Capitolo 46: Linea - ✓

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Dave stava facendo rigirare la pinzatrice fra le dita come antistress, mentre l'altra mano sorreggeva la testa, il gomito appoggiato sulla scrivania. «È normale che la zona sia videosorvegliata al di là delle videocamere di sicurezza della città. La SIH è un'ottima azienda che negli anni ha sempre dato del filo da torcere alla concorrenza.»

«A quanto pare ha cambiato Direttore cinque anni fa. Sembra che Steven Miller abbia rischiato di mandare in bancarotta l'impresa, perciò si è presentato un certo Albert Blake, il quale ha riportato in alto i livelli di incassi, revisionando l'intero team di impiegati. È come se, in sintesi, Y abbia ricostruito l'azienda daccapo, cercando criminali e simili come dipendenti e guadagnando tramite frode e ingegneria sociale i soldi perduti, approfittandosene della nomina che la SIH aveva già ricavato nel corso degli anni per passare inosservato.» parlò Noah, mentre appendeva le foto di Timothy sulla bacheca accanto allo schermo.

«Albert Blake: uno dei tanti pseudonimi di Y.» osservò Dave.

«Sul sistema spunta una ridicola foto ritoccata. – il giovane indietreggiò una volta finito; aveva ricostruito suppergiù lo spazio esterno dell'azienda grazie anche alle riprese satellitari. Il soldato si alzò, mettendosi accanto a lui; era stato in grado di racimolare anche una piantina interna dell'edificio; non doveva più pregarlo nel cercare certi dati. Faceva tutto da solo ormai. – Il CEO, invece, prende il nome di Darrel Ford, e ha una foto che non ha nulla a che vedere con la descrizione con la quale siamo venuti a conoscenza dalle fonti: nessun baffetto, niente occhi azzurri, niente capelli lunghi.»

«Hanno gestito troppo bene la copertura. Non possiamo escludere che ci sia lo zampino di qualche agenzia di intelligence straniera che sta cercando di demolirci dall'interno. Potrebbero essere stati loro ad aver messo in cattiva luce Steven Miller per fare in modo che venisse spodestato.» pensò Dave, massaggiandosi la mascella leggermente ruvida. «Se sono venuti a conoscenza di essere stati scoperti, però, potrebbero aver già fatto i bagagli e abbandonato gli Stati Uniti.»

«Se mi permetti, Dave, non è successo. – Timothy alzò impacciatamente la mano per intervenire. – Mentre raccoglievo i filmati non ho fatto a meno di guardarli, e i movimenti sono rimasti sempre gli stessi. Le vetture in entrata e in uscita non hanno cambiato strada. E-E ecco...» si schiarì la gola, aggiustandosi gli occhiali quando si accorse che due paia di occhi seri non si staccavano dai suoi. «Credo di aver c-capito quale sia la macchina del Direttore...» concluse con tono vibrato e incerto. «Una Audi A8 nera.»

Noah, quando la nominò, si catapultò davanti al pc; senza sedersi, si curvò sulla tastiera per fermare il filmato nel momento in cui quell'auto stava per varcare il cancello di entrata della SIH. Vetri oscurati erano sinonimo di zero possibilità di vedere il volto del Direttore. Eppure sembrava che le parti dell'autista e del passeggero fossero trasparenti.

«Ha un autista personale.» commentò.

«Sfugge alle videocamere per non farsi riconoscere. Il sospetto che sia una spia mi convince sempre di più.» aggiunse Dave.

«U-Una s-spia...» tremò Timothy, iniziando a mangiarsi le unghie. «Q-Questo significa che c'è in gioco qualcosa di peggiore di una semplice vendetta. Oh my God...Oh mio Dio, siamo in mezzo ad un mare di guai.» volse lo sguardo verso il basso, camminando avanti e indietro su uno spazio ristretto; l'ansia stava facendo il suo corso. «Questo potrebbe...Questo potrebbe significare solo una cosa: rischiamo una guerra. Moriremo. Qualcuno vorrà farci saltare in aria. Se scoprisse che anche la CIA, no ma che dico, lo sa già che siamo coinvolti nella sua ricerca, quindi-»

«Chiudi il becco, Timothy.» dissero Noah e Dave all'unisono.

L'agente Su si arrestò, osando incontrarsi con gli sguardi annoiati dei due mostri di fronte a lui. Lo avevano fulminato per un breve attimo, dopodiché erano tornati ad analizzare la bacheca, come se avessero voluto un po' di silenzio per riflettere.

MIND OF GLASS: OPERATION Y [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now