T/N POV

Sin da piccola, ho sempre trovato il comportamento degli esseri umani e i motivi delle loro azioni a dir poco affascinanti e mio padre faceva il tifo per me, poiché teneva al mio futuro ed alla mia ambizione nel perseguire il mio sogno così come mia madre, una criminologa di moltissimo successo.

Sapevo che gli studi sarebbero stati duri e molto lunghi, ma oggi, all'età di 27 anni posso dire che finalmente inizia la mia nuova vita: oggi è il mio primo giorno di lavoro in un ospedale psichiatrico; devo ammettere che sono un po' agitata e spaventata, perciò mi sveglio abbastanza presto e mi faccio una doccia calda per rilassare i muscoli e anche i miei pensieri.

Da poco sono andata a vivere in un piccolo appartamento in periferia, un po' lontano dall'ospedale in cui proprio oggi inizierò a lavorare, ma non importa, sono contenta di aver trovato lavoro quasi subito.

La mia routine é cambiata, ora che sono un'adulta indipendente mi regolo da sola e, per ora, devo dire che é molto difficile!
Mi devo alzare alle 5:00 del mattino per farmi la doccia e poi preparare la colazione: latte e cereali; dopo aver finito di mangiare mi reco in camera dove mi cambio e poi in bagno per asciugarmi i capelli, lavarmi i denti e truccarmi con del semplice mascara, alla fine vado a lavoro non in discoteca.

6:30, esco di casa e in 10 minuti sono alla fermata del treno che arriva esattamente 5 minuti dopo. Cuffie messe ed inizia la mia nuova vita così come inizia una nuova primavera.

Dopo poco sono arrivata all'edificio ed entro cercando di sembrare sicura di me, ma sono tutti molto impegnati ed io sono letteralmente spaesata, non ho idea di dove sono né di dove devo andare.

Ad un certo punto si avvicina una donna, non molto più grande di me, con un sorriso ed i capelli corvini raccolti in una cipolla bassa.

"Buongiorno, vedo che indossa la mia stessa veste, lei sarebbe?"
"Salve, io sono la dottoressa t/c e questo é il mio primo giorno di lavoro"
"Oh, benissimo, allora le faccio fare un tour! Comunque, molto piacere io sono Naoka Ueno" disse allungandomi la sua mano ed io la strinsi sorridendo.
"T/N T/C"

Mi fece fare un giro dell'ospedale ed io mi stupii della grandezza, dato che dall'esterno sembrava un edificio di piccole dimensioni. Non mi aspettavo che avrebbero mandato una novellina in un'ospedale così.

"E questo é l'ufficio del Direttore, vieni entra, così chiediamo a chi sei assegnata"

L'idea di incontrare il direttore subito il primo giorno un po' mi spaventava, ma dovevo comunque iniziare a lavorare.

"Buongiorno signor Direttore"
"Buongiorno dottoressa Ueno!"
"Le ho portato una dei novellini, inizia a lavorare oggi, lei é t/n t/c"
"Molto piacere, credo di avere qui da qualche parte il paziente di cui lei si occuperà"

Si alzò dalla sedia ed andò a cercare tra dei grandi schedari una cartella, che tirò fuori poco dopo.

"Eccolo qua, Shoya Ishida, lei si occuperà di questo paziente"
"Ne é sicuro signor direttore?"

Ueno interruppe il discorso e la cosa mi fece allarmare molto: chi mi hanno assegnato?

"Sì, assolutamente, dai dati degli esami la t/n t/c é la più qualificata qua dentro. Anzi, mi faresti il piacere di spiegarle i dati del paziente intanto che uscite dalla stanza? Grazie mille dottoressa"

Uscimmo dalla stanza mormorando un 'arrivederci' e Ueno si incamminò verso la stanza del mio paziente.

"Quindi? Di chi mi dovrò occupare? É per caso un paziente che doveva essere condannato ed invece lo hanno messo qua?"
"No, a dire il vero, Shoya Ishida era un mio caro amico alle elementari ma poi le nostre strade si sono separate ed un giorno l'ho trovato qua. Shoya ha tentato il suicidio molte volte, anche in stanza, é impazzito in poche parole. Ha dei guanti alle mani che gli impediscono di afferrare oggetti appuntiti ed ha bisogno di molte attenzioni.
La sua stanza é fatta di gomma per evitare ci sbatti la testa e il vetro attraverso cui parlerai con lui é fatto apposta in modo tale che non si possa né rompere né possa danneggiare chi prova a sbatterci la testa contro. É uno dei pazienti più impegnativi, se non il più impegnativo, qua dentro. Nessuno é mai riuscito né a capirlo né a stare con lui per più di una settimana"

Quelle parole mi spaventarono, se non ci sono riusciti dottori esperti come  pensano possa riuscirci io? Mi sono appena laureta!
Più ci avvicinavamo alla porta più volevo scappare via e non voltarmi.

