«Che cosa?» urla.

Penso che questa sia la prima volta in vita mia che sento mia madre urlare con così tanta forza.

Ho sentito il cuore perdere un battito per la paura.

«Che è successo? Ti sei trovata in pericolo?» domanda.

Il suo tono di voce si abbassa momentaneamente, preoccupata dall'ipotesi che io possa essermi trovata in qualche brutta situazione.

Ovviamente non potrebbe mai pensare che io abbia organizzato il tutto, di mia spontanea volontà tra l'altro.

«No, l'ho fatto di proposito» le dico la verità e sono pronta alla sua esplosione di rabbia.

«Che cazzo dici? Spiegati subito. Fai presto, non farmi pentire di quello che potrei fare» il suo tono di voce è gelido, freddo, quasi cattivo.

E in un attimo mi chiedo se la donna affettuosa e dolce che è stata mia madre in tutti questi anni della mia vita non sia stata solo frutto della mia immaginazione.

Ripeto, non l'ho mai vista così.

Io non le ho mai dato particolari problemi.

Sono sempre stata una brava ragazza non ho mai voluto trasgredire più di tanto o fare cose pericolose.

Quindi pur volendo non avrebbe mai avuto motivo di rimproverarmi con particolare aggressività.

Ma mi rendo conto che per quanto ora io possa essere ferita dal suo comportamento verso di me, lei ha ragione e la sua reazione è perfettamente comprensibile.

Mia mamma da quando lavora qui all'IPM cerca ogni giorno di cambiare la mentalità dei ragazzi cercando di fornirgli esempi positivi e fargli capire che l'illegalità e tutte le organizzazioni criminali alle quali appartengono le loro famiglie sono sbagliate e che non portano a niente di buono.

Proprio lei che si impegna ogni giorno a parlare con loro e a mostrargli la giusta strada ora vede che la sua stessa figlia invece si è macchiata, proprio i ragazzi del suo istituto.

Ed almeno loro possono essere giustificati in qualche modo: la famiglia sbagliata, l'educazione che gli hanno impartito, le situazioni difficili che hanno dovuto affrontare nella vita.

Tutti i motivi più disparati che li hanno purtroppo portati a sbagliare.

Ma io non ho nessuna scusa.

Si è vero, la mia vita non é stata perfetta.

Ma quale vita lo è?

Ho perso mio padre quando ero una bambina e questo è un trauma che mi tormenterà a vita impedendomi di essere serena al cento per cento.

Tuttavia sono stata cresciuta con amore e devozione, specialmente da questa donna che ora mi sta urlando contro per la forte delusione.

D'un tratto la porta si apre ed entra la figura del comandante. Immagino che le urla di mia madre si siano sentite per tutta Napoli.

«Paola che è successo ti senti bene?» chiede apprensivo.

«No Massimo non mi sento bene, perfavore portala via» dice riferendosi a me e il mio cuore si spezza.

Il comandante non si era neanche accorto della mia presenza infatti mi guarda ed è come se già sapesse tutto, glielo avranno raccontato le guardie.

La sua faccia è comunque incredula perché vedendomi in questo stato, e con le manette, è come se avesse avuto la conferma di ciò che è successo.

«Andiamo» mi intima ad uscire indicando la porta con un cenno del capo.

Io mi alzo e provo a dare un ultimo sguardo a mia madre ma lei mi da le spalle e guarda il panorama fuori la finestra.

Vorrei correrle incontro e abbracciarla ma in questo momento non credo proprio sia il caso.

Mi devasta questo suo atteggiamento, ma non posso darle torto.

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•[SPAZIO AUTRICE]•

Ciao a tutti!❤️

Oggi oppio aggiornamento!🫶🏻

Povera direttrice... è sconvolta.

E il comandante cosa dirà? Lui e Adele hanno legato molto.

A tutti voi lettori vi chiedo gentilmente, se vi va, di lasciarmi una stellina come supporto e un vostro parere riguardante la storia nei commenti poiché mi aiuterebbe capire se la storia vi piace e mi motiverebbe a continuarla al meglio.

❤️_Grazie a tutti_❤️

𝐅𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐝'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 || 𝐂𝐢𝐫𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢.Where stories live. Discover now