Capitolo 1

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Elektra

"Si prega di allacciarsi le cinture che tra poco decolliamo, grazie" annuncia una hostess dell'aereo. Eccomi a una nuova città, una nuova vita, nuove amicizie e nuove abitudini. Sia io, sia mia madre abbiamo deciso di trasferirci lasciandoci tutto il passato alle spalle. Mio padre è stato condannato in carcere per tutta la sua vita. La causa? Omicidio del suo capo; non ne so ancora il motivo. Non è una notizia che sparisce in fretta, soprattutto se abitavi in una piccola cittadina dove tutti conosco tutti. Ghils Woods, ha scelto mia madre questa cittadina e io mi sono adeguata alle sue esigenze. È stata davvero dura per me lasciare i miei amici, soprattutto Ella, la mia migliore amica. Ci siamo promesse di sentirci tutti i giorni tramite chiamate e messaggi. Mi mancherà tantissimo. 

Atterriamo, e la prima persona a cui scrivo scesa dall'aereo è proprio lei che controbatte con messaggio molto caloroso: "Buona fortuna per tutto Elektra".                                                                                                                                          Molto strano da parte sua,  non amava gli abbracci e le coccole, ma si vede che la distanza tra noi la addolcisce. Ragazza dai capelli e occhi scuri e una pelle luminosa. È davvero simpatica, sa far ridere tutti quanti e mi ha sempre aiutata nei miei momenti no. Essere figlia unica non è mai stato un peso visto che c'era lei. Siamo diventate amiche dall'asilo e migliori amiche alle elementari. Passava quasi tutte le sue notti da me, entrava in casa senza bussare e prendeva cibo dalla cucina. Una di famiglia, come le diceva sempre mia madre.  

Il taxi ci ha portati alla nuova casa, mamma ha acquistato una piccola villetta per due abbastanza economica, sembrava proprio come quelle nei film; Entro e dentro c'erano già tutti i mobili: scaffali vuoti, pareti di un nuovo colore, mouquette diversa... un'altra casa. Sento mia madre avvicinarsi accanto a me e guardarsi attorno. 

"Wow!" esclama mamma.                                                                                                                                                    

"Già, sicuramente più bella di quella vecchia" le dico con voce affannata.                                                  

"Dai non dire cosi" mi dice avvicinandosi. Porta le sue mani intorno al mio collo e io mi avvicino alla sua vita. Mi diede un abbraccio quieto ma espansivo. 

"Non ti spaventare, superiamo insieme questa nuova avventura" m'incoraggia abbassandosi alla mia altezza. 

 "va bene mamma" le rispondo con più tranquillità.

***


È arrivato il momento in cui si ritorna a scuola, come sempre la voglia è poca sopratutto se ti unisci a un nuovo istituto. Decido di vestirmi semplice, una maglietta bianca e dei jeans skinny blu. Porto con me uno zaino con dentro un quaderno e un'astuccio. Non abbiamo ancora ordinato i nuovi libri e devo presentarmi ancora alla preside della scuola. Mia madre mi accompagna con l'auto nuova fino all'entrata. Un grande edificio si presenta davanti a me con un mucchio di ragazzi, adolescenti entrare a gruppetti. Tutti sorridenti e molto presi nelle loro conversazioni. Saluto mia madre abbracciandola. 

"Andrà tutto bene okay?" mi rassicura accarezzandomi il braccio. Prende dalla sua borsa una scatola minuscola e me la porge. 

Heart ConnectionWhere stories live. Discover now