Ho perso le parole

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So che lo sai,
Le mie parole non servono più.
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Ho perso le parole, eppure ce le avevo qua un attimo fa.

Luca fin da sempre è stato il mio amore di una vita. Ma quell'amore segreto, quello che non lo riveleresti ad anima viva.

L'amore segreto va così, si è migliori amici, si ride e si scherza, fin da bambini, fin dalle prime cadute in bici, dalle prove con le minimoto. Cadute, scherzi, litigi e pure qualche gioco rubato, perché essendo io un po' un maschiaccio avevo del feeling con tutto ciò che da bambina mi poteva sembrare adrenalinico . Che poi non so cosa si fosse di così tanta adrenalina nel tirare fuori il proprio beyblade, ma va bene lo stesso.

Mi trovavo con lui a giocare al nostro gioco preferito con ancora la pietra storica della PlayStation 2, Crash Bandicoot , mi batteva quasi sempre ma a me non importava, mi divertivo un casino e mi sentivo la bambina più felice di sempre. Quel diavoletto della Tasmania era pazzesco, o almeno ero e sono convinta sia quell'animale lì, sennò non mi spiegherei la forma.

Crescendo però le cose cambiano, diventi una bambina più grande e inizia quel periodo di distinzione tra maschi e femmine, e chi voleva stare da entrambe le parti come me, si ritrova ad avere quattro amici in croce con le bambine più popolari che ridevano perché andavi in giro con qualche maschio, rozzo e puzzolente , citando parole sentire dire talmente tante volte che quasi me la tatuo in fronte.

Scherzi a parte, crescere con la costante parola giudicante è veramente snervante. Se mi sono goduta i primi anni di adolescenza? Assolutamente no, ho sofferto, mi sentivo esclusa, ma nonostante ciò sapevo che quando mi trovavo a casa avevo Luca, e nella fermata dell'autobus trovavo anche un'altra mia amica d'infanzia Carlotta, detta Totta.

La cosa che ogni anno aspettavo di più in assoluto era il Natale, o per lo meno qualche giorno prima dove io e Luca avevamo questo giorno ricorrente dove le nostre famiglie cenavano insieme e ci scambiamo i regali che però aprivamo solo io giorno di Natale.

Io e Luca sembravano quasi fratelli, solo che, tornando all'amore segreto, crescendo durante gli anni delle medie, scoprii che Luca dopo tutto mi piaceva.

Dovevo dire cose, cose che sai, che ti dovevo, che ti dovrei.

Avrei avuto molte opportunità per dire a Luca il mio amore , ma non ne ho mai avuto il coraggio, per esempio l'ultima che mi ricordo era dell'anno scorso, eravamo insieme a fare compere di Natale e stavamo girando tutta Pesaro per trovare quello che volevamo, tra regali e addobbi richiesti dalla rispettive madri.

In centro a Pesaro quell'anno avevano messo un cuore che al centro aveva un rametto di vischio dove gli innamorati che si mettono sotto devono baciarsi , come tradizione chiama; il bacio sotto il vischio.

Ho perso le parole | Luca Marini One Shot Where stories live. Discover now