Prima notte

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Light se ne stava seduto alla scrivania della camera che, da quel giorno, doveva condividere con il detective L per chissà quanto tempo.

Revisionava i file inerenti al Caso Kira, sperando di trovare qualche nuovo indizio che era sfuggito agli occhi dei suoi colleghi. Qualche traccia che l'avrebbe fatto sprigionare dalla situazione in cui si trovava.

Il muoversi delle sue mani sulla tastiera del portatile causava alla catena delle manette di fare rumore nel pavimento.

Esatto, manette.

Il detective sospettava ancora di lui e decise di sorvegliarlo 24 ore su 24, non più dalle telecamere, ma direttamente dal vivo, mettendogli delle manette che li legavano, come il filo rosso del destino.

Quello era l'unico suono presente nella stanza, dopo quello che emettevano i tasti piggiati, e i respiri dei due ragazzi.

<<Penso proprio che per oggi basti così.
Gli occhi mi iniziano a bruciare.>>

Light si alzò dalla scrivania, seguito dallo sguardo di L, che stava appollaiato nella sua solita posizione su una sedia poco lontana.

In bocca teneva un lecca lecca e in mano dei fogli.

Non diede una risposta a Light, semplicemente lo osservò spostarsi da una parte della stanza all'altra, come se non sapesse dove mettersi, o cosa fare.

L'aria era pesante in quella stanza, ancora Light non si era abituato alla presenza dell'altro, e neanche L, che fu proprio lui a proporre l'idea ma a cui sembrava non sembrava darci attenzione, finendo sempre (o quasi) per fare inciampare il compagno.

Finalmente si decise a sdraiarsi sul grande letto matrimoniale al centro della stanza, con le mani sotto la nuca e con la testa rivolta verso il soffitto.

Si chiedeva se con L avrebbero mai dormito insieme in quel letto, poiché quello sembrava non aver mai provato una notte di sonno in vita sua, dalle occhiaie che si ritrovava.

Per Light invece il sonno era molto importante, ma nell'ultimo periodo, durante il Caso Kira, non chiudeva occhi da un bel po'.

Spesso si svegliava la notte e... e poi?
La testa iniziò a fargli male, stava avendo dei vuoti di memoria.

Non riusciva proprio a ricordare cosa facesse il pomeriggio, dopo aver studiato, o la mattina presto, prima di andare a scuola.

Forse aveva lavorato troppo oggi, doveva spegnere un po' la mente.
Chiuse gli occhi per qualche minuto, senza badare a L, che sembrava quasi lo stesse ignorando.

Fatto sta' che quando li riaprì per il fastidio che la catena gli dava, capii che era passato più di qualche minuto.
Il cielo si era fatto buio e tutto era molto silenzioso.

Si stiracchiò un po' i muscoli e prese un colpo vedendo la figura del detective seduta nel letto accanto a lui, che lo guardava.

Anzi, lo fissava.

Era come sempre con le ginocchia strette al petto e con la luce del portatile appoggiato sulle coperte che gli illuminava il viso.

<<Ti sei svegliato, Light. Ti eri addormentato senza neanche cambiarti. Non mi hai neanche avvisato. Per caso la luce del computer ti dà fastidio? Posso spegnerla, se preferisci.>>

Si prese qualche secondo per elaborare ciò che gli era stato detto, e poi scosse la testa in segno di negazione.

<<No... No, non ti preoccupare. Non volevo neanche addormentarmi, in realtà.>>

L sussurrò un leggero "capisco", prima di voltarsi verso il computer e continuare a scrivere ossessivamente e sempre più velocemente, probabilmente qualcosa inerente al caso Kira, come sempre.

Light si alzò lentamente per mettere il pigiama che suo padre gli aveva portato il pomeriggio stesso insieme a qualche altri vestiti, cercando di non tirare troppo la catena delle manette che così facendo avrebbero fatto cadere L.
Prese dal cassetto il pigiama e si avvicina di nuovo al letto.

<<Ryuzaki, mi devo cambiare. Come faccio con queste addosso?>>

Il detective si gira e si alza dal letto, avvicinandosi a lui. Tirò fuori dalla tasca dei larghi pantaloni una piccola chiave bianca e senza dire nulla prese per il polso Light, che lo tirò subito indietro d'istinto.

<<Ma che fai, ti devo levare le manette o no?>>

<<Ah... Si, si, scusami.>>

Light avvicinò il polso ad L, che lo prese e aprì le manette.
Le sue mani erano fredde e fecero fuoriuscire un sussulto dalle labbra di Light

<<Grazie...>>

L si sedette di nuovo sul letto, mentre Light si allontanava per andare in bagno e cambiarsi.

<<Fermo.>>

<<Cosa c'è, Ryuzaki? Non sto scappando, sto andando in bagno.>>

<<Mentre non hai le manette che ti tengono legato a me non puoi allontanarti dal mio campo visivo.>>

Light sbatté un po' le palpebre con uno sguardo di confusione in faccia.
Effettivamente, doveva immaginarsi che da quel momento in poi doveva scordarsi della parola "privacy", stando costantemente vicino a lui, ma L non si fidava così tanto a tal punto da doverlo guardare guardare pure mentre si cambia?

Si girò di spalle e si sfilò la maglietta. L dietro di lui si era posizionato di nuovo sul letto, con il pollice poggiato sul suo labbro inferiore e con l'altra mano che giocherellava con la catena delle manette.

In battito di ciglia Light si era messo il pigiama e ora stava sdraiato accanto ad L.

Era notte fuori, ma non riusciva ancora ad addormentarsi, forse per l'imbarazzo di pochi miuti prima.

Light fissava intensamente il tetto, mentre L chiudeva il portatie e metteva in bocca un'ultima caramella. Forse si era deciso a dormire.

<<Hai deciso di smettere di lavorare, finalmente?>>

<<La mia mente è sempre al lavoro.>>

Il ragazzo si infilò subito sotto le coperte, senza neanche cambiarsi i vestiti. Messo nella sua solita posizione (ma orizzontalmente) fissava Light, sperando di catturare qualche segnale, qualche movimento che lo avrebbe smascherato e rivelato la sua identità da Kira, ma nulla.

Sarebbe stata una lunga notte.

Calamite |Death NoteOn viuen les histories. Descobreix ara