Oltre le riprese || Domenico Cuomo

1. Il viaggio

Controllai per l'ultima volta di aver preso tutto quello che mi servirà per i prossimi mesi. Guardai cassetto per cassetto più di una volta per assicurarmi di non essermi scordata niente, e una volta constatato che avevo effettivamente e stranamente preso tutto, raggiunsi i miei genitori in macchina.

Il viaggio fu molto silenzioso, ma la cosa non mi stupì più di tanto. Ovviamente speravo in un cambiamento nel loro atteggiamento dopo la notizia della mia partenza, ma ciò non accadde, anzi, la notizia peggiorò solo la situazione.

Fortunatamente non ci voleva molto tempo per arrivare alla stazione di Roma Trastevere, questa tensione era a dir poco insopportabile.

Una volta arrivati a destinazione, i miei genitori non si degnarono neanche di scendere dalla macchina per salutarmi come si deve, me lo sarei dovuta aspettare. Presi le mie due valigie dal bagagliaio e, dopo aver salutato i miei genitori, mi diressi verso il binario uno, dove sarebbe dovuto arrivare il treno dopo 10 minuti.

Il treno non arrivò in orario, ma questo era ormai ovvio. In 18 anni di vita non avevo mai preso un treno che non fosse in ritardo, e di certo anche questa volta sarebbe stato così.

Rimasi seduta sulla panchina del binario con affianco le mie valigie per circa due ore, passai il tempo guardando un film sul computer e leggendo qualche pagina dell'ultimo libro che avevo comprato mentre fumavo un paio di sigarette.

Per salire sul vagone inizialmente feci un pò di fatica per colpa delle due grandi valigie, ma per fortuna un ragazzo, dopo avermi visto praticamente combattere per metterle sul vagone, mi aiutò e io andai a sedermi subito dopo.

Il viaggio durava circa due orette, e invece che usare il tempo a disposizione per fare qualcosa di utile, come ad esempio ripassare il copione come avevo deciso di fare prima di partire, optai per dormire, rischiando di farmi rubare le valigie visto che non le stavo assolutamente controllando.

Quando il treno annunciò l'arrivo alla stazione di Napoli mi stiracchiai, raccolsi tutte le mie cose e mi avvicinai alle mie valigie, che per fortuna ancora c'erano.

Andai verso l'uscita della stazione e mi misi a cercare Matteo e Massimiliano, ovvero i due che sarebbero dovuti venirmi a prendere per poi portarmi a casa di Nicole, che si era offerta di ospitarmi durante tutta la durata delle riprese.

Mi guardai un pò intorno e finalmente li trovai, erano appoggiati a una macchina nera e stavano parlando mentre fumavano una sigaretta . Cominciai a camminare verso di loro, trascinando le valigie dietro di me, e dopo aver fatto qualche metro mi notarono. Mi raggiusero subito entrambi.

"Livia, giusto?" mi chiese Matteo sorridendo, io annuii e gli strinsi la mano.

"te si portàt aret tutta casà?" disse Massimiliano scherzando mentre prendeva le mie valigie per aiutarmi, per poi passarne una a Matteo. Risi alle sue parole, seguendolo verso la macchina.

Dopo aver caricato tutto nel bagagliaio, Matteo mise in moto la macchina e iniziò a guidare verso casa di Nicole. Durante il vaggio parlammo un pò, loro mi fecero un paio di domande e io risposi tranquillamente, erano molto simpatici e sapevano mettere a proprio agio le persone. Loro mi raccontarono un paio di cose, ad esempio mi spiegarono che Nicole non vive da sola, ma convive con Maria e Clotilde, mentre nell'appartamento affianco ci sono Edoardo, Massimiliano e Nicolas, quest'ultimo però rimaneva solo per la durata delle riprese. In più ci sono alcuni che non vivono con loro, ma sono sempre lì a casa.

Arrivati a destinazione, mi trovai davanti un palazzo molto moderno, e anche abbastanza grande, non perdemmo tempo ed entrammo subito. Prendemmo l'ascensore per evitare di farci quattro piani di scale con i due bagagli enormi e in un attimo eravamo sul pianerottolo del quarto piano, davanti alla porta dell'appartamento di Nicole.