Era il 6 Settembre 2016 alle 8:30, quando per la prima volta, scavalcai il portone delle elementari, che non sapevo che più tardi, per me sarebbe diventato un'incubo. I miei compagni di classe, mi menavano solo perché non portavo i colori e perché l'ambiente mi faceva stare male e gli insegnanti, al posto di difendermi, erano complici dei miei compagni di classe. Una giornata tipo era così, fino a quando non decisi di cambiare scuola: alle 8:30 entravo in classe, e già lì l'ambiente non era dei migliori; appena entravo ero al centro di un cerchio di bambini, che mi venivano contro, a darmi calci, pugni e schiaffi; di ventitré bambini in classe ne avevo ventidue contro; poi, per fortuna, alle 8:35 entrarono gli insegnanti, che quando gli andavo a parlare dei vari episodi, mi rispondevano con "Tranquilla che ora arriva la croce rossa!", un'infinita sofferenza e delusione, sono stati cinque anni di sofferenza, delusione, nascondimento e timidezza; dopodiché arrivava quello che per me era l'inferno, la ricreazione, mentre mangiavo, mi spingevano contro il muro, nel quale mi prendevano la merenda e me la lanciavano contro, mi giravano le braccia e mi lanciavano i quaderni in faccia; finita la ricreazione c'erano le lezioni; dopo di queste, c'era il momento di andare a casa, nel momento in cui si doveva preparare la cartella, i miei compagni, mi lanciavano contro le loro cartelle. Ero sola, trascurata da tutti.
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Il diario di una ragazza chiusa fuori ed aperta dentro
Chick-LitUn ingresso negli occhi di una ragazza che ha sofferto per alcuni anni.