3 ore alle 24

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Avete presente Matrix?
Immagino di si, ma alcuni di voi non lo hanno provato realmente.
Quel giorno non lo dimenticherò mai, anche perché avevo con me qualcun altro.
Al primo appuntamento di solito avrei scelto un ristorante oppure anche un locale, ma mai un corso di sopravvivenza.
<Buongiorno a tutti!>
Quelle furono le parole che mi svegliarono, oltre ad un pizzicotto di Lucrezia, seduta vicino a me.
Guardai un attimo quella sala colma di persone, mentre ero ancora assonnato.
<Grazie per la presenza, vi ricordo che le ore che impiegherete oggi saranno pagate...>
Questo era il tipico buongiorno che prevede l'iniziò di una lunga dormita, fatta di noia e chissà quali altre cose rilassanti.
<....abbiamo poco tempo, quindi andremmo dritti al sodo. Anche perché magari le cose potrebbero peggiorare anche adesso, speriamo di no!> Un brusio di risatine nervose continuarono le parole dette dal "presentatore". Cosa che mi mise molto a disagio, perché suonava un po' come una battuta.
Non so cosa ci fosse da ridere, questa situazione non era una barzelletta.
Delle persone stavano morendo ammazzate al fronte, e la guerra non sarebbe finita nei migliori dei modi.
Dopo un monologo di qualche ora, che mi fece addormentare di nuovo, ad una certa venni spaventato da una sua esultanza.
<Hey tu!> Disse indicandomi in mezzo alla folla.
Quando mi svegliai di soprassalto, rimasi un attimo basito dalla vergogna, sbiancando.
<Tu sarai il nostro tester!> E con quelle parole un applauso venne incitato, non appena mi alzai di sforzo dalla sedia recandomi al patibolo.
<Come ti chiami ragazzo!> Disse con un sorriso smagliante, mentre lo guardai attonito dalla sbornia.
<Ciao a tutti, mi chiamo Tommaso...> Dissi con una voce alla Bruce Wayne, mentre guardai negli occhi Lucrezia che si stava trattenendo dal ridere.
Poi spostai lo sguardo verso la folla notando solo facce serie, colme di invidia per il posto che mi era stato assegnato.
<Molto bene Tommaso ora mettiti comodo su questa sedia...> Aggiunse mentre aprì una sedia pieghevole.
Senza nemmeno contraddirlo seguì i suoi ordini, ritrovandomi poi con un casco sulla testa.
Per un attimo sentì la testa vibrare, per poi iniziare a perdere la vista.
Per un attimo pensai di essere morto, non respiravo più ma non ne sentivo il bisogno. Fu in quel momento che mi ritrovai in una giungla, con alberi giganteschi e liane lunghe e fiori strani. Per un attimo pensai di aver assunto qualche allucinogeno, ma la mia esperienza riguardante la droga, mi fece capire che non avevo preso niente. Nessuna sostanza poteva ricreare una cosa del genere, anche le sensazioni. L'umidità, il caldo e il sudore che mi grondava dalla schiena mentre faticavo ad avanzare in quel posto. Poi ad una certa, vidi una scritta sopra ad un albero che recava: logout in corso...
Non appena lessi quella frase intagliata nel legno, persi di nuovo la vista. Dopo qualche minuto sentì una voce che chiamava il mio nome, mentre iniziai di nuovo a vedere.
<Questo è il sistema arcanet che verrà utilizzato dagli utenti VIP, cosa hai visto Tommaso?> Mi chiese, vedendomi allibito. Guardai le mie mani, per poi toccando il mio corpo, che non era umido per colpa delle temperature tropicali.
"Ma che cazzo ho visto!?" Mi chiesi per un attimo, sbigottito.
<Sembrava troppo reale per essere vero, ma che... quindi che cos'era?> Risposi, suscitando un sorriso beffardo nel presentatore.
<Era solo una simulazione, praticamente: abbiamo spostato la tua coscienza in un software, inibendo il tuo corpo. Se un giorno entrerai nel bunker che ti aspetta, oltre a questo avrai anche la cella di crio-stasi. Sarà un computer quantico, e un IA a farti riabilitare dopo il coma>

Non so, forse stavo perdendo la testa....

Slave the new worldWhere stories live. Discover now