Capitolo 4

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"La Prova è squisitamente spirituale: il contatto più intimo con la mente del Grande Protettore..."
Ibu Varaina

Tuan Hector portò una mano alla fronte per coprire gli occhi dal riverbero dell'alba mentre osservava la spianata antistante la città che si stava già colmando di persone.

Quel giorno il suo lavoro si sarebbe finalmente compiuto: la Figlia del Drago avrebbe assunto il comando del Clan per farlo tornare alla passata grandezza, riportando i Clan sotto l'egida del Grande Protettore.
Si trattava solo di stabilire quale delle due ragazze possedesse la forza e la magia del padre. Dentro di sé, Tuan conosceva già la risposta.

Guinevre e Vivianne si prepararono in silenzio: anni di preparativi, allenamenti e prove avevano sviluppato il loro fisico in maniera quasi innaturale, mentre anni di insegnamenti, leggende e sussurri ne avevano forgiato lo spirito in modo tale che entrambe sapevano cosa aspettarsi dalla Prova.

Guinevre si sentiva pronta: sapeva da tempo che i suoi fendenti mettevano in seria difficoltà Tuan Hector, a differenza dei colpi di Vivianne, che le sue strategie erano capaci di risolvere antiche sconfitte registrate negli archivi di Rani, che il suo coraggio non aveva nulla a che fare con l'intruglio di erbe che Madre Norah somministrava ai guerrieri del clan prima di ogni battaglia. Non aveva mai pianto in un allenamento, lei.
Guinevre sentiva lo spirito di suo padre scorrerle nel sangue mentre stringeva la spada al suo fianco, pronta ad iniziare la Prova.
Accanto a lei, Vivianne non riusciva a pensare a nulla. I lacci dell'armatura non volevano chiudersi sotto le sue dita. Come sempre, nulla voleva mai funzionare bene nelle sue mani: armature, spade, sai, corde, strategie... Di qualunque cosa si trattasse, Vivianne sapeva che sarebbe stata Guinevre ad eccellere, mentre a lei sarebbe toccata quell'occhiata pietosa di Tuan che l'aveva spinta a soffocare i singhiozzi durante le notti.

I Figli di Drago non piangono. I Figli di Drago non sono deboli. I Figli di Drago non nascono a coppie.
Per questo ora si trovavano entrambe in quella spianata, circondate dal loro Clan e sovrastate dalle gradinate di marmo coperte di rampicanti del tempio: una di loro non sarebbe mai dovuta nascere.

Rani avanzò attorniata dalla sua guardia scelta e si fermò davanti alle due Figlie di Drago: tra le mani reggeva una piccola scatola di legno logorato dal tempo, da cui estrasse un ciondolo color avorio intagliato in modo rozzo, quasi infantile. Lo mostrò alla folla: «Quando oggi tramonterà il sole, per la prima volta dopo decenni avremo un Condottiero a guidare il nostro Clan verso la vittoria definitiva.» E dicendo questo, porse lentamente il ciondolo a Guinevre. «Invoca tuo padre, Figlia di Drago, e mostraci il segno della sua benedizione.»

Quando Guinevre chiuse le mani attorno al medaglione ne percepì la potenza: era come avere migliaia di insetti che premevano per uscirle da sotto la pelle e volarsene via.

Chiuse gli occhi, e visualizzò l'immagine di suo padre, così come l'aveva immaginato per tutta la sua vita: una creatura immensa, potente, benevola verso la figlia.
"Padre, concedimi la magia per guidare il mio Clan."
Sentiva il sangue scorrere più veloce e riempirla di quell'energia che veniva trasmessa da lei al medaglione e viceversa.

Si concentrò sull'uso che voleva farne (un fulmine per spaccare la terra e raggiungere le riserve di acqua sotterranee) e infine, come se stesse usando una fionda, giunta al limite lanciò il potere che aveva accumulato, urlando.

Riaprì gli occhi.
Davanti a lei, la terra era intatta.
Di ciò che avvenne dopo conservò solo ricordi vaghi - Rani che prendeva il medaglione dalle sue mani inerti per darlo a Vivianne, la mangrovia fatta crescere da sua sorella in pochi secondi, l'esultanza del Clan che portava Vivienne in trionfo, la voce di Madre Norah che tentava di fermarla mentre correva verso la foresta - tranne uno, che rimase vivido durante i mesi successivi alla sua fuga: la delusione negli occhi di Tuan Hector, il suo distogliere lo sguardo per poi seguire il Clan e la nuova Condottiera nella città.

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