Capitolo 26: La spia

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«Bravo Tre in posizione, capo bello. – annunciò, premendo il pulsante per le comunicazioni. – Considerato il fucile che mi ritrovo, posso eliminare almeno tre persone prima che la mia posizione sia compromessa.»

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«Non capisco dove sia il problema.» replicò Dave con leggera ironia.

Sully ridacchiò. «Stanno parcheggiando. Pronto per l'ingaggio.»

«Attendi il mio via.»

«Roger.»

Dave si assicurò che la porta principale fosse ben chiusa. Era già blindata di suo, qualche altro giro di chiave non avrebbe fatto la differenza, ma era certo che non sarebbe stata una porta a fermare quegli uomini; guadagnare tempo, tuttavia, non guastava mica. Era lieto di avere Sully come cecchino; era l'unico della squadra con la quale condivideva la stessa età, sebbene avessero iniziato la loro carriera da Navy SEAL in anni diversi. Se Dave si era iscritto all'accademia nei suoi splendidi diciotto anni, Sully lo aveva fatto tre anni dopo, eppure aveva attirato l'attenzione alla stessa maniera di un Navy veterano. Quando a lui venne dato il comando del Team Alpha, gli era stato detto di sceglierne i suoi componenti; non appena quel sorriso beffardo e giocherellone si era palesato davanti a lui, aveva storto un po' il naso, ma gli era stato detto di pazientare e di dargli un'opportunità; aveva sempre saputo che un giorno quel cecchino gli avrebbe dato tanti problemi, soprattutto per le sue freddure e i suoi capelli, portati volutamente lunghi per fare la differenza, ma averlo accanto come amico e come commilitone era stata la scelta migliore. Chiunque entrasse a far parte del suo team, era già un membro della famiglia, nessuna distinzione. Era solo meglio per loro non farlo arrabbiare.

«Capitano.» lo chiamò Gregory, appostato in soggiorno accanto al divano dove Jung stava scuotendo la testa a destra e a manca per osservare ognuno di loro. Dave si avvicinò, porgendogli l'orecchio. «Il ragazzo è lì sopra con il bambino, converrebbe attirare il nemico al giardino sul retro ed impedirgli di entrare.»

«Ci avevo già pensato. – annuì Bravo Uno, serioso. – Conosco bene Noah e so di per certo che non uscirà dalla stanza da letto non appena sentirà gli spari. Se dovessero irrompere, freddateli ancor prima che possano fare un passo. Questa casa deve rimanere immacolata, almeno all'interno.» ordinò ai suoi uomini non appena Bravo Sei sbucò dal corridoio.

«Ricevuto.» dissero i tre all'unisono.

Parole che fecero sbiancare Jung dall'orrore.

«Irrompere? Freddare? Cosa sta dicendo? Cosa sta succedendo?!» domandò agitato.

Dave roteò gli occhi al cielo, la noia evidente. «Come se non lo sapessi. Tuo figlio ha chiamato i rinforzi del tizio che stiamo cercando. Colui a cui hai venduto le armi. – lo prese per il colletto, forzandolo a mettersi in piedi per trasportarlo malamente verso il bagno dove risiedeva il resto della famiglia. – Poniamo il fatto che tu sia innocente.» esordì mentre camminava. «In tal caso tuo figlio ha fatto la spia a tua insaputa, vendendo armi a persone pericolose. Se così non fosse: siete dei pessimi attori.» concluse, gettandolo all'interno del bagno, abbastanza grande per contenere tre persone; non dandogli il tempo di ribattere, sfilò la chiave e chiuse la porta dall'esterno, cosicché nessuno potesse uscire.

«Bravo, qui Comando.» echeggiò la voce di Stella nelle radio di tutti. «I furgoni si sono fermati, sono scese quattro persone dal primo. Altre quattro dal secondo.»

Dave si puntellò dall'altro lato della finestra della cucina, in piedi rispetto ad un Gavin accovacciato; scoccò un'occhiata all'esterno, abbassando di pochissimo le veneziane per avere un minimo di visuale. Uomini dal volto scoperto, armati ed equipaggiati con tattici moderni e ben assortiti, si dispersero nel piazzale d'ingresso, pronti per l'assalto.
Mercenari. Pensò senza alcun dubbio. Non avevano motivo di coprirsi il volto per nascondere la faccia; i mercenari prendevano la paga, e compivano qualsiasi lavoro – anche il più scellerato e improponibile – se il guadagno ricevuto sarebbe stato di gran lunga superiore al rischio. Y giocava bene. Aveva assoldato un ammasso di uomini pur di tenersi alla larga dall'intelligence; li aveva pagati fior di quattrini se erano consci di avere a che fare con delle forze speciali governative e non con comuni soldati in vacanza. Doveva essere davvero una persona ricca per avere così tanti uomini alla sua mercé, tutti pagati in anticipo con almeno il sessantacinque percento del guadagno totale.

MIND OF GLASS: OPERATION YWhere stories live. Discover now