Capitolo 1 - Parte I

75 7 70
                                    

Terre del Perenne Inverno,
antica Costa della Croazia,
regione dei Signori della Guerra di Zara.

-Toglimi le mani di dosso, puttana! -

Un calcio di fucile impattò violentemente sulla tempia dell'uomo che aveva appena pronunciato quelle parole, il quale finì disteso nel fango senza un fiato di più.

L'altro fece rapidamente dietrofront, ma non fece in tempo a compiere più di due passi che venne prontamente afferrato per la collottola e gettato nel fango, di fianco al compare che aveva parlato troppo.

-Vi prego, non uccidetemi. Sono innocente!  -

-L'innocenza è un concetto molto soggettivo-, rispose Sorella Dunia, puntandogli la pistola alla fronte. -Sei forse un giudice?  -

-No, no... ma non voglio morire, vi prego!  -, continuò a piagnucolare il ladro.

-Non ho sparato un colpo, mi sembra-, continuò la donna, piantando il tacco dello stivale sul petto dell'uomo. Gli tolse la pistola dalla faccia, appoggiandosi con un gomito sul ginocchio e sporgendosi verso il malcapitato con un ghigno.

-Perché credi che voglia ucciderti, dunque, se ti reputi innocente? –

Il ladro nel fango si lasciò sfuggire una risata nervosa. -Mi avete puntato contro mezza dozzina di fucili, dannazione... cosa avrei dovuto pensare? –

Sorella Dunia sollevò lo sguardo, annuendo pensierosa. Tolse lo stivale dal petto dell'uomo e si voltò, osservando le altre sorelle. -Già-, annuì ancora. -Già, cosa avrebbe dovuto pensare? –

Nessuna delle sorelle rispose.

-Sì, sì...-, continuò ad annuire nervosamente il ladro. -Mi avete fatto prendere un bello spavento, davvero...-

L'uomo che aveva parlato per primo, e che era stato colpito alla testa, parve riprendersi, e cominciò a bofonchiare qualcosa con il viso coperto di fango.

Il proiettile sparato da Sorella Dunia lo colpì dritto alla nuca. L'uomo ritorno a giacere immobile al suolo, mentre il fango intorno alla sua testa cominciava rapidamente a tingersi di rosso.

Lì di fianco, non appena ebbe realizzato l'accaduto, il compare cominciò ad urlare. Il sangue gli era schizzato sul volto, e l'uomo cominciò convulsamente a tentare di ripulirselo con le mani lorde di fango. Il risultato fu disastroso, e non fece che alimentare le sue grida scomposte di terrore.

Un uomo, un vecchio, si fece avanti dalla folla di astanti attoniti e tentò di avvicinarsi al ladro, forse per tentare di aiutarlo a rialzarsi, ma Sorella Dunia fu rapida a puntare la canna della pistola verso di lui.

-Non un passo di più-, gli intimò.

Il vecchio non parve spaventato. Anzi, i lineamenti del volto, già marcati e rugosi, s'indurirono ancora di più. -Non avete alcun diritto di comportarvi in questo modo-, disse, stringendo i pugni lungo i fianchi.

-I fatti dicono il contrario-, sibilò la donna a denti stretti.

Nessun'altra delle sorelle mosse un dito o sollevò un'arma. Non ce n'era bisogno.

-Questa non è giustizia, questo è omicidio-¸ insistette il vecchio, indicando il cadavere riverso nella pozza di sangue e fango.

Sorella Dunia piegò il capo da un lato, corrucciata. -Scommetto che non hai mai opposto una simile osservazione ai tirapiedi del Bani, prima del nostro arrivo, ho indovinato? -

L'anziano non sembrava intenzionato a demordere. -Il Signore della Guerra Bani era feccia, ma aveva la coerenza di tollerare la feccia come lui. Cose come queste non sono mai accadute-

A DISTOPIC TALEWhere stories live. Discover now