" Se fosse arrivata prima la polizia sarei scappata, però " confessai con lacrime silenziose, tirando verso le ginocchia i lembi della minigonna, era davvero troppo corta. Odiavo questi vestiti che il patrigno mi obbliga ad indossare.

Lui si accorse del mio disagio e recuperò la sua giacca dai sedili posteriori: " Tieni."

Lo ringraziai con un mezzo sorriso, mi coprii le gambe con la giacca e ritornai nuovamente ad incrociare il suo sguardo.

I suoi occhi color argento mi stavano studiando con particolare attenzione.

Era bello stare con lui.

La sua voce era così calda, profonda e rassicurante!

M'ispirava fiducia, senso di protezione...tutte cose che desideravo ardentemente da una vita.

Ogni giorno mi sentivo scoperta, ogni giorno mi mostravo sulle difensive, adesso sentivo che potevo essere semplicemente me stessa perché al mio fianco c'era lui.

Il suo effetto su di me era difficile da descrivere.

L'averlo a solo qualche centimetro di distanza mi donava serenità.

Sapevo che lui non avrebbe toccato e violato il mio corpo, forse era anche per questo che sentivo di stare così bene con lui.

" Lo so che saresti scappata" disse, riprendendo il discorso precedente "ma so anche che non avresti voluto. Ehi, guardami bene...io ti prometto che farò di tutto per aiutarti, per farti riavere la tua libertà, a te ed alla tua amica, d'accordo? Ma ho bisogno del tuo aiuto e che tu ti fida di me. Da solo non posso fare nulla, non sono riuscito fino ad ora! Ma se collaboriamo, insieme riusciremo a sbattere in galera quel bastardo che vi obbliga a fare questo ogni sera e non solo...molte ragazze spinte dal tuo esempio faranno altrettanto. Questo potrebbe essere l'inizio di qualcosa di più grande. Quindi non devi avere paura, non sarai sola. Ci sarò io, sempre."

Le sue parole. Quanta sicurezza e quanto conforto ma...

" Ascoltami, ho voglia di scappare da questa vita di schifo, è vero. Ma non ho il coraggio di andare contro il mio patrigno " rivelai di getto, a denti stretti " tu non puoi capire, lui ha il controllo su ogni cosa che mi appartiene. Andare contro lui significherebbe non avere più una casa, del cibo, non avere più possibilità di andare a scuola e prendere il diploma. La mia migliore amica Anastasia finirebbe per strada come me. "

" Quindi si tratta del tuo patrigno, ma che razza di persona è ?"

Batté un pugno sullo sterzo, e mi fece sussultare.

" Scusa."

Tirai su col naso e mi asciugai le lacrime con le dita: " non ti preoccupare"

Scosse la testa e si passò una mano sul viso, sbuffando: " Ok, d'accordo. Escogiteremo qualcosa, non mi arrendo così facilmente, sai? Ho un amico in polizia, posso scambiare qualche parola con lui, un consiglio sarebbe più che gradito. E poi...ricorda che sei tu a far guadagnare il tuo patrigno. Una volta finita questa storia tu avrai il potere di fare tutto ciò che vorrai, sei maggiorenne. "

" Mi aiuterai per davvero?" chiesi in conclusione, ero ancora un po' confusa, scettica, io non riuscivo a crederci.

Lui rise, una risata dolce, cristallina, sincera: " Mi pare di averti detto qualcosa a riguardo"

Gli sorrisi grata.

" Bene. Credo sia il caso di andare dentro, non ti pare? Sarà anche Primavera ma non fa ancora molto caldo." decise lui, rivolgendo un occhiolino.

" Se qualcuno che conosci ti vedrà con me? Passerai la notte con una prostituta...cosa penseranno?"

Lui fece spallucce minimizzando la cosa: " Penso che me ne diranno di ogni tipo, ma ho ventisei anni appena compiuti, saranno anche affari miei. In teoria la mia vita privata è una faccenda che non dovrebbe riguardare nessuno. "

Broken Ice...l'amore è bianco o neroWhere stories live. Discover now