Epilogo

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La prima cosa che fece Harry, dopo aver constatato che Lougnckw fosse veramente il suo vicino di casa, fu sbuffare.
Esatto, non urlò come un adolescente in crisi ormonale quando viene a sapere che i suoi sentimenti sono in qualche modo ricambiati.
No, sbuffò.

"Okay, come ho fatto a non notarlo?"si chiese da solo.

Insomma, tutte le coincidenze erano praticamente sotto i suoi occhi ma lui era talmente cieco da non vederle, o meglio, non voleva vederle.

Dopo un lasso di tempo interminabile, in cui era rimasto in silenzio, sdraiato sul suo letto, la porta della camera si aprì rivelando una chioma bionda appartenente a sua sorella Gemma.

"Hey Haz"

La ragazza si sedette sul letto, consapevole di quello che stava succedendo nel cuore del fratello negli ultimi tempi.

"Come andiamo?"

"Di merda"

Ecco, appunto.

Gemma ci avrebbe scommesso che tutta quella situazione avrebbe comportato una puntina di tristezza nell'animo del fratello.

"Harry, so che succede"

Il ragazzo guardò la sorella e corrugò lo sopracciglia

"Che vuoi dire"

"Voglio dire che-e si preparò già da lì all'imminente sfuriata del fratello-so tutto.Di Louis,di te, di quello che é successo oggi e di Niall"

"E sei arrabbiata con me? Insomma, ho parlato con uno sconosciuto..."

Gemma negò, per poi abbracciare suo fratello e sussurrargli nell'orecchio"Ti dico solo di riprenderti ciò che é tuo"

Fosse così facile, Gemma, pensò Harry.

E lo pensò anche quella sera, mentre con la forchetta stuzzicava il cibo nel suo piatto sotto lo sguardo preoccupato di sua madre e quello fin troppo consapevole di Gemma.
Harry era, così, triste.

Triste non perchè fosse deluso da Louis, che gli aveva mentito per circa tre mesi, ma da sé stesso per esserselo fattelo scappare.
Che poi, scappare.

Bastava che il ragazzo riccio si sporgesse leggermente dalla finestra per vedere la finestra della cameretta del liscio che, da quanto Harry aveva controllato era chiusa, includendo anche una leggera tendina di pizzo.

Oh, andiamo, poi Louis è etero?

La realtá?

Gli mancava Louis e le risate che si faceva quando gli inviava un messaggio scemo e oh, pensandoci.

Ogni volta era così vicino a lui, magari una volta avevano pure riso in sincrono dall'altra parte del giardino.

E lui non aveva neanche avuto il coraggio di guardarlo attentamente in faccia, aveva solo notato quegli occhi blu e basta.

Che sciocco.

Si era perso un ragazzo tutto d'un pezzo, che lo avrebbe difeso sempre,come aveva già dimostrato in precedenza, che lo avrebbe guardato come la creatura più preziosa del mondo e prima, prima si era limitato a fare tutto questo da lontano,magari spiandolo.

Il problema erano sempre quei maledettissimi sensi di colpa che gli strusciavano sullo stomaco e lo facevano sentire male, per non averlo notato prima,per non avergli mai sorriso.

Louis aveva dovuto iscriversi a un insulso sito di incontri per riuscire a parlargli come se fosse una persona da conquistare, sia con le buone che con le cattive, come se quello fosse l'ultimo tentativo prima del"Okay, ci ho provato ma ora basta".

Chatting with my neighbor||Larry Stylinson||Where stories live. Discover now