1 - Ira e Amore

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Dedica (che sarebbe dovuta andare nel capitolo precedente ma sono
una persona disordinata):

A chi ha le daddy issues.
Amo, troppo noi.

🥲🫵🏼

«In astronomia, le stelle sono definite come sferoidi al plasma che emettono luce e mantengono una struttura grazie all'azione della forza di gravità

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«In astronomia, le stelle sono definite come sferoidi al plasma che emettono luce e mantengono una struttura grazie all'azione della forza di gravità.»



— Nothin' to prove
and I'm bulletproof
and know what I'm doing
The way we're movin' like introducing
Us to a new thing
I wanna savor, save it for later
The taste of flavor,
'cause I'm a taker
'Cause I'm a giver, it's only nature
I live for danger

Mio padre mi ha sempre ripetuto una frase fin da quando ero piccola. "Esistono due tipi di persone al mondo, Aphrodite: quelle che hanno la bellezza e quelle che hanno l'intelligenza. Tu rientri decisamente nella prima tipologia".

Nella sua ottica, era un complimento. E, fino ai quattordici anni, anche io lo ritenevo tale.  Poi ho capito che non volevo essere solo un bel viso, ma sono stata anche l'unica dei due, perché mio padre non ha mai cambiato prospettiva.

«State scherzando, vero?» esclamo. Con uno slancio mi metto in piedi, lasciando strisciare la sedia dietro di me.

Mia madre non posa nemmeno la forchetta. Infilza un altro bocconcino di pollo e lo mette in bocca. Mastica con cura e, una volta deglutito, mi fissa. «Siediti, Aphrodite. Non essere maleducata.»

Non mi muovo. Stringo la presa sulla forchetta che sto ancora impugnando. La capovolgo in modo che i denti siano rivolti verso il basso e la sbatto contro il tavolo.

Hermes, accanto a me, mi afferra per il polso e mi tira giù con la forza. «Aphry, ti sei dimenticata che i nostri genitori sono matti ed è meglio non farli incazzare?» sussurra.

Nostro padre alza gli occhi al cielo e finisce il vino nel suo calice. «Hermes, guarda che ti sentiamo benissimo.»

«Che schifo,» urla Athena, attirando l'attenzione su di sé. Sta sollevando qualcosa da sopra la tovaglia, stretta fra indice e pollice. Non riesco a vedere di cosa si tratti, essendo lei troppo lontana dal mio posto. «Ho trovato un capello di Apollo.»

Apollo si volta, confuso. «Come fai a essere certa che sia mio?»

«Io ce li ho legati, idiota,» gli fa notare, indicandosi la coda di cavallo. «E sono più lunghi i miei. Perché non prendi esempio e ti fai una coda anche tu, prima di sederti a tavola? Dio, mi è passato l'appetito.» Si libera del capello come se fosse un insetto morto.

Hades, che di norma non interviene e ci lascia battibeccare come bambini, fa una smorfia. «È meglio lasciarli sciolti. L'elastico li stressa parecchio. A meno che non ti faccia una coda morbida e bassa...»

Game Of Desire (Aphrodite)Where stories live. Discover now