamo usare solo noi due>> 

Simone aveva sollevato la testa verso il gemello e aveva sorriso entusiasmato all'idea aggiungendo <<Siii! La decoriamo noi così è solo nostra>>

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