«Il tuo cuore mi sa che è andato via insieme a lui.» Rise e diedi una spinta anche a lei, ma quando mi girai dal lato opposto per fingermi infastidita, trovai altri occhi che mi stavano già guardando così.

Al posto di rimanere a contemplarlo, alzai gli occhi al cielo. Non bastava Carla, Lando, anche Max Verstappen doveva giudicarmi.

Camminai fino al mio camerino, il weekend era concluso, non mi restava che tornare a casa e godermi la pace di rimanere sola. Charles aveva proposto ad Abigail di partire già per l'Italia e i due quasi sposi sarebbero andati a Venezia per controllare alcuni preparativi.
Le avrei incontrate direttamente al matrimonio.

Iniziai a svestirmi, volendo cambiare gli abiti usati nell'intera giornata. In hotel la mia valigia era già pronta, avrei solo dovuto fermare il biglietto per l'orario che avrei preferito.
Con Netflix funzionava così, tutti oltre alla partenza, avevano diritto alla scelta del volo per il ritorno. Poteva essere la domenica o direttamente il lunedì.

Abbandonai il paddock andando nei parcheggi, il taxi che avevo prenotato doveva essere da qualche parte. Tornata in albergo sarei andata subito in aeroporto.

Una macchina scura si avvicinò a me, si fermò davanti e una volta che il finestrino del passeggero venne abbassato, vidi Max.

«Che vuoi?» Ridussi la mia voce al minimo, in giro era pieno di miei colleghi. Lui sbatté qualche volta le ciglia, forse non aspettandosi quella domanda.

«Hai bisogno di un passaggio?» Osservai quelle labbra chiedermi, come se andassero al rallentatore, non riuscendo a non ricordarmi di quando le avesse appoggiate sulle mie. I suoi occhi mi scrutarono, osservarono il vestitino leggero che avevo infilato per il caldo asfissiante della Spagna. E se prima mi sentivo bene, ora stavo iniziando a sudare ancora.

«Sto aspettando qualcuno.» Decisi di rispondere, omettendo che stavo attendendo solo uno stupido taxi.

«Bene.» Si girò dall'altro lato per nascondermi il nervosismo che vidi comunque. Si morse le labbra, obbligandosi a restare in silenzio.

«Bene.» Risposi di rimando, guardando come alzò il finestrino e sparì, sgasando a mille quella Ferrari scura.

Un urletto esplose nella mia gola. Il suo comportamento non lo accettavo, non dopo le parole che mi aveva detto. Non riuscivo a levarmelo dalla testa.
La tua strada non può essere dov'è la mia.

E allora perché faceva di tutto perché fosse così? Perché si fermava davanti a me a chiedermi se volessi andare con lui?

Girandomi vidi l'uber parcheggiato più avanti, salii chiedendo di portarmi il più velocemente possibile a destinazione.
Restare nella stessa città di Verstappen non andava bene, non mi faceva bene.

Ma sull'aereo di ritorno ripensai al fatto che sarebbe restato probabilmente anche lui nel Principato e la mia reazione fu spaventare il mio vicino di sedile. Tirando qualche testata al finestrino.

Atterrata a Nizza, tornai a Montecarlo che ormai era pomeriggio tardi e togliendo la modalità aereo dal cellulare trovai un messaggio di Norris di qualche ora prima.

From: Lando
To: Kyla

Sei tornata a casa scappando a nuoto? Ho chiesto di te ad Abigail ma te n'eri già andata.
Sto partendo anche io, sta sera ceniamo insieme?

Sorrisi al solito sarcasmo usato dal ragazzo e risposi affermativamente alla sua domanda.
Infatti una volta nell'appartamento non persi tempo a lavarmi e disfare le valigie.

Presto sarei dovuta anche andare a provare l'abito da damigella per il grande giorno, che fino ad allora non avevo ancora visto, al contrario di Abigail che l'aveva già ritirato.

Mad Max | Max Verstappen | Vol. 5Where stories live. Discover now