3. La tredicesima strada

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"Perché vorresti guardare qualcosa di cui riesci a capire il finale entro i primi cinque minuti?"

Satoru scrollò le spalle. "Non c'è molta ansia. Ecco perché guardo sempre gli stessi cartoni animati"

"Se potessi realizzare il tuo film, quale sarebbe la trama?"

Satoru sorrise, bevendo un altro sorso del suo margarita "La storia della tua vita"

"Della mia vita?" chiese Suguru, stupito. "Perché dovresti sprecare il tuo tempo con questo?"

"Sei un personaggio così importante, Sugu. Non hai idea"

Suguru lo guardò male. "Giusto. Beh se uno di noi è il personaggio principale, quello sei tu"

"Mi permetto di dissentire", disse Satoru, sorridendo. Si frugò in tasca, cercando una caramella alla fragola.

"Sei un tale bugiardo" disse Suguru, roteando gli occhi. "Sarei il personaggio stoico e comico nella storia della tua vita"

"Assolutamente no", disse Satoru. "Io sarei l'atleta senza cervello, il personaggio del migliore amico nella tua storia. E tutti i nostri fan ci shipperebbero insieme" si è messo in bocca una caramella. "Scommetto che scriverebbero anche fanfiction su di noi"

"Oh, stai zitto" disse Suguru, ridendo. "Penso che quei margarita ti abbia dato alla testa"

"Io non mi ubriaco", disse Satoru, bevendo un altro sorso. "L'atleta senza cervello, il personaggio del migliore amico non è mai un peso"

"Sì... domani c'è la festa alla tredicesima strada, quindi vediamo come te la cavi allora"

"Non mi ubriaco, Sugu" ripeté. "Sono totalmente responsabile"

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Satoru era così ubriaco che era oltremodo preoccupante. Ovviamente, Suguru avrebbe dovuto aspettarselo, dato che si ubriacava a ogni festa di quella strada, ma quel fine settimana era diverso. Come se fosse in missione per diventare completamente sbronzo, svenuto, completamente ubriaco.

Mentre Suguru sedeva in un cerchio di fumo attorno al falò, guardando con orrore Satoru barcollare e vomitare le budella dalla veranda sul retro, ricordò esattamente come era iniziata quella notte, desiderando in parte di poter tornare indietro e decidere di non andare mai alla festa in primo luogo.

"Non posso credere che i tuoi genitori non abbiano fatto domande" disse Satoru, gettando un paio di pantaloncini sporchi dal sedile del passeggero per fare spazio a Suguru. "Non gli importa che tu vada alla 13esima?"

Sorrise, in parte alla domanda di Satoru e alla macchia di cioccolata calda sulla fodera del sedile. Non mancava mai di fargli ridere. "Certo che gli importa. Ho mentito e ho detto che sarei andato in biblioteca per studiare con te fino a tarda notte e di non aspettarmi sveglio. Ho messo persino cuscini dall'aspetto vagamente umano sotto le mie coperte nel caso vengano a controllarmi nel cuore della notte"

"Sei proprio un ribelle, Sugu," disse Satoru con un sorriso, innestando la marcia. "Questo è il motivo per cui ho detto che ero io la spalla nel tuo film e non il contrario"

"Non prendermi in giro" disse Suguru, fissandolo. "Ci vuole un'abilità incredibile per mentire a genitori severi"

"Penso solo che sia divertente il fatto che tu abbia dei genitori severi, ma questo non ha fatto letteralmente nulla per impedirti di infrangere le loro regole"

"Questo è il punto, Satoru. I miei genitori non mi hanno impedito di fare festa, bere, o altro. Mi hanno solo costretto a trovare modi più intelligenti per farla franca"

(WHEN FACING) THE THINGS WE TURN AWAY FROM ─ stsgWhere stories live. Discover now