2.6 Dietro la tenda del mago

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«Eccome se lo ha fatto. Se lei ha fatto male i calcoli, ho sbagliato anch'io.»

Roy non riuscì a nascondere la sua delusione. Rhodina era arrossita, colta in fallo, ma non gli concesse vittoria:

«Muir, questa farsa del bullo scemo ha stancato. Con questo copione non convinci più.»

Muir scoppiò in una risata compiaciuta e annuì, riconoscendole di averlo smascherato. Poi scoccò un'occhiata penetrante a Roy, mostrandosi soddisfatto del proprio acume: era più che sicuro di aver colpito nel segno. Superò l'una e l'altro senza staccargli di dosso il suo sorriso prepotente. Roy voltò le spalle a Rhodina e si avviò verso la sua aula, furente.

«Aspetta!» gridò Rhodina mortificata.

Roy non la degnò di attenzione. Non era stato abbastanza chiaro con lei? Non le aveva spiegato cosa pensava di tutta quella messinscena? Aveva aiutato Muir. Gli aveva mentito.

«Mi dispiace, non so perché non te l'ho detto prima! Cioè, questo non è vero, lo so benissimo...non volevo pensassi che stavo cedendo ai suoi ricatti! L'ho aiutato di mia spontanea volontà per farlo star buono!»

«Non m'importa» la interruppe Roy, la voce che tremava. Si fermò fuori dall'aula. «Ora devo entrare.»

«Dot mi ha detto che Rodney avrebbe potuto imparare qualcosa se lo avessi aiutato. Magari provando con un po' di gentilezza...»

«Gentilezza. Sì, certo. Prova a raccontarlo a Ian.»

Solo tre giorni prima, Muir aveva sfidato uno dei suoi bulli ad appendere lo zaino di Ian Ferguson su un ramo particolarmente alto dell'albero più vicino alle finestre. Roy e lз suз compagnз, affacciatз come tantз altrз, avevano assistito alla scena che era seguita: Ian aveva provato invano a riprenderselo, finché non era stato soccorso dal prof. Denoon che passava di lì in quel momento. Denoon ci aveva messo un bel po' a tirar giù lo zaino di Ian ed era quasi caduto nel tentativo. Muir e i suoi avevano così messo in ridicolo alunno e professore davanti a tutta la scuola. Con ogni probabilità, Ian Ferguson non avrebbe mai più guardato in faccia Denoon; a giudicare da come teneva strette le spalle e lo sguardo perso nel vuoto, le risate della scuola dovevano ancora risuonargli nelle orecchie. Per due giorni, Muir non aveva fatto che ringraziarlo a voce alta per avergli fatto vincere dei soldi in una scommessa messa su con i suoi amici. Nessuno sapeva cosa Denoon gli avesse detto per rimproverarlo, ma qualcunǝ - probabilmente Mira - disse a Kamini che la loro conversazione doveva aver spinto Muir a cercare di riparare al danno proponendogli di prendersi parte della sua vincita. Questo gesto aveva avuto come unico risultato l'aver mandato Ian in totale confusione.

«Ho cercato di convincere Rodney a smettere di torturare Ian e lui mi ha dato ascolto, per una volta...ma è così estraneo alle buone maniere che ha solo peggiorato le cose! Io c'ero, Roy, sono stata io a strappargli di mano quelle sterline. Mi sono trattenuta dal dirgli di ficcarsele nel culo, cosa che avrei fatto volentieri, ma...voglio dare una chance al piano di Dot. Potrebbe avere ragione lei, può ancora imparare. Abbiamo pensato fosse meglio agire senza di te perché tu hai sofferto per...ecco! Proprio come pensavo. Ti sei offeso.»

Roy, cosciente di aver cambiato espressione, si sentì bersagliato da quella confessione per una ragione differente da quella che lei aveva immaginato. L'immagine mentale delle ragazze che commentavano insieme l'episodio di giugno; l'incognita di ciò che Rhodina aveva detto di lui e tutta una serie di emozioni dolorose che gli cadevano addosso a cascata. Non poteva accettare che Rhodina avesse spiattellato qualche sua vulnerabilità a Dorothea senza che lui potesse farlo da sé o che potesse decidere di non volerla condividere affatto.

Si fece da parte, accorgendosi di occupare il passaggio allз compagnз che dovevano entrare in aula. Si sentiva tradito ed evitò di guardarla.

«Quando...quando avete parlato di tutto questo?»

Amici Perduti. Libro Primo - Parte 1 [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now