Hyunjin continuò a guardarlo "Perché vuoi che lo faccia?" chiese.

"Perché voglio che tu conosca la verità e anche io voglio conoscerla. Te l'ho detto, potrebbe cambiare tutto. Anche tra noi due." rispose Felix.

Hyunjin prese un profondo respiro col naso, il solo pensiero di poter esternare i sentimenti che provava per Felix lo rendeva felice ma ciò avrebbe significato il dover accettare tutto e lui non voleva.

Si trovava ad un bivio, un bivio che non presentava una via alternativa.

"Ti rendi conto che potremmo stare insieme davvero...?" mormorò Felix.

Hyunjin alzò una mano e gli accarezzò una guancia "Potrebbe essere più difficile il dopo rispetto a come è stato fin'ora." mormorò.

"Perché dici così?" chiese Felix corrucciando le sopracciglia.

"Perché non abbiamo idea di che cosa succederà." rispose Hyunjin.

Perché sembrava che Felix non riuscisse a capire? O forse le sue erano solo mille paranoie e Felix ci dava poco peso.

Felix si avvicinò a lui "Per quanto mi riguarda, quello che provo per te non cambierà, Hyunjin. Starò con te qualsiasi cosa succederà però ti prego, facciamo un tentativo." disse poco prima di lasciare un piccolo bacio a stampo sulle sue labbra.

Hyunjin posò la testa sulla sua spalla chiudendo gli occhi e annuendo debolmente "Va bene." mormorò "Avevo comunque già deciso." aggiunse.

Felix volse il capo verso di lui "Davvero?" chiese.

Hyunjin annuì "Non posso scappare per sempre."

Anche se, su come continuare, aveva già le idee abbastanza nitide.

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"Ok, la cosa importante adesso è che tu sia rilassato." iniziò Minho.

In salotto c'era silenzio. Hyunjin era seduto sul divano con la testa posata contro la spalliera e il corpo completamente rilassato. Annuì. Intorno a lui, tutti i presenti erano in completo silenzio che fissavano la scena con curiosità.

Non era la prima volta che Minho si cimentava in una cosa del genere, Jisung spesso si era offerto di aiutarlo nel perfezionare la tecnica quindi era abbastanza sicuro che potesse funzionare.

Tutto dipendeva da Hyunjin e dell'approccio che avrebbe avuto con i suoi ricordi.

"Siamo pronti." disse Minho poco prima di guardare i presenti. Nel frattempo Hyunjin aveva gli occhi chiusi, la mente era piena di pensieri e ansie ma attorno a sé sentiva un gran silenzio. Poco dopo, una leggerissima e delicata musica gli era arrivata alle orecchie, accompagnata successivamente dalla voce di Minho, il timbro era basso, come se in quella stanza in quel momento ci fossero solo loro due "Hyun, resta rilassato e mantieni la calma, qualsiasi cosa vedrai. Ricordati che è tutto nella tua mente e non ti succederà nulla." disse Minho.

Hyunjin annuì nuovamente.

Ci fu un momento di silenzio, poi lentamente, Minho riprese a parlare.

"Il tuo corpo è pesante. La testa, le braccia, le gambe. Il respiro è lento, regolare, il battito del tuo cuore è ben scandito e ritmato, tum... tum... tum... lentamente, i tuoi pensieri iniziano ad offuscarsi, come se la tua mente si stesse svuotando man mano." fece una pausa leggermente più lunga, tutti i presenti stavano guardando attentamente la scena, Hyunjin sembrava inerme su quel divano, come se stesse dormendo. Era importante che attorno l'atmosfera fosse calma "Senti il corpo sempre più stanco, sei stanco, vorresti solo dormire. Nella tua mente, adesso, c'è solo la mia voce. E tre... due... uno, adesso stai dormendo." e schioccò le dita.

Fu come un fermo immagine, silenzio più totale, Minho si era alzato e aveva spento la musica. Gli sguardi dei presenti erano posati su di lui, stavano aspettando una mossa, un qualcosa, Hyunjin sembrava morto su quel divano.

"Quindi?" chiese Changbin.

Minho gli fece cenno di fare silenzio, poi si rivolse a Hyunjin. "Hyun, mi senti?" chiese dopo un po'.

"Sì." rispose dopo qualche secondo, la voce ferma, come se stesse effettivamente parlando nel sonno.

Ci fu un sussulto generale.

"Bene. Allora concentrati, rilassati e dimmi che cosa vedi, con calma." rispose Minho.

Hyunjin non disse niente in un primo momento, non accennò neanche al minimo movimento e questo diede un campanellino d'allarme ai presenti.

"Perché non fa niente?" chiese Felix.

Minho gli fece cenno di fare silenzio "La sua mente sta scavando, serve tempo." rispose "Hyunjin, vedi qualcosa?" chiese poi Minho.

"La....lala...la...lalala..." aveva iniziato a canticchiare Hyunjin questa melodia che gli era apparsa in mente, una melodia che non aveva mai sentito in tutta la sua vita ma che, stranamente, sembrava conoscere bene. "Oh, in mano ho un carillon." disse Hyunjin.

"Com'è questo carillon?" chiese Minho.

"È a forma di giostra, ci sono dei cavalli intorno e fa un suono La....lala...la...lalala." sussurrò, come a non voler sovrastare la musichetta che solo lui sentiva. "E c'è un bambino, potrebbe avere tredici o quattordici anni. Questa musica è davvero bella... La...lala...la...lalala... oh...! No, ridammelo! Minhyun!" aveva iniziato a gesticolare, come se volesse afferrare qualcosa.

Felix si era mosso per fermarlo ma Minho lo aveva bloccato, Hyunjin doveva affrontare il suo passato e questo è il modo migliore.

"Ok, Hyun. Quanti anni hai?" chiese Minho.

"Due." rispose Hyunjin facendo un segno anche con le dita, poi si bloccò improvvisamente, sembrava stesse tremando "Minhyun... ha provato a uccidermi? Con un cuscino...?" mormorò, tossì, come se si sentisse mancare l'aria, annaspò le mani sembravano voler afferrare qualcosa.

"Hyun, te lo richiedo, quanti anni hai?" chiese.

"Due." mormorò.

Minho annuì "Sono due ricordi vicini tra loro, prima del rapimento." dedusse a bassa voce.

"NO, MAMMA!" gridò all'improvviso Hyunjin iniziando a agitarsi col corpo, quasi aveva colpito Felix seduto al suo fianco.

"Hyunjin calmati, cosa vedi?" chiese.

"Mio padre. Sangue. Minhyun. Sangue. Coltello. Minhyun. Mamma. NO, BASTA." gridò in preda al panico, le lacrime agli occhi.

"Va bene Hyun, uno due tre, sei sveglio." schioccò le dita Minho e appena compiuta l'azione, Hyunjin spalancò gli occhi e si mise seduto dritto guardandosi attorno con aria persa e nel totale panico. La prima persona che vide di fronte a sé fu Felix che abbracciò fortissimo.

"Ehi va tutto bene." lo rassicurò Felix accarezzandogli i capelli. "Sei stato bravissimo." mormorò.

Hyunjin non rispose, aveva solo bisogno di riprendersi. Aveva visto immagini che forse era meglio non aver mai ricordato. Come poteva una persona inglobare così tanta cattiveria?

"Tutto bene?" chiese Minho.

Hyunjin annuì "I miei incubi, quando ero più piccolo, avevano queste immagini. Ma erano sconnesse tra di loro, adesso tutto ha un senso." mormorò.

Il rumore della porta che sbatteva catturò l'attenzione di tutti. Qualcuno aveva lasciato la stanza di corsa e, guardandosi intorno, all'appello mancava una persona, e quella persona era Jeongin.

"Oh merda, era un dettaglio che avevo dimenticato." mormorò Minho.

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Questo capitolo mi è uscito peggio di quanto pensassi però è difficile scrivere cose del genere, comprendetemi ._.

Spero comunque vi sia piaciuto, un abbraccio a tuttə e ci vediamo spero presto ♥︎

Prince {Hyunlix}Where stories live. Discover now