Tredici: Ci Vediamo Dall'Altra Parte

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Finalmente scendiamo dalle bici, pronti a entrare nel caravan di Eddie e suo zio.

«Credo mi sia entrata in gola un po' di quella schifezza» si lamenta Steve, alludendo a quella sorta di cenere che gira nell'aria quaggiù.

«È questo quello che succede quando si parla a sproposito» ironizza Robin, che si aggrappa a lui per arrivare al Caravan.

Non appena varchiamo la soglia, lo spettacolo si presenta già più che terrificante: sopra alle nostre teste, il soffitto è come squarciato da una spaccatura color rosso vivo, che capiamo in fretta essere un altro portale.

Quindi — sorpresa sorpresa — Dustin aveva ragione: c'è un portale nel luogo di ogni singolo omicidio.

«Qui è dov'è morta Chrissy. È morta esattamente qui» dice con tono quasi colpevole Eddie, osservando il portale e dandomi la conferma definitiva.

«Ragazzi... non vi sembra che ci sia qualcosa dentro?» chiede Robin, ed effettivamente, la spessa membrana che ricopre il portale sembra muoversi, come se qualcosa si stesse facendo spazio per uscirne.

«Cosa diavolo è?» chiedo, assottigliando le palpebre.

In un attimo, la membrana si distrugge davanti ai nostri occhi, facendoci sobbalzare.

Steve si mette prontamente davanti a noi altri, terrorizzati a dir poco. Altri Demo-pipistrelli? O delle creature persino peggiori?

Guardiamo il portale per qualche secondo, aspettando di capire cosa sta per attaccarci, ma quando ci rendiamo conto che non sta succedendo proprio niente, Steve comincia ad avvicinarsi piano, nel tentativo di capirci qualcosa.

Noi quattro lo seguiamo, tenendo lo sguardo fisso sul soffitto e il fiato sospeso.

Ci piazziamo sotto al portale, e al posto di essere attaccati da qualche orrore ultradimensionale, dall'altra parte ci sono Dustin, Erica, Lucas e Max che ci guardano, felici e sorridenti.

«Non ci credo» afferma incredulo Steve, che non riesce a trattenere un sorrisetto.

È così bello rivedere delle facce amiche.

«Ciao, gente!» ci saluta entusiasta Dustin.

Ricambiamo il saluto, e tutti e cinque ridacchiamo sollevati, meravigliati da ciò che abbiamo davanti agli occhi. È quasi fatta ormai, e miracolosamente, siamo sopravvissuti e siamo ancora tutti interi.

«Santo Cielo. È da sballo» mormora stupefatta Robin, che non ha ancora distolto lo sguardo dal portale.

Dustin ridacchia: probabilmente ha almeno dieci 've l'avevo detto!' e 'avevo ragione!' pronti da dirci non appena saremo dall'altra parte.

«Adesso vi tiriamo fuori da lì!» esclama mio fratello, e in men che non si dica, i quattro ragazzini si adoperano per prendere l'occorrente.

«Più facile a dirsi che a farsi, suppongo» commenta Steve.

Dustin e Erica legano insieme dei lenzuoli, mentre Lucas e Max trascinando un materasso, che poi fanno cadere sul pavimento con un tonfo.

«Mh. Quelle macchie sono... — si pronuncia Eddie, alludendo alle chiazze ben visibili sul materasso — Non so che macchie siano» prosegue vago, distogliendo lo sguardo.

Io e Robin lo guardiamo schifate, e sinceramente, nessuna delle due si sente di formulare ipotesi a riguardo.

A volte è meglio rimanere con il dubbio, che avere una spiacevole conferma.

«Non so come funziona questo tipo di fisica, ma... — Dustin si mette sotto al portale, lanciando la fune rudimentale che hanno creato verso l'alto — O la va, o la spacca»

As Above, So Below - 𝘚𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘏𝘢𝘳𝘳𝘪𝘯𝘨𝘵𝘰𝘯 [3]Where stories live. Discover now