26. Gli ultimi Horcrux

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La battaglia sta per iniziare.
I Mangiamorte sigillano entrambi gli ingressi principali alla scuola. E continuano a mitragliare la barriera protettiva che alla fine si spezza.

Si sente un forte frastuono e un e un grido vittorioso rimbombare nei corridoi - i seguaci sono entrati. Si ude un'esplosione, il ponte crollato.
Spero il lavoro di Seamus abbia funzionato come premeditato.

Io e Harry arriviamo alla scalinata principale.
C'è un casino assurdo e per non esser presi ci nascondiamo dietro a una colonna crollata.
«Venite dentro, tutti al riparo» sta dicendo la McGranitt a tutti coloro che stanno combattendo in cortile.

Un Mangiamorte salta e raggiunge una ragazza di Corvonero che controbatte con efficienza e furbizia. Tutti sono occupati.
È il momento buono.

Guardo mio fratello e senza bisogna di parlare, lui capisce al volo. Mi afferra la mano e trascina con lui su per la scalinata alla nostra destra. Corriamo fino a quando non ci scontriamo contro qualcuno.
Alzo gli occhi ed espiro, sollevata.
Per fortuna è solo Paciock.

«Ehi, tutto bene?» domanda Harry.
Lui annuisce con un sorriso a trentadue denti. «Mai stato meglio. Sento di poter...sputare fuoco» afferma gonfiando orgogliosamente il petto. «Hai visto Susan?»
«No, perché?» rispondo io.
«Sono pazzo di lei. Meglio che glielo dica visto che forse moriremo entro l'alba.»

Serro la mascella e corrugo la fronte.
Neville se ne va mentre io e Harry tratteniamo una risata.
«Non me l'aspettavo, giuro» commenta incrociando le braccia.
Effettivamente, nemmeno io...

«Potter.»
Entrambi ci voltiamo, ma la chiamata era solo per Harry.

Vede Luna a qualche metro da lui e senza resistere le va incontro, afferrandole il viso con entrambe le mani.
Si baciano e io li lascio fare, restando in disparte. Ma non per molto.

Lascio passere due minuti, poi tossisco. Loro tornano alla realtà.
«Siete una favola, davvero. Ma...abbiamo da fare.»

Harry annuisce vigile, ma prima di seguirmi stringe la sua ragazza per le spalle. «Attenta, ok?»
Lei sorride incoraggiante e infila una mano in tasca. Brandisce la bacchetta e va di sotto a dare una mano.

Harry la osserva per poi concentrarsi di nuovo sulla missione.
«É carina però, eh?»
«Si, fratellone» rido, riprendendo la marcia. È perso (ah-ah)

*

Arriviamo a destinazione e lui va avanti. Chiude gli occhi e si concentra.
L'enorme portone in ferro battuto pian piano si materializza e dopo aver completato il processo, si apre. Noi ci infiliamo al suo interno.

Quindi incominciamo a cercare il diadema nella marea di cianfrusaglie che invadono questo posto con cataste alte minimo una decina di metri l'una. Mi sento quasi una formica.

Grazie, Stanza della Necessità!
Mi hai appena ricordato quanto sono bassa. Che gentile..

Ci sono piante carnivore, cornici di quadri vuoti, un Doxy, statue strane... Di tutto e di più, letteralmente.

Harry si blocca.
Lo affianco per assicurarmi che non abbiamo uno scatto, ma va tutto bene.

Annuisce sicuro e si volta. Si avvicina a un tavolino piccolo e rotondo alle nostre spalle. Sopra vi stanno gioielli, qualche moneta d'oro, un busto di marmo. Ma Harry è attirato da uno scrigno piccolo e di cuoio.

«É lui?»
Un cenno e lo apre, svelando il diadema di Corvonero. Una corona elegante in argento con dettagli di zaffiro incastonato nel metallo deformato per ricreare la testa di un corvo. Come ultimo tocco, il motto della casa inciso sulla parte interiore aderente al capo: "Un ingegno smisurato per il mago è dono grato"

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