Capitolo 1

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Appare strano, essere qui a parlare di me, ma e' cosi' che ho ricordato tutto.
Seduta davanti ad un computer, qui un po' per volta mi e' tornato tutto in mente e cosi' ho ricominciato a vivere.
Ricordando le ferite, le delusioni e i dolori incancellabili.
La mia vita divisa a meta' ha ripreso ad avere un senso.
E' strano come tutto sia accaduto leggendo per sbaglio un SMS, vi racconto la mia storia partendo dal principio.
Avevo due sogni nel cassetto, diventare una scrittrice o un avvocato..e cosa ho scelto?
Beh ovvio quello che mi avrebbe fruttato prima, sono diventata un avvocato, essere una scrittrice rimane principalmente il mio desiderio ma ho pensato che uno studio legale che mi assumesse lo avrei trovato piu' facilmente a differenza di un editore che pubblicasse i racconti di una perfetta sconosciuta, forse mi sono arresa facilmente perche' non ero certa del mio talento, anche se a dir di qualcuno me la cavavo abbastanza bene.
Sono cosi' diventata un avvocato, ho cominciato il mio tirocinio presso un importante studio legale il pretigioso " Danisi-Manetti Associati" .
Ero li da quattro anni, da due sposata con Davide, e' grazie a lui se sono entrata a far parte di " quell'illustre studio" come lo definiva lui.
La mia carriera andava a gonfie vele cosi come la mia vita matrimoniale, io e Davde ci siamo conosciuti all' universita', lui era all'ultimo anno mentre io al terzo, la nostra storia e' cominciata li tra quattro mura di una biblioteca..beh insomma, cominciata non proprio, diciamo che era un primo impatto.

-Ciao scusa se disturbo..- mi guardava in modo strano mentre continuava a parlare.
-Io sono Davide Martino volevo sapere se ne hai per molto con quel testo che stai consultando?-
Ero rimasta affascinata, lo guardavo come una deficiente e stranamente non usciva una sola parola dalla mia bocca.
-Oh, ho capito se ha te serve lo prendo dopo.-
Non era bello, ma qualcosa in lui lo rendeva attraente aveva un fisico atletico, sicuramente piu' alto di me forse 1,70 , capelli biondi e occhi molto scuri quasi neri.
Non so perche' ma mi aspettavo avesse occhi chiari.
Tutto l'insieme mi fece immaginare subito come sarebbe stato fare l'amore con lui, subito doopo questo assurdo pensiero mi ridestai e dissi
-No..scusami, puoi tenerlo ho finito.
In verita' a lui quel testo non serviva, mesi dopo mi confesso' che lo aveva consultato milioni di volte, era solo un modo per attaccare bottone ma dopo aver fatto la mia bella figuea da idiora lui cambio' idea.
Ricordo che mi disse che i miei occhi verdi e il mio silenzio lo avevano inibito, cosi' mi lascio' stare.
Non lo vidi piu' per qualche giorno.
Ripresi a studuae, anche se pensavo spesso a lui, in tre anni andavaa tutto a gonfie vele, esami superati e belle soddisfazioni personali,, ringraziero' sempre i miei genitori che mi aiutavano economicamente cosi potevo dedicarmi interamente allo studio.
Mio padre aveva un negozio di calzature in Puglia piu' precisamente a Polignano, il paese ha una storia molto antica ma la cosa che mio padre mi raccontava sempre era che avevano girato numerosi film come ad esempio " La ragazza con la pistola" con Monica Vitti e Carlo Giuffre' e anche un film con Sophia Loren e altri che ora nn ricordo, per di piu' la citta' intera ha amato e odiato Domenico Modugno.
Oltre a lui ci sono molti artisti nativi di questa terra.....
Mi sono divulgata un po' troppo a parlare della mia terra, torniamo a noi dunque.
In quei tempi ero la disperazione di Amanda, a mia coinquilina, anche lei pugliese.
Mi diceva sempre che non dovevo passare tutto quel tempo a studiare rischiavo di diventare pazza.
Beh chissa' forse aveva ragione!
Fu proprio quella sera che accettai un suo invito ne avevo bisogno poi chissa' magari incontravo lui.
-Basta, basta Alessandra ma guardati, hai il colorito cartaceo-
-Carraceo?? Ma che termini usi? - guardavo Amanda e cercavo di dare un senso a quel termine
-Si cartaceo. Guardati sei diventata con i libri e i quaderni, ci manca che tti mimetizzi con la carta da parati o con l'arredamento-
Scoppiai in una fragorosa risata, ma aveva ragione in tre anni ero uscita veramente poco
-Oh Amanda hai ragione, dai su dove mi porti?-
Amanda mi guardo' incredula, si avvicino' e mi tocco' la fronte
-Sicura di star bene? - e nuovamente a ridere, lei era una brava ragazza e ogni tanto si concedeva un break perche' tra lo studio e il lavoro era lei quella che rischiava di impazzire.
-Si Amanda sto bene, time-out, ne ho bisogno anche io no! Ma se non vuoie venga con te resto qui...-non ternimai la frase, Amanda si precipito' verso di me e tirandomi per un braccio mi trascino' verso il bagno.
Mi tiro' a lucido, jeans attillati, camicia bianca aderente ad un corpo...non ho mai peccato di modesia quindi lo posso dire...niente male.
I mie 1,65 elevati da altri dieci cm di tacco, aveva lasciato i miei capelli neri mossi in un effetto bagnato e un trucco molto semplice da far risaltare i miei occhi verde chiaro.
-Amanda ma sei sicura che io devo uscire cosi? - le chiesi guardando il risultato finale e lei con un ultima occhiata critica.
-Sei da sballo!-

La mia vita... un altra voltaWhere stories live. Discover now