CAPITOLO 9

20 6 2
                                    

La discesa dalla montagna fu più semplice, la neve della notte scorsa era ancora fresca e ci assicurava un cammino abbastanza sicuro, appena arrivate in pianura proseguimmo verso nord.

Arrivammo infine oltre il bosco dove ci aspettava una distesa di campi coltivati, file di contadini aravano i campi aiutati dai buoi, sembrava tutto così pacifico dopo la morte e la distruzione di cui ero stata testimone, strinsi forte al petto il mio bastone sacro e innalzai una preghiera affinché la Dea ci proteggesse.

"Dove siamo dirette?" chiesi.

"Verso nord, Tokin mi ha detto che c'è un covo di Demoni oltre il villaggio verso cui ci stiamo dirigendo"

Un paio di ore dopo arrivammo in vista del villaggio, era costruito in pietra e, a differenza di molti altri, le case erano molto lussuose per essere un villaggio di contadini e una piccola milizia era appostata attorno ai suoi confini, appena ci videro arrivare ci fermarono subito.

"Cosa vi porta qui!" chiese una guardia dal viso butterato puntandoci la lancia con fare minaccioso, poi riconobbe il mio abito da Sacerdotessa bianco e blu e la sua espressione cambiò.

"Perdonateci signora guardia, io e la mia apprendista siamo Sacerdotesse girovaghe, siamo solo di passaggio" dissi, la guardia sembrò calmarsi.

"Bene, potete passare oltre ma non fermatevi. Fate attenzione, sono stati visti dei Demoni nei dintorni vicino alle rovine del vecchio castello, evitatele, cercate di arrivare alla prossima città prima del tramonto" abbassò la lancia facendoci passare.

Saya non disse nulla, così potemmo proseguire senza indugi.

Un chilometro oltre il villaggio si trovavano delle rovine di un antico castello, oramai erano poco più che quattro mura in rovina e coperte di edera velenosa.

"Dobbiamo proprio andarci Saya? La guardia ha detto di evitarlo!" dissi spaventata.

Saya estrasse la spada e si diresse con fare sicuro verso due alberi che crescevano ai piedi delle mura, li, nascoste da cespugli, vi erano delle scale che scendevano verso il basso, una serie di impronte ricoprivano i gradini coperti di polvere.

Scendemmo in silenzio, le scale portavano ad un corridoio illuminato da delle torce infisse alle pareti, si udivano delle voci provenire dal fondo.

Saya mi fece segno di stare in silenzio anche se non facevo alcun rumore, il corridoio terminava in un ampia sala circolare, all'interno vi erano almeno una trentina di Demoni intenti a mangiare un cinghiale arrosto, non si erano accorti di noi, Saya entrò e come una furia le uccise tutte senza dare loro il tempo di reagire, ne lasciò in vita una che in preda al terrore strisciava lentamente verso l'uscita, Saya le si avvicinò e infilzò la spada sulla gamba bloccandolo a terra, subito la gamba si mummificò e il Demone urlò di dolore.

"Dove si trova Kimuro!" chiese Saya, il Demone urlava di dolore mentre la spada assorbiva il suo sangue.

"Parla! So che fa male!" intimò.

"Non lo so, lo giuro!" disse in preda al dolore, poi inaspettatamente si mise a ridere.

"Sarai anche forte 'Principessa Demone' ma il grande Kimuro è al di là della tua portata, la sua forza è seconda solo al Re, non puoi nemmeno sognare di batterlo!" disse ridendo, Saya lo uccise, e senza dire nulla rinfoderò la spada e uscimmo dal sotterraneo.

La Principessa Demone Kde žijí příběhy. Začni objevovat