L'ennesimo buco nell'acqua

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Aveva seguito innumerevoli piste, aveva interrogato tutti coloro che conoscevano Abby, dai familiari agli amici più lontani. Avevano analizzato tutti i suoi effetti personali e l'unica cosa che poteva aiutarli un po' di più era una mail, mandata alla pagina Facebook del suo servizio di sensitiva, risultata però falsa. Era stata creata apposta per attirare nella trappola la ragazza, usando un nome e un cognome troppo comuni, e ogni attività di quella mail era inesistente.

Poterono solo leggere i messaggi che si erano scambiati, e chiunque ci fosse dietro allo schermo non aveva mai nemmeno usato un pronome per identificarsi. Era letteralmente anonimo.

La chiamata sul cellulare della vittima, usata senza dubbio per avvisare che il secondo soggetto fosse di strada, era stata effettuata da un telefono pubblico, troppo difficile da identificare.

Nemmeno i suoi "nemici" erano stati di grande aiuto: solo uno sembrava rispecchiare un poco il soggetto ricercato dalla polizia ma fu poi riconosciuto innocente, quel giorno infatti era in un'altra città a compiere una perlustrazione in un vecchio cimitero.

L'uomo si chiamava David Larson, sensitivo da nove anni, che come Abby aiutava gente a esorcizzare luoghi infestati e ad aiutare le anime a raggiungere la luce. Poteva essere un buon sospettato dato che le due lettere della firma erano le sue iniziali, ma quando gli fecero riprodurre l'incisione, la sua scrittura era davvero troppo differente, troppo elegante nonostante anche quelle due lettere silenziose avessero fascino.

«Una cosa è certa, ha una bella mano, chiunque sia.»
«Jill, dimmi un po', la vittima ha ricevuto altri colpi oltre al bastone che l'ha uccisa?»
«No, è stata una mossa veloce e pulita. Chissà però se fosse stata fin dall'inizio l'idea dell'assassino oppure sia stata decisa al momento.» la dottoressa Roys portò entrambi gli indici uniti davanti alle labbra, pensierosa, «Sappiamo almeno dove lo ha trovato?»
«Immagino in uno dei guardaroba, ma la vera domanda sarebbe: da che piano e caduta?»
«Propongo di fare un intero sopralluogo del posto, almeno fino al quarto piano. Controlliamo tutti gli armadi presenti.» Wallace si alzò e si mise il cappotto di pelle, pronto a tornare sulla scena del crimine.

Venne poi seguito dagli altri, che a differenza sua però, erano meno invogliati di guardare ogni centimetro di quasi trenta camere e oltre.

***

L'ispezione non fu per niente fruttuosa, ogni piano che avevano visto era incompleto: senza porte, inesistente o fatto a pezzi da altre parti del pavimento crollato.

L'unica fortuna di cui poterono ringraziare fu che, nonostante il guardaroba della 209 fosse quasi incompleto, una delle porte era ancora in piedi, e sulla maniglia c'erano delle parziali impronte digitali.

Controllarono se per caso ci fosse qualche riscontro, magari di qualche criminale arrestato in passato che non aveva imparato la lezione, ma nessuno dei dati registrati diede un match.

Il proprietario di quelle impronte incomplete non era ancora stato schedato. "DL" a quanto pareva era rimasto pulito per buona parte della sua vita, per poi dare di matto e uccidere la prima persona che gli capitava tra le mani, elaborando dei veri e propri piani mortali di una perfezione inviadibile.

«Non servono a molto queste impronte, ma possiamo compararle con quelle di Larson, no?»
«Possiamo provarci, anche se ha un alibi piuttosto forte.»
«Comparatele con tutti i suoi contatti, dal più stretto al più lontano. Per salvarsi il culo chiunque racconterebbe balle, perfino io.» Wallace uscì dalla stanza con la lavagna e andò a prendersi un caffè.

Dry e Fishwell lo seguirono componendo diversi numeri di telefono per fissare colloqui con tutti i sospettati presenti, li aspettava un compito piuttosto lungo.

Dry incontrò e prese le impronte della madre, del padre, della sorella, di due sue cugine e di qualche amico del college. Compito ingrato soprattutto nei confronti della famiglia che si sentiva accusata ingiustamente, ma purtroppo era la prassi e volente o nolente, l'agente dovette subire gli insulti e le parolacce che il padre di Abby rivolse al governo.

Fishwell invece prese le impronte e incontrò due suoi ex fidanzati, due cugini alla lontana, alcuni colleghi di lavoro e la coinquilina che però era da poco tornata in America dal suo viaggio in Spagna.

Decisero di non pensare per ora al significato della firma incisa sul corpo, poiché avrebbe potuto essere qualsiasi cosa, come un nome reale o due lettere scritte a caso.

Nessuno dei sospettati risultò un match, ogni persona che si era sottoposta alla procedura era innocente fino a prova contraria, e la polizia tornò presto a guardare quella lavagna piena di punti interrogativi e foto di cadaveri.

Non mi arrenderò, pensò Wallace mentre puntava i suoi occhi azzurri sulle scritte in pennarello nero, Ti rinchiuderò nel carcere peggiore della storia, bastardo...

Sulle tracce di Dennis LoganWhere stories live. Discover now