Capitolo 29

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-fate attenzione- disse Elliott osservando sia il padre che Ector, Ector che doveva ancora abituarsi a vedere come il padre di quello che ormai era diventato il suo ragazzo e che in quel momento era al suo fianco, molto vicino anche perché probabilmente aveva paura che potesse cadere in qualche modo anche se Elliott si sentiva pieno di forze.

-non ce lo devi ripetere Elliott- disse proprio Philip alzando gli occhi al cielo per le raccomandazioni del figlio, le aveva già sentite dalla moglie poco prima -vedi di riposarti per bene tu- aggiunse poi.

-credimi sono così tanto in forze che verrei anche con voi- borbottò Elliott.

-posso venire io se volete- si propose Andrew, Andrew che solo quella mattina aveva conosciuto Marteen.

-nessuno di voi quattro uscirà di qui- disse prontamente Amelie bloccando la momentanea gioia del minore dei suoi figli.

-ehi io e Marteen non abbiamo detto niente- protestò Lilia -anzi vado a studiare vedete di tornare tutti interi- sussurrò la rossa andando ad abbracciare il padre per poi salire le scale sotto lo sguardo preoccupato di Marteen per quella reazione.

-non preoccuparti fa sempre così- disse Elliott al suo ragazzo sorridendogli leggermente.

-tienimi d'occhio Marteen- disse Ian in direzione di Elliott che annuì velocemente.

-non dovrebbe essere il contrario?- domandò il biondo alzando un sopracciglio e il padre ridacchiò raggiungendolo lentamente per poi stringerlo a se per un po'.

-cercherò di tornare tutto intero con Lili tu non pensare a niente okay?- Marteen annuì a quelle parole staccandosi dal padre e osservandolo attentamente mentre andava insieme a Philip verso l'uscita e continuò a guardare la porta anche quando fu chiusa.

-ieri hanno portato qui la tua roba dall'hotel- cambiò discorso Amelie guardando in direzione di Marteen che annuì a quelle parole -devi solo decidere quale stanza vuoi-

-dorme nella mia-

-ah si?- domandò Marteen al suo ragazzo che annuì.

-è inutile stare in due stanze separate quando siamo nella stessa casa e stiamo insieme-

-allora invaderò il tuo spazio personale ma non lamentarti. Dovrei anche chiamare mia nonna-

-oh non l'hai chiamata? Le dirai che Lili è viva?-

-no, le dirò solo che ho trovato mio padre e che resto con lui senza aggiungere altro sperano che oggi vada tutto bene-

-non l'avviserai nemmeno di quello che...-

-impazzisce se le dico qualcosa del genere- borbottò Marteen -e poi è stata la prima a credere ciecamente alla polizia quando le hanno detto che mia madre si era suicidata perché sentiva il peso di essere una madre single e non ha creduto a me che l'avevo trovata. Adesso so che non era mia madre ma comunque ha fatto male non essere creduto da mia nonna- spiegò con calma Marteen e subito si trovò stretto nell'abbraccio di Elliott.

-andrà tutto bene- gli sussurrò proprio il castano mentre lanciava un'occhiata al fratello per dirgli di andare da qualche altra parte e Andrew ridacchiò leggermente andando a fare proprio il contrario di quello che voleva il fratello buttandosi sul divano e iniziando al lavorare al suo portatile. -non ha scuola oggi?- chiese alla madre che scosse la testa.

-ha deciso che per protesta rimane a casa fino a quando non lo faranno partecipare alle vostre missioni- rispose la donna che non sembrava per niente felice di tutta quella situazione.

-ehi- sussurrò Marteen attirando l'attenzione di Elliott -mi aiuti a spostare le mie cose in camera tua?- domandò con finta innocenza il biondo e Elliott ridacchiò annuendo e facendo per prendere il borsone di Marteen che poco prima era stato loro indicato solo che il biondo fu molto più veloce e se lo caricò in spalla -devi assolutamente riposarti quindi non tentare di prendere robe pesanti- lo minacciò iniziando a salire le scale abbastanza velocemente. Ormai si era del tutto ripreso da quella droga che gli aveva dato Gregor per stordirlo e non aveva problemi a camminare normalmente.

Arrivò prima del castano e posò malamente a terra il borsone per poi aspettare Elliott.

-sono ancora intero Marteen-

-siediti-

-non volevi una mano?- domandò con un ghigno Elliott andando però a sedersi sul bordo del suo letto proprio come gli aveva detto di fare l'altro. Marteen sorrise e con calma lo raggiunse piegandosi leggermente in modo da poterlo baciare sulle labbra -se vuoi fare quello che credo meglio chiudere la porta a chiave- sussurrò sulle sue labbra Elliott e Marteen sbuffò andando a chiudere a chiave prima di ritornare dal suo ragazzo e sedersi su di lui a cavalcioni allacciandogli anche le braccia dietro al collo. Elliott nel mentre aveva messo entrambe le mani sulle cosce dell'altro.

-sta buono-

-sono calmissimo-

-non fare movimenti bruschi okay? Lasciati guidare-

-amore la ferita sta bene non ti devi preoccupare- ridacchiò Elliott iniziando ad accarezzare con calma le cosce dell'altro mantenendo i suoi occhi neri fissi in quelli grigi di Marteen -dovevo capirlo dagli occhi di chi sei figlio-

-vuoi smetterla di fare queste considerazioni? Non sapevi che Ector fosse Ian quindi non darti colpe che non hai-

-be' se solo me ne fossi accorto prima sarei riuscito a non farti finire nelle grinfie di Gregor come è successo invece- borbottò Elliott posando la fronte sul petto del biondo chiudendo un momento gli occhi.

-non ti avrei mai seguito in quel caso- parlò sinceramente Marteen scompigliandogli leggermente i capelli -mentre in questo modo sono stato costretto a farlo e adesso sono anche tranquillo nel rimanere stabilmente con voi. Ora che ne dici di aiutami a non pensare a quello che sta succedendo ai miei genitori?- Elliott alzò la testa sorridendo al biondo prima di baciarlo con passione, in quel momento non aveva nessuna intenzione di fare le cose con calma visto che proprio come aveva detto Marteen non voleva farlo pensare a niente se non a lui.


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