Capitolo 3

738 39 118
                                    

~Nell'immagine Drew~

Parai un fendente della spada di Drew al mio fianco, difendendomi con qualche secondo di ritardo con la mia lama.

Nonostante fossi stremata, ritornare in Paradiso non era stato poi così male. Il sollievo più grande era stato la distruzione della collana avvelenata, appena ero stata liberata dagli arcangeli.

Mossi un piede avanti all'altro, tentando di colpire l'angelo a mia volta ma lui fu più veloce. Girò su se stesso, spalancando le ali e usando lo slancio di queste ultime come contraccolpo per avanzare nella mia direzione.

Cercai di sottrarmi dalla sua presa spostandomi di lato, ma fui troppo lenta. Le spade cozzarono fra loro e l'impatto fece scivolare dalle mie mani l'arma.

Disarmata, socchiusi gli occhi ed evocai l'aria come avevo da poco appreso a esercitare. Nessuno si era riuscito a spiegare sia perché io e Adam fossimo rinati sia per quale ragione avessimo dei poteri; tuttavia, Michele aveva semplicemente detto che non sempre fatti come questo potevano avere una spiegazione logica. Si doveva avere fiducia, confidando nelle volontà del Disegno.

L'aria scivolò lungo le mie dita, spronandomi ad accarezzarla e a richiamarla a me come sua padrona. Con un ultimo fruscio, spinsi con tutte le mie forze il vento da me creato nella direzione di Drew.

L'angelo barcollò a malapena, ma nonostante questo si fermò e lasciò cadere la sua spada. Reclinò la testa leggermente e batté le mani. «Molto brava. Anche se migliorerai sempre di più con il tempo, hai fatto notevoli progressi.»

Ricambiai volentieri il sorriso del mio insegnante. Nonostante fossi stata cacciata nella mia vita precedente dall'Eden, non c'era stata dimostrazione di alcun risentimento. Erano tutti così cordiali con me, tanto che era facile volere qualcuno degli angeli sempre intorno. Non avevo conosciuto Drew come Eva, ma fin da subito avevo visto in lui qualcosa di particolare e lo avevo scelto per aiutarmi con i miei poteri.

«Ti ringrazio, però bisogna anche riconoscere il tuo ruolo in tutto questo. Senza di te, sarei stata persa» ammisi. E soprattutto ero consapevole fosse stato meglio chiedere a lui piuttosto che a qualcuno con cui io avessi dei trascorsi.

«Sei fin troppo gentile, Evie. Per oggi abbiamo terminato comunque e fra qualche giorno inizieremo a usare i poteri della luce.»

Annuii. Luce era uno dei poteri più potenti degli angeli e anche se lo avevo ereditato con minor forza di altre creature sovrannaturali, sarebbe stato utile contro l'oscurità e per potenziare la mia esperienza.

«Ci vediamo domani allora.» Lo abbracciai velocemente e dopodiché giunsi nello spogliatoio per rinfrescarmi.

Dopo una doccia fredda, rientrai nella stanza precedente alle docce e indossai uno dei vestiti di seta rosa donatomi dagli angeli. Aveva una scollatura sobria e mi ricadeva morbidamente lungo i fianchi; un indumento molto femminile. D'altronde ero pur sempre la prima donna.

Guardai la figura riflessa nello specchio sul muro, mordendomi le labbra. Le occhiaie erano sparite, i capelli erano diventati più bronzei attraverso la luce del reame celeste e i muscoli si erano rassodati attraverso il mio allenamento. Mi ero ripresa piuttosto in fretta nelle settimane precedenti e per fortuna avevo evitato altre imbarazzanti figure come quella del mio arrivo e nessuno ne aveva più fatto parola.

Non avevo più comunque avuto modo di vedere Raffaele ugualmente, tuttavia era stato meglio così. Da alcune voci benevole avevo scoperto che c'era una ragazza a cui lui teneva molto.

Uscii dalla porta una volta pronta e dopo aver riposto i vestiti usati nei panni sporchi, accanto alle panchine. Dopo essere rientrata nel corridoio comunicante con la palestra, mi sporsi dalla porta e salutai Drew con un cenno.

TEMPTRESSWhere stories live. Discover now