2. Faccia tosta

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La sveglia suonò, la spensi rimettendomi a letto, fin quando non sentii Miriam urlare il mio nome a squarcia gola.
Sbuffai alzandomi dal letto, mi vestii e preparai il borsone con le cose per l'allenamento, andai in cucina dove la trovai intenta a fare colazione.

-buongiorno- dissi sedendomi, mi ritrovai dinanzi a me una tazzina di caffè preparato da lei, sbiascicai un 'grazie'.
-buongiorno anche a te, dormito bene?- chiese.
-si, molto- dissi sorridendo e addentando una fetta biscottata.

Non parlammo molto, appena finita la colazione Miriam andò a cambiarsi mentre io andai a lavarmi i denti in bagno. Quando fummo tutte pronte andammo, ognuna di noi prese la propria macchina e andammo al palazzetto.
Appena arrivai mi trovai un gruppo abbastanza numeroso di ragazze che mi diedero il benvenuto.
Finite le presentazioni andammo a cambiarci in spogliatoio, subito dopo incominciammo a riscaldarci prima di iniziare un intenso allenamento mattutino.
Intanto si fecero le 12:00 così andammo a cambiarci e subito dopo uscimmo dal PalaTrento, eravamo molto stanche.

-Cami- mi sentii chiamare, allora mi girai e trovai Miriam, Nicole, Eleonora e Beatrice che mi venivano incontro.
-andiamo a pranzo insieme?- chiese Bea.
-si va bene- risposi
-ehm io no, passo- disse Miri diventando tutta rossa in viso.
-okay, Nicky tu ci stai?- chiese Beatrice.
-si perfetto, solo che anche i ragazzi vengono con noi- rispose.

Andammo tutte al bistro vicino al palazzetto, mentre Miriam non venne perché doveva aspettare una persona.
Ci sedemmo e dopo un po' ordinammo da mangiare.
Cominciammo a chiacchierare fin quando non vedemmo entrare dalla porta Luca e Miri insieme.

-ohi ragazze qua parte la ship- disse Eleonora.
-vero, mamma mia, comunque poteva dirlo che usciva con Vettori- disse Nicole.
-la smettete di fare le vecchiette di paese che hanno ogni pretesto per parlare e fare gossip?- chiese una voce dietro di noi.
Feci un falso sorriso e mi girai.
-e perché tu al posto di ascoltare le conversazioni non ti fai un pacco di cazzi tuoi?- chiesi.
-perché state parlando di uno della mia squadra.- rispose Simone.
-ah perché la squadra è tua e da quando sentiamo, hai firmato un contratto di possesso? Non credo proprio- ribattei.
-non ti facevo così feroce, sai le bambine come te non dovrebbero fare tanti capricci- controbatté lui.
-Simone stai esagerando- si intromise Russell
-stanne fuori- dicemmo all'unisono guardandolo male.
-Spero che il pranzo ti stia piacendo, anzi spero che ti vada di traverso, così te lo godi all'ospedale- dissi prima di alzarmi e andarmene, sotto lo sguardo allibito delle ragazze.

Forse avevo esagerato, ma gli stava bene, non si doveva permettere di intromettersi in un discorso che non gli riguardava.
Andai in palestra, mi cambiai, presi una palla e cominciai a palleggiare e a fare qualche battuta.

-stronzo- lanciai la palla -coglione- la ripresi -odioso, carogna- continuai così per un po' prima di fare una battuta che rimbombò per tutta la palestra.
-non pensavo che avessi così tanti sinonimi per descrivermi- disse prima di lanciarmi la palla che presi con un bagher e gliela rilanciai.
Continuammo così per un periodo indefinito.
-Camilla per oggi hai finito, puoi andare.- disse il mio allenatore entrando in campo.
-no, guarda, sono in perfetta forma.- risposi.
-se vuoi giocare la partita di domenica ti conviene cambiarti e andare a casa.- mi minacciò.
-va bene, vado- dissi non dando retta a Simone che aveva guardato tutta la scena.

POV SIMONE

-mi potresti dire che cosa sta succedendo Simone? Non ti sei mai comportato così con le persone nuove- constatò lui.
-le cose non vanno bene in questo periodo.- confessai.
-ma non giustifica il modo in cui stai trattando Camilla da una settimana a questa parte.- rispose infuriato.
-scusami- risposi abbassando la testa.
-non è con me che ti devi scusare e ora vai, ci vediamo domani mattina- mi mandò via.

Quella ragazza mi stava mandando in panne il cervello, in parte adoravo il fatto che mi tenesse testa, dall'altra parte l'odiavo perché stava facendo uscire la parte oscura che fino a qualche settimana fa tenevo sotto controllo.

NEL BENE E NEL MALE - Simone GiannelliWhere stories live. Discover now