Mi fecero sedere sul bordo del letto e, mentre Morgana spalancò le ante dell'armadio dando un'occhiata ai vestiti, Menadel cominciò a riempire la vasca nel bagno con delle brocche d'acqua riscaldate con la sua luce.

«Siete così una bella coppia.» La voce di Morgana aveva assunto una tonalità zuccherata, mentre sceglieva accuratamente le opzioni del vestito più indicato. Avevo chiesto proprio il suo aiuto per questo, era una cerimonia semplice, ma occorreva che tutti i dettagli fossero curati alla perfezione.

«Ti ringrazio. Sono davvero contenta di essermi ritrovata con lui e allo stesso tempo sembra tutto così assurdo» mormorai «mi sento come se tutto questo fosse surreale e alla prima occasione qualcuno spunterà a cercare di rubare la mia felicità.»

«Si vede, tesoro. Brilli di luce propria quando sei con lui e inoltre qualcuno ha già tentato di portarti via ciò che desideravi di più, ma tu e Raphael avete lottato per fermarlo.» La voce di Menadel sovrastò il rumore dell'acqua che continuava a rovesciare.

«A proposito, avete notizie su Adam? Possiamo stare tranquilli per il momento?» domandai. Le mie parole erano sincere quando dicevo a Raffaele che non mi sarebbe più importato di lui, eppure da quando avevo rischiato di morire per colpa sua, avevo il terrore di ritrovarmelo davanti in qualsiasi momento.

«No, nessuna. Sembra svanito nel nulla, ma considerando lo sforzo bellico delle forze nemiche non esiterei a scommettere che ce lo ritroveremo contro nell'ultima battaglia; o almeno Camael, paladino e guida dei nostri plotoni, dice questo.» Morgana continuò a passare da abito ad abito finché non si arrestò di colpo.

«Trovato. Menadel, coprile gli occhi.»

«Ma...» Prima ancora che potessi aggiungere altro, Menadel arrivò velocissimo e coprì le mie palpebre con le sue mani.

«Adesso ti accompagno nel tuo bagno, in cui tu ti pulirai e poi ti faremo vedere il tuo prescelto

Passo dopo passo, procedetti a carponi e raggiunsi la porta comunicante, dietro la quale Menadel mi sospinse dolcemente e poi la richiuse.

Agitata e con il cuore in tumulto cominciai a provare sensazioni contrastanti. Dopo essermi liberata del mio capo, mi immersi nell'acqua calda.

Sarebbe stato giusto agire in questo modo? E se la mia sorpresa non fosse stata ben accetta?

Sospirai, mentre cominciai a lavarmi con il sapone e ripulii completamente ogni rimasuglio di sporcizia lasciato dallo scontro con Adam. La lama e il dolore che mi avevano colpito non c'erano più, ma una piccola cicatrice a stella giaceva sul mio petto; dove ero stata ferita.

Eravamo arrivati così vicini alla distruzione di tutto... del mio mondo, di quello di Raffaele come conseguenza e all'annientamento del nostro amore secolare una volta per tutte.

Detersi la mia pelle, quasi tremando a quella prospettiva. Avevo tanto da dare e per cui vivere che non avrei mai potuto lasciare questo mondo in pace.

Dopo avere sciacquato i miei capelli a seguito dello shampoo, uscii in fretta dalla vasca. Il mio tempo era limitato e dovevo muovermi.

Ci sarebbe solo mancato che il mio angelo pensasse lo stessi abbandonando di nuovo.

Avvolsi il mio corpo e le lunghe ciocche in asciugamani separati, morbidi e poi rientrai nella stanza vicina.

«Adesso posso vederlo?» domandai a Morgana, rivolta di spalle. Era l'unica rimasta nella camera.

«Non ancora, chiudi di nuovo gli occhi e te lo metto io. Devi vedere prima come ti sta addosso, non l'abito in sé.»

TEMPTRESSWhere stories live. Discover now