˚。⋆୨୧˚𝑀𝑦 𝑘𝑖𝑛𝑑𝑛𝑒𝑠𝑠˚୨୧⋆。˚

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!☆𝐶ℎ𝑎𝑝𝑡𝑒𝑟 𝟸☆¡𖡼

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!☆𝐶ℎ𝑎𝑝𝑡𝑒𝑟 𝟸☆¡
𖡼.𖤣𖥧𖡼.𖤣𖥧𖡼.𖤣𖥧𖡼.𖤣𖥧 ❁

Kaveh non aveva più bevuto quella mattina.

Benché la discussione con il coinquilino non lo avesse effettivamente allontanato dai suoi pensieri autodistruttivi, era riuscito ad allontanarsi dall'alcol per il semplice fatto che Alhaitham aveva nascosto tutti gli alcolici presenti nell'appartamento.

E quindi no. Non poteva bere e deprimersi e basta, non avrebbe retto un'altra crisi di nervi da sobrio.

Aveva già passato una quantità indefinita di ore tra una crisi e l'altra, e l'architetto aveva finalmente decretato che continuare a crogiolarsi non sarebbe servito a niente.

Seppur sembrava un'azione fin troppo astratta per il suo stato mentale, l'unica cosa che avrebbe potuto fare era quella di riprendersi e di darsi una svegliata.

Senza soldi non sarebbe mai potuto sfuggire dalle grinfie di Alhaitham e i soldi li avrebbe ottenuti soltanto con il duro lavoro.

Forse era l'andare via di casa di Alhaitham che gli diede la giusta motivazione per far iniziare, finalmente, quella giornata.

Così, come prima cosa, si fece una lunga doccia ristoratrice. Si curò con ogni tipo di lozione di crema a disposizione, partendo dal volto a finire con il corpo.

Sapeva di vaniglia, incenso e muschio bianco, invece, il profumo preferito di Kaveh, quello di cui si riempiva ogni volta e quello che non mancò all'appello anche quella volta. Era così elegante a detta sua.

Alhaitham invece non lo sopportava.

Lo reputava troppo dolce e puntualmente il coinquilino ci affumicava il bagno, come se uno spruzzo non fosse sufficiente.

I conviventi avevano discusso anche per quello. Per decretare se quella fragranza fosse effettivamente buona o meno e se l'uso che Kaveh ne faceva era improprio o no.
Ma con il passare del tempo le litigate che riuscivano a fare per qualsiasi cosa, sembravano diventare la normalità.

Ed ora il bagno era impregnato di quel piacevole odore e di crema idratante, di cui Alhaitham si sarebbe sicuramente lamentato una volta tornato a casa.

Ma a Kaveh non importava, il suo profumo era fin troppo buono per rinunciarci e così come lo era la sua fragranza, si agghindò con vestiti eleganti e puliti.

Il solo indossarli lo faceva sentire meglio con sé stesso e stare bene era tutto ciò di cui aveva bisogno.

Ed ora con quegli stessi vestiti stava finalmente lavorando alle sue bozze, chiuso nelle sue quattro mura che talvolta fungevano da stanza da letto ed altre da studio privato.

𝑇ℎ𝑒 𝑏𝑒𝑎𝑢𝑡𝑦 𝑜𝑓 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝑚𝑖𝑛𝑑☆ KavethamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora