«Allora sono proprio curioso di vedere le delizie che hai preparato, andiamo» le dico, aprendole pure la portiera.

Mi indica lei dove andare. Nemmeno ci spostiamo di molto in realtà, il prato non è molto distante dall'università, potevamo pure spostarci a piedi. In ogni caso, Nix ha pensato a tutto, estrae una coperta e la adagia a terra, io la aiuto ovviamente, dopodiché posa nel mezzo il cesto e si siede a lato di esso. Mi accomodo a mia volta e attendo l'estrazione del cibo.

E partono: i panini, la frutta, gli affettati, da bere, qualche patatina e snack salato. C'è una quantità esorbitante di roba.

«Uh, che meraviglia» esclamo pieno di felicità. Mi sento un bambino gioioso in questo momento.

«Grazie, ma aspetta di assaggiare il tutto». Tira fuori anche un barattolo di cioccolato, da utilizzare per le fragole.

«Non ti fai mancare proprio niente, sorprendente» le dico. Nel frattempo, tra un boccone e l'altro passa un'ora, forse due. Parliamo in generale dei corsi, del campus, del tempo, dei nostri amici, un po' di tutto quanto, veramente.

«Cosa stai leggendo adesso?»

«Un dark romance» risponde sistemandosi qualche riccio cadutogli sulla fronte.

«Sul serio? Pensavo fossi più da romanzi rosa e lieto fine, non pensavo ti piacessero i Dark» replico, guardandola. Mi rivolge un leggero sorriso. Siamo uno accanto all'altro con tutta la distesa di cibo nel mezzo.

«Non mi piacciono infatti» ribatte, quasi con disgusto appunto.

«E perché li leggi allora?»

«Una sfida personale, cerco nei Dark una giustificazione a ciò che piace al mondo. Mi spiego meglio, sembra che il mondo sia impazzito dietro questo canone di uomo rapitore, maschilista, red frag, ecco, io cerco un motivo, ma uno solo che mi dica, eh ma cavolo, vedi è perdonabile tutto il comportamento di merda, ha un motivo valido. Non l'ho ancora trovato, sai?»

Non ci metto molto a capire che ha qualcosa di passato in sospeso, che sia il padre o qualche ex.

«E ci credo» mormoro «Non conosco bene i dark romance, non li leggo, ma lì gli uomini sono patologici, non hanno motivi per farlo, se non traumi passati, ma qua c'è bisogno di uno psicologo non di amore»

«La penso come te, dunque, perché alla gente piace?»

«Perché la mente umana è stupida e masochista e si rifugia in quell'amore totalizzante: "ha i suoi traumi, ma farebbe di tutto per me. Mi ama." Concetto ancora più sbagliato a mio avviso».

Annuisce. «Ecco perché mi piacciono i romanzi rosa, quell'amore puro, sano. Mi distraggono dalla situazione...»

«Situazione?» ripeto. «Hai una situazione sentimentale disastrosa?» indago, quasi sentendomi di troppo.

Nix si distende guardando ora il cielo e non più i miei occhi: «Oh beh, il ragazzo che mi piace non mi guarda come vorrei essere guardata», dichiara. Girandomi verso di lei, noto subito il leggero rossore che dipinge le sue guance. Il modo in cui evita il contatto visivo mi permette anche di capire che è proprio di me che sta parlando.

Mi distendo a mia volta guardando la distesa di nuvole bianche che copre l'azzurro.

Vorrei avere la forza di dirle: "siamo solo amici", solo che non mi va di caricare la dose di dispiacere, anche perché lei è ben consapevole della situazione in corso.

«Che silenzio» dico a un tratto, assaporando la pace che solo la natura offre.

«Imbarazzante» conclude, erroneamente, Nix. Mi volto verso lei di scatto, ha i capelli tutti sparpagliati che vanno a creare un misto di color castagna e verde. Un paesaggio d'autunno.

30 Challenges for youWhere stories live. Discover now