L'ETERNA CAUSA INCAUSATA

5 0 0
                                    


Per i cittadini di Langres, il secondo giovedì del mese è un giorno come tutti gli altri. Magari qualcuno riceverà una bella notizia e qualcun altro subirà un doloroso colpo dalla vita.

Per Edgar invece, il secondo giovedì del mese è sempre sinonimo di felicità.

Il secondo giovedì di ogni mese viene pubblicato un nuovo numero della rivista "New discovery" e nulla può turbarlo mentre a bordo del suo scooter (completamente fatto a mano) si reca nell'edicola più vicina. Le auto, gli uccelli, gli alberi e ogni cittadino della piccola cittadina francese, scompaiono.

Edgar aspetta con impazienza ogni uscita da quando, all'età di tredici anni, è riuscito a migliorare la scoperta che in quel numero era in prima pagina.

Forse però, necessitate di qualche spiegazione in più.

"New discovery" è una rivista a tema scientifico nella quale inventori più o meno conosciuti espongono le loro scoperte, la maggior parte di carattere meccanico, ma non è raro imbattersi nella scheda tecnica di qualche intruglio creato in laboratorio o in un'innovativa e rivoluzionaria tecnica di meditazione zen.

Il primo incontro fra Edgar e "New discovery" avvenne nella sala d'attesa del signor Gallois, il suo dentista. La scoperta esposta in prima pagina era un congegno da installare vicino al divano durante la visione di un film. Il congegno (che andava settato e caricato precedentemente) avrebbe rilasciato nell'aria degli odori precisi che avrebbero aiutato lo spettatore ad immedesimarsi nelle pellicola.

"Che follia" aveva pensato Edgar, chiedendosi dove avrebbe potuto mai recuperare una sostanza all'odore di sabbia del deserto o neve dei poli.

Poi, però, un tarlo aveva cominciato a rosicchiargli il cervello come avrebbe fatto il dottor Gallois da lì a breve con la sua carie.

"E se riuscissi a migliorarla?"

Una volta tornato a casa, aveva passato tutto il pomeriggio e le successive sei settimane a modificare e migliorare quel congegno, convinto del fatto che l'idea alla base -ovvero la maggiore immersività nella pellicola- fosse di per sé sensata, ma il metodo basato sull'olfatto, troppo macchinoso e complicato. Così Edgar modificò il progetto originale, sostituendo le fialette olfattive con spruzzi d'acqua, getti d'aria e un meccanismo in grado di generare forti scossoni, il tutto montato sotto una vecchia poltrona.

Di fatto aveva creato il primo caso di "visione in 4D", ma nel 1979 non esisteva questa dicitura e quindi lo aveva ribattezzato semplicemente "Poltrona cinematografica innovativa". Non proprio un nome da premio Nobel, ma non dimentichiamoci che si trattava di un ragazzino di tredici anni.

Tornando a noi... È il ventidue maggio del millenovecentonovantotto , Edgar sta entrando in edicola, è eccitato come al solito e non vede l'ora di poter tornare nel suo garage e rimodulare le nuove invenzioni provenienti da tutto il mondo. Perché, da quel lontano giorno del '79, non ha mai smesso.

Legge avidamente "New discovery", individua le innovazioni più o meno migliorabili e come un odierno Guglielmo Marconi cerca di sistemarle o di fonderle tra loro.

Langres è un piccolo comune, con non più di diecimila abitanti, tutti conoscono Edgar, lo chiamano nei modi più disparati; lo scienziato pazzo, il folle di Rue Costance, l'alchimista sgangherato. Ma lui non dà peso alle dicerie di paese, gli importa solo delle sue scoperte e di finire, prima o poi, sulla prima pagina della sua rivista preferita.

Paga il negoziante e senza nemmeno uscire dal negozio, legge il sottotitolo sulla prima pagina; ancora non sa che quel numero gli cambierà la vita.

"AL VIA I LAVORI PER IL PRIMO ACCELLERATORE DI PARTICELLE", è scritto a caratteri cubitali sulla copertina. Edgar non può crederci, aveva sentito parlare di quegli aggeggi, ma non credeva che ne avrebbero mai costruito uno così grande.

L'eterna causa incausataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora