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Ad ogni mio risveglio trovavo una rosa bianca.

Anche  prima del nostro bacio, James la lasciava qui per me ogni mattina, come ogni mattina io mi inebriavo del suo profumo nell'aria.

«Juliette, ho bisogno di parlarti» Iris entrò in camera con gli occhi gonfi, si sedette su una sedia e scoppiò di nuovo a piangere, mi misi in ginocchio davanti a lei per riuscire a guardarla
in faccia «Cos'è successo? perché piangi?»

«Non riesco a togliermelo dalla testa, ci ho provato ma ogni volta che Ares prova anche solo ad avvicinarsi a me e come se rivivessi un incubo» dalle sue parole capì che stava parlando di quando quel uomo  abusò di lei.

Si asciugò le lacrime con il dorso della mano, i suoi occhi erano due specchi vuoti.

«Hai provato a parlarne con lui?» lei scosse la testa
«Come glielo dico che... perché la mia prima volta doveva essere uno schifo? se lui lo scopre non mi amerà più »
Mi alzai in piedi facendola alzare insieme a me, la portai davanti allo specchio dell'armadio posizionandomi dietro di lei.

«Guardati iris, sei una bellissima ragazza, voglio che tu  tenga  in mente che quella non è stata la tua prima volta»
Lei annuì sospirando «In quanto ad Ares, se lui ti ama per davvero, ti amerà come sei e ti darà i tuoi tempi»

«Per lui i miei tempi sono troppo prolungati, parte domani mattina, mi ha detto che se non vado a letto con lui rifiuterà di sposarmi» rispose portando gli occhi a lato.

«Sai Iris, forse è un bene che tuo padre non voglia questo matrimonio» si voltò da me rivolgendomi uno sguardo confuso «Che vuoi dire?»
«Voglio dire che non ti merita, ti sta solo usando» portai entrambi i palmi delle mie mani sulle sue guance, i suoi occhi si riempirono nuovamente di lacrime «Non dovresti nemmeno piangere per lui» dissi abbracciandola, lei si strinse a me  appoggiando la testa sulla mia spalla.

«Penso tu abbia ragione, in fondo una parte di me  sapeva che non mi avrebbe mai amata per davvero» mi rivolse un piccolo sorriso «E pensare che solo qualche mese fa, eri una prigioniera, ma la fortuna ci ha fatte conoscere. Parlando di te, hai più parlato con mio fratello?»
sapevo che voleva cambiare argomento, così rispettai il suo volere annuendo
«Che cosa vi siete detti?»

La porta si spalancò e James fece irruzione in camera.
«Se trovi una stanza chiusa magari dovresti bussare non credi?» Iris lo riprese incrociando le braccia al petto.
«Certo, a meno che la stanza non sia della 𝑚𝑖𝑎 ragazza» rispose facendo un sorriso

«La tua cosa..?» lei si voltò da me incredula «Questo vuol dire che manderai via Raissa?»
Scrollai le spalle
«Non che sia una cosa facile se dice di essere incinta»
James annuì a seguito delle mie parole «Sto ancora pensando a cosa fare con lei, perché mia sorella stava piangendo?» mi chiese  rivolgendomi uno sguardo indagatorio
«Non stavo piangendo James, stavamo scherzando e mi è entrato qualcosa nell'occhio, vero Juliette?»
«Si, ha ragione lei»

James non sembrava per niente convinto, ma Iris sfuggì presto dalle sue domande congedandosi.

«Ora che siamo da soli principessa, devo parlarti» mi agguantò dai fianchi premendo il mio petto contro il suo
«Domani andrai con Edward, per incontrare una persona»
«Chi?»
«Tua sorella, come avrai capito in questi mesi sono sempre entrato in camera tua di prima mattina per lasciarti la rosa» me la indicò con un cenno del capo strappandomi un sorriso «Un giorno ti è arrivata una lettera da parte sua, voleva vederti perché le manchi, così ho risposto al posto tuo e ho organizzato tutto per il  vostro incontro»

Ero incredula nel udire le sue parole, ma ero anche felice all'idea di rivederla.
Gli buttai le braccia al collo stringendolo in un abbraccio.

«Grazie» sussurrai e in quel momento lo sentì sorridere tra i miei capelli inondandomi il cuore di gioia.

Dreams|| oltre ogni confine (2)Where stories live. Discover now