Capitolo 5: Insieme - ✓

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Puntuale come un buon Direttore che si rispetti, non aveva mai fatto aspettare nessuno, alla CIA; era solito arrivare prima dei suoi dipendenti, mostrandosi disponibile per qualsiasi chiarimento e pacifico dialogo. Di conseguenza non se ne stava con le mani in mano, bensì appendeva la sua giacca blu all'appendiabiti accanto alla porta, si rimboccava le maniche della sua camicia azzurrina e si dava da fare; non era mai stato un tipo che esigeva una buona presenza a lavoro, lo si poteva intendere anche da come Noah venisse in jeans e scarpette, sebbene l'intero personale non osasse trasgredire il galateo dell'abbigliamento del lavoro d'ufficio, tanto che anche davanti ai suoi dipendenti non si poneva il problema nel presentarsi con le maniche arrotolate. Non era più il trentacinquenne ligio al dovere e alla prassi di un buon funzionario del Governo; l'esperienza lo aveva temprato a tal punto da abituarsi a quel tipo di abiti da usarli praticamente sempre, non patendo il caldo in estate. Sulla cravatta, sul fermacravatte, spiccava un'aquila d'oro, il simbolo della Central Intelligence Agency; i capelli grigiastri, con alcune tinte ancora corvine, erano lunghi fino al collo e portati all'indietro, dando spazio all'azzurro dei suoi occhi ponderati e tutt'altro che stanchi.

Inspirò dalle narici, giungendo le mani, i gomiti sopra la scrivania.

Conosceva come le sue tasche l'agente speciale Dave Morrison, il Capitano del Team Bravo del Navy SEAL, ma conosceva poco il ragazzino che si era portato appresso nell'ultimo anno; l'agente Noah Finley era un tipo misterioso quanto portato per il titolo di Vicedirettore delle Digital Innovation. Strano, ma vero. Aveva letto a fondo i fascicoli che Dave gli aveva presentato quando aveva trascinato con sé il giovane all'Agenzia, e non poté non notare che quell'ingente quantità di fogli, con la quale si era fatto tenere d'occhio negli ultimi sei anni, celavano del potenziale che, in solo un anno, si era rivelato più efficiente di quanto avesse immaginato. Non sapeva la storia che legava quei due tipi eccentrici davanti a lui, i quali si stavano ancora scrutando con sospetto e fastidio.

«Agente Finley. Agente Morrison. – fece un cenno del capo per salutarli, curvando le labbra in un sorriso austero. – Prego, accomodatevi.» si riferì alle due poltrone dall'altro lato dove egli era seduto.

«Preferisco rimanere in piedi.» dissero Noah e Dave all'unisono.

Si scoccarono un'occhiata stizzita, per poi voltarsi e guardare altrove. Il soldato, tuttavia, passò dalla finestra oscurata dalle tende bianco panna al ragazzo inquieto, di come si smuovesse sul posto dall'impazienza. Avevano per caso violato le regole della CIA senza volerlo? Si era cacciato in qualche guaio e lui, essendo la mente brillante dalla quale era sbocciata l'idea di presentarlo alla CIA, c'era finito in mezzo? Non era dal Direttore Simmons chiamare Noah nel suo ufficio.

«Stai bramando, Morrison. Lo vedo dai tuoi occhi.» lo riscosse dai suoi pensieri, questi. Era conscio di quanto si animasse il soldato quando vi erano di mezzo argomenti un po' aspri. Tuttavia s'incupì, abbassando le braccia. «Lungi da me essere pignolo, ma gradirei che vi accomodaste, per cortesia.» irrigidì il tono, trapelando un ordine che avrebbe preferito non pronunciare.

Noah e Dave si guardarono di nuovo, questa volta confusi fuorché nervosi.

«Capisco che non è di tutti i giorni essere convocati qui, quando di fatto non avete commesso nulla che avrebbe potuto richiamare la mia attenzione. – disgiunse le mani, appoggiandole sui braccioli della sedia in vera pelle lucida, color marrone scuro. Dove qualche istante fa vi erano le sue braccia, sbucò un fascicolo che Dave non riconobbe; non era firmato dalla CIA, bensì dalla polizia e, successivamente, dalla Federal Bureau of Investigation. Un'azione fatta di proposito; Simmons si era mosso per attirare la sua completa attenzione. – Diciamo che non c'è riposo per i malvagi e la notte è sempre il momento migliore per uscire gli artigli e rimanere camuffati e discreti agli occhi dei passanti, poiché in verità, nei punti più strategici, non ce ne sono.» spiegò vagamente. Adesso Noah sbatté le palpebre un paio di volte, interdetto; Gerald si distese sullo schienale della sedia, accavallando le gambe. «Vorrei che ascoltiate bene quello verrà pronunciato dentro questa stanza.»

MIND OF GLASS: OPERATION Y [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now