Ma il sorriso malizioso di Kiaan nascondeva un battito di cuore accelerato e sussurrava segreti di una cotta che non avrebbe mai confessato ai suoi amici. Fu solo anni dopo, durante una sera di primavera dell'ultimo anno scolastico, che il destino e qualche bicchiere di punch un po' troppo corretto lo spinsero ad avvicinarsi alla figura della ragazzina che osservava il cielo stellato, seduta a bordo della piscina di casa Holliday.

Le sue parole scivolarono come petali di tulipano strappati da un forte vento e, in quell'istante di pura verità, ebbe il coraggio di baciarla. Da quella sera, da quel momento in poi, Dorothea fu travolta da un'instancabile infatuazione che presto si rivelò celare un'irrefrenabile dipendenza affettiva, un'ansia d'attaccamento che la spingeva a chiedergli costantemente rassicurazioni e conferme di ogni tipo. Cercava stabilità in qualcuno che fin quel momento era stato una delle cause del suo malessere. Era come navigare in mare aperto pensando di trovare un faro sicuro, nonostante avesse piena consapevolezza che quella ricerca era fine a se stessa.

Lo compiaceva costantemente, il più delle volte contro voglia, e lo faceva pur di sentirsi gratificata. Aveva iniziato ad indossare rossetti di un rosso molto acceso solo perché lui lo trovava sensuale. Aveva preso la patente solo perché a lui non andava di raggiungerla tra le colline ogni volta che aveva voglia di vederla. Aveva smesso di frequentare l'O'brien nel weekend solo per poter andare a vedere i suoi match in città. Non le era concesso indossare gonne troppo lunghe o vestiti troppo poco aderenti. Faceva passare quel capriccio come semplice desiderio del suo corpo, che ormai era diventato la sua ossessione.

Durante la loro relazione Dorothea aveva perso peso visibilmente. Era riuscita a raggiungere il suo obiettivo e sentirsi ricevere complimenti che le sussurrava, il più delle volte nuda e stesa sul materasso nella sua stanza, le riempiva il cuore colmandolo dall'assenza di chissà quanto affetto.

Festeggiò due compleanni al suo fianco. Ramona storceva il naso ogni volta che Dorothea lo nominava e tutte le volte provava a convincerla di quanto poco plausibile fosse quel cambio di atteggiamento nei suoi confronti. A celare la tossicità di quella relazione era Dorothea stessa. Non voleva ammettere di essere entrata in un loop incessante che non avrebbe mai potuto fermare poiché a portare le redini del rapporto c'era Kiaan.

Ramona aveva ragione, l'amica lo capì quando fu troppo tardi per rendersene conto in tempo. Fu allo scoccare della mezzanotte del ventunesimo compleanno di Dorothea che il suo unico mondo sicuro implose riducendo quelle vane sicurezze in detriti sparsi per lo spazio interstellare di un universo che si era costruita da sola pur di sfuggire alla realtà meschina.

Ingoiato dall'ego e dal dubbio, Kiaan commise un errore irreparabile manifestato in un gesto impulsivo che lacerò per sempre quel piccolo spazio nel cuore che lei gli aveva riservato.

«Mi era arrivato un messaggio da Bernelle, quella mia amica di cui ti ho parlato prima.» Oakley annuì camminandole accanto sul marciapiede che man mano accorciava la distanza tra i due e il centro sportivo. Lo stava portando all'O'brien, le aveva chiesto di poterla guardare mentre si allenava e lei aveva acconsentito, pur celando male un po' di titubanza. Avevano deciso di raggiungerlo a piedi, distava a soli trenta minuti di distanza dalla casa in cui viveva con la madre e, tra una parola e l'altra, le aveva finalmente chiesto chi fosse il ragazzo del falò.

«Nel messaggio diceva di dovermi parlare con urgenza, ma non pensai fosse successo chissà cosa. È sempre stata molto drammatica, riusciva a rendere tragedia anche la minima stronzata. Quindi le dissi che l'avrei raggiunta a casa sua, a Yarraville, però lei mi disse di non essere lì ma a Williamstown North.» Spiegò che solo una persona, che entrambe conoscevano, viveva in quella parte del Victoria. 

Eppure non le venne da ipotizzare che una delle sue migliori amiche si trovasse a casa del suo ragazzo, Kiaan. Quando si accordarono per incontrarsi a metà strada, in un parcheggio che introduceva alla S Fell Reserve, Dorothea guardò Bernelle scendere dall'auto portandosi dietro un'espressione lì per lì indecifrabile. Sembrava stesse per rimettere, era pallida e spettrale e gli occhi erano contornati da un rossore che suggeriva che avesse pianto.

Evermore - 𝑆𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝐶𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝐴𝑙𝑡𝑜𝑛𝑎 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora