CAPITOLO 16

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Da quando io e Giovanni ci siamo confrontati arrivando finalmente ad un accordo, se cosi si può definire, le cose sono cambiate in meglio. Ci sentiamo tutti i giorni tramite messaggi e quando abbiamo tempo libero a disposizione, ne approfittiamo per sentirci telefonicamente o per vederci. Va tutto per il verso giusto, anche le mie amiche sembrano aver accettato l'idea che ora io e lui siamo una coppia, l'unica che, almeno a detta di Gio, sembra non aver accolto bene la notizia è Clarissa e la cosa che mi preoccupa è che un po mi sento in colpa per questo, ma ritorno subito in me quando penso che lei e il riccio si erano già lasciati quando è scattato qualcosa tra noi due.

GIOVANNI

Stare a casa con Clarissa è diventato impossibile, ogni scusa è buona per litigare e non so se la colpa è degli ormoni o della notizia che le ho dato qualche giorno fa, so solo che da quel momento è diventata ingestibile. Per fortuna a salvarmi dalla sua frustrazione ci pensano le visite ginecologiche, ultimamente passa più tempo dal medico che a casa e la cosa mi tranquillizza ma mi destabilizza allo stesso tempo. La gravidanza sta procedendo alla grande ma diventare padre si sta rivelando più difficile del dovuto.
Ho sempre immaginato situazioni completamente diverse da quelle che sto vivendo, non ho neanche mai toccato la pancia di Clarissa per sentire qualche calcio, non ho mai poggiato l'orecchio su di essa per sentire qualche rumore e non ho mai detto parole dolci a quest'ultima come farebbe qualunque padre. Sono bloccato, ma non per mia volontà, la colpa è di Clarissa o forse di entrambi, ormai non lo so più neanche io, ma credo che questo rapporto tra di noi non farà sicuramente bene al nascituro.

La vibrazione del cellulare mi allontana da tutti i pensieri e un sorriso raggiante prende il sopravvento sul mio volto quando leggo il nome di Giada.

"Sei libero?"

Dice il messaggio a cui rispondo subito con un "si", ma neanche il tempo di inviarlo che sulla schermata vedo comparire la tendina della chiamata, è lei.
<<Hey>>
Rispondo felice aspettando una sua risposta.
<<Devo chiederti una cosa>>
La sua voce sembra nervosa, ma non ne capisco il motivo e la lascio continuare.
<<Per caso Clarissa sta organizzando una festa o qualcosa di simile?>>
La domanda mi turba per qualche secondo, lasciandomi senza parole, poi rispondo.
<<No, non credo, perché questa domanda?>>
Ribatto prendendo posto in un angolo del divano posizionato nel salotto.
<<Perché sono in agenzia per delle prove e quando sono arrivata me la sono ritrovata d'avanti, stava parlando con la mia responsabile>>
Appena sento le sue parole penso al ginecologo, non era li che doveva andare?!
<<A me ha detto che doveva andare a fare una visita dal ginecologo>>
Rispondo sorpreso, in senso negativo.
<<Quindi non sai cosa sta architettando?>>
Continua a chiedere lei dall'altra parte del telefono.
<<No, ma tu non puoi chiedere alla responsabile?>>
<<Potrei, ma conoscendola non mi dirà mai a quale evento sta lavorando, ma qualsiasi cosa abbia in mente includerà anche me e le mie colleghe>>
Risponde velocemente, guidata dal nervosismo.
<<Che vuoi dire?>>
Alla mia domanda la sento quasi sbuffare.
<<Davvero non hai capito? Per venire qui ha sicuramente chiesto la disponibilità delle ballerine, vista la funzione dell'agenzia, altrimenti perché venire fino a qui?>>
Giusto, ho la mente talmente annebbiata che connettere e collegare le cose è diventato troppo difficile.
<<Ora devo scappare>>
Continua anche se questa volta oltre alla sua voce sento altre voci femminili, forse quelle delle altre ballerine.
<<Va bene, se so qualcosa ti informo>>
Le dico, ma prima di staccare la chiamata la saluto con un "Ti amo" che lei ricambia calorosamente, ormai è diventata una cosa naturale, ogni volta che ci sentiamo telefonicamente ce lo diciamo sempre.

Dopo una buona mezz'ora, Clarissa rientra a casa e io mi faccio trovare sul divano intento a giocare alla playstation.
<<Ciao>>
Mi saluta, prima di posare la borsa sulla poltrona alla mia destra.
<<Ciao>>
Ricambio freddamente il saluto, un po per quello che mi ha detto Giada e un po per l'aria che si respira in casa da qualche settimana a questa parte. Senza dire niente si siede al mio fianco con un gamba sotto al sedere, mentre l'altra penzola giù dal sofà.
<<Com'è andata la visita?>>
Le chiedo tenendo lo sguardo fisso sul televisore mentre le dita passano da un tasto all'altro del controller.
<<Bene, il dottore ha detto che presto potremmo scoprire anche il sesso del bambino>>
Mi volto verso di lei quasi spaventato, come se mi avesse appena detto qualcosa di inaspettato.
<<Davvero?>>
Chiedo, abbassando lo sguardo sulla sua pancia.
<<Si, non manca molto a dire il vero>>
Nel rispondere posa una mano sul pancione, alzo lo sguardo sul suo volto e per un istante capisco quanto sia vero che le donne da incinte diventano ancora più belle. Sembra rilassata, felice, serena, i lineamenti del suo viso lasciano trasparire tutte queste emozioni e la cosa non mi dispiace.
<<Quando arriverà questo giorno, posso accompagnarti in clinica?>>
Domando schietto, pensando a come potrei vivere quel momento tanto importante.
<<Mi spiace, ma a quella visita andrò con mia madre, ma poi capirai perché>>
Clarissa si alza dal divano per andare in cucina, lasciandomi con mille dubbi in testa, cosa voleva dire  con quel "poi capirai perché"?
<<Aspetta...>> 
Mi alzo anche io e la seguo in cucina, mettendomi avanti a lei, poi continuo.
<<Cosa dovrei capire?>>
Per un attimo sembra non considerare la mia domanda, prende una bottiglia d'acqua dal frigo e ne versa una piccola quantità in un bicchiere.
<<Tempo al tempo Giovanni, così ti rovini la sorpresa>>
A frase conclusa ripone la bottiglia esattamente da dove l'ha presa e torna con lo sguardo su di me mentre io la guardo con un'espressione leggermente nervosa.
<<Non voglio nessuna sorpresa, voglio solo prendermi le mie responsabilità e comportarmi da padre, ma me lo stai vietando a quanto pare>>
La rabbia prende improvvisamente il sopravvento e le parole escono fuori più dure di quanto avessi immaginato, cosa che sembra avere un certo effetto sulla donna che ho di fronte.
<<D'accordo...>>
Beve le ultime gocce di acqua dal bicchiere e dopo aver posato quest'ultimo nel lavandino, si poggia con la schiena al frigo e punta lo sguardo su di me.
<<Sto organizzando un baby shower per questa occasione, nemmeno io saprò il sesso del bambino per questo porterò mia madre con me, lei sarà l'unica a saperlo>>
Sta davvero organizzando tutto questo senza avermi preso minimamente in considerazione?
<<Baby shower? Perché non me l'hai detto?>>
La guardo accigliato, quasi offeso per il suo menefreghismo.
<<Volevo fosse una sorpresa, sto facendo le cose abbastanza in grande e presto ti avrei avvisato>>
Abbasso il capo con un ghigno mentre lei continua il suo discorso.
<<Ho prenotato locale, palloncini, festoni, torta e sono stata in un'agenzia per avere un finale col botto>>
Alzo nuovamente il capo appena sento la parola "agenzia".
<<Quale agenzia?>>
Domando perplesso, iniziando a fare due più due.
<<Questo non posso dirtelo, già ti ho detto troppo>>
Mi dà le spalle e percorre il corridoio che porta alla sua stanza, lasciandomi impietrito in cucina e ponendo la parola "fine" alla nostra conversazione.

SPAZIO AUTRICE
Chiedo scusa a tutti per il clamoroso ritardo, ma sono davvero parecchio impegnata ultimamente💙
Spero vi sia piaciuto il capitolo e, visto che ci sono, vi annuncio che per alcuni problemi avuti con Tik Tok, sono stata costretta ad aprire un'altra pagina. Ve la lascio qui sotto, se vi va andate a seguirmi.
(Chiedo scusa per eventuali errori"

Si chiama  "_sogno_nel_cuore_1926_" :

https://www.tiktok.com/@_sogno_nel_cuore_1926_?_t=8gwPXJhBADQ&_r=1



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⏰ Last updated: Oct 30, 2023 ⏰

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A PICCOLI PASSI - Giovanni Di LorenzoWhere stories live. Discover now