"In questa scheda dovrai annottare ciò che lui ti dirà. Devo tornare a lavorare, buona fortuna t/n"

Detto questo si voltò ed entrò in una stanza poco distante.
Misi la mia mano sulla maniglia e la girai, aprii la porta ed entrai con timore nella stanza delle dimensioni di due sgabuzzini. Era una stanza particolare, c'era un divanetto verde con un tavolino davanti e poi una stanza, come una cabina armadio dove c'era il letto, la doccia, il water e un tavolino per mangiare tutti in una stanza e lo trovai molto strano ma adatto, ricordando le parole di Ueno.
E poi lo vidi, un ragazzo con un vestito bianco lungo, i capelli disordinati neri e gli occhi verdi seduto sul tavolino su cui presumo pranzasse.

"Ehm ciao..." provai a dire.
"Ciao, tu chi saresti scusa?"

Sembra molto gentile!
No aspetta t/n ricordati ciò che ti ha detto prima Ueno.

"Sono la tua nuova psichiatra e sono nuova anche in questo ospedale, quindi se potresti darmi qualche informazione io ne sarei lieta"
"Ok, uhm, di solito alle 10:00 c'è la colazione quindi tu dovresti andare giù in caffetteria e portarmi del cibo e pranzare qua in stanza con me, poi mi facevano un sacco di domande e dicevano un sacco di stronzate su di me, sul mio stato mentale e sul mio passato, fino alle 13:00, ovvero l'ora di pranzo, poi c'è una piccola pausa fino a tipo le 14:15 e poi devi rimanere con me fino a sera, devi portarmi la cena e poi assicurarti che io stia bene. Tutto qui"

Eppure dal modo in cui parla e dai suoi movimenti non sembra affatto così orribile. Chissà perché girano queste voci.

Mentre pensavo a questo non mi ero accorta di star guardando un punto vuoto della stanza e fui richiamato alla realtà da un colpo sul tavolino.

"Oi ma ci sei che cazzo, tu sto riempiendo di domande e mi stai ignorando!"

Cazzo, è passato da super gentile ad un mostro assassino in pochissimo tempo. Ne vedremo delle belle.

"Sisi, scusami, stavo pensando. Ora annotto tutto e possiamo partire"

Benvenuta nuova vita! Spero che almeno questo capitolo sarà piacevole.

"Bene, fatto, ora sono a malapena le 8:30 , quindi penso che berrò un caffè dalla macchinetta qua dietro il divanetto, anche perché non so effettivamente cosa fare a questo punto"
"Ok"

Mi alzai e premetti il pulsante del caffè.

"Ah un'altra cosa" Mi girai per guardarlo "Sicuramente ti avranno detto dei miei trascorsi con gli altri dottori"
"Sí, ma a dire il vero non sembri così come ti hanno descritto, sembri dolce, in realtà"
"Infatti" Fece una pausa "Ma sono molto peggio. Scommetto che non ti hanno detto i motivi del perché tutti se ne sono andati e di cos'è successo nel periodo in cui stavano con me"
"No, infatti"
«C'è un chiaro motivo per cui non l'hanno fatto»

Un'altra pausa, ma questa era più lunga e man mano che i secondi passavano io ero sempre più spaventata ed a disagio.

«Benvenuta all'inferno, vediamo quanto resisti con il diavolo in persona»

💋|Bene, bene, bene, ho voluto dare a Ishida un tocco di malvagità che però giuro non stravolgerà troppo il personaggio, mi conterrò e vedrò anche di attenermi all'anime, promesso.

🩺 | Accipicchia t/n, ti è stata proposta una Sfida con la s maiscuola. Chissà che fine farai...

💊| Ishida sembra veramente crudele, ma è davvero questo tutto ciò che ha da offrire? O forse ha qualche lato nascosto che ci mostrerà più avanti?

❗| Ueno ha parlato ma in un certo senso non ha parlato. Che lei sappia cos'è veramente successo ed abbia deciso di tenercelo nascosto? Perché avrebbe dovuto farlo?

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⏰ Last updated: May 08 ⏰

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