Reki

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le lacrime calde continuavano a solcarmi il viso offuscandomi la vista,mentre la pioggia fredda di quel giorno d'inverno continuava a far si che i capelli mi si appiccicassero sul volto.

l'unica cosa che emanava luce era il lampione sopra la mia testa,che riusciva a farmi vedere si e no i movimenti dell'altro ragazzo dinanzi a me.

"che cosa ti sta succedendo?"
continuava a ripetere l'azzurrino che non riusciva a starsi fermo per la troppa agitazione.

non riuscivo ad esprimere le sensazioni che stavo provando,non ero capace di spiegargli il perché in quel periodo non lo stessi più calcolando,anche se sapevo la motivazione di tale scelta.

era come se qualcosa mi bloccasse da rivelargli ciò che provavo veramente nei suoi confronti.

mi provocava una sensazione unica,una sensazione che non avevo mai provato prima con nessuna persona.
È un sentimento che nasce dalla volontà di donarsi, di offrirsi completamente dal profondo del cuore.

"È una cazzata che non puoi capire..." gli dissi in modo freddo e distaccato.

Langa mi guardava dispiaciuto e in colpa con quei suoi occhi color cielo che ora con la pioggia avevano una pigmentazione malinconica e triste.

mì afferrò il polso,bloccandomi,e costringendomi a guardarlo in quelle due gemme turchesi,ormai rovinate dal brutto tempo,che aveva al posto delle iridi.

"Credimi Reki,io posso capirti più di chiunque altro..."

Non potevo dargli torto.
Langa è la persona che,in tutta la sua vita,non ha fatto altro che soffrire,rialzarsi ed andare avanti.
Sapevo che con lui avrei potuto parlare di qualsiasi cosa,ma di certo,non dei miei sentimenti che riservavo per lui dal nostro primo incontro.

Continuavamo a guardarci negli occhi e vedevo che l'azzurrino stava cercando di entrare nei miei pensieri,di leggermi lo sguardo,di capire cosa stava accadendo nella mia testa in quel mese che mi facesse allontanare così tanto da lui,dalla scuola,dai miei amici e dalla passione per lo skate.
Ormai non mi importava più niente e di nessuno,mi stavo isolando dal mondo intero e quando le persone a me care mi dicevano "sei diverso" avevano perfettamente ragione.

Quel contatto visivo sembrava non finisse mai,finchè una voce a me familiare richiamò la mia attenzione.

"hey ragazzi,ma che state facendo sotto la pioggia?
dai salite in macchina"

la voce profonda di Joe mi fece voltare nella sua direzione.
"non ce n'è bisogno...torno a piedi" mi staccai dalla presa salda di Langa dal mio braccio e inizia a camminare,lasciando che le lacrime,che fino a poco fa' avevano smesso di scendere, continuassero il loro percorso colorandomi il viso di rosso e facendomi gonfiare gli occhi.

"Reki ti prego fermati!"
continuava ad urlare Langa in preda alla disperazione.
Mi dispiaceva così tanto trattarlo in quel modo,non se lo meritava,ma in questo periodo ero diventato un'altra persona.
il Reki solare,sorridente,spiritoso,
stupido ed innamorato ormai si era trasformato in un Reki che non riconoscevo neanche io e che non mi piaceva affatto...
triste,paranoico,ansioso,tacito, schivo,atono ed ossessionato dal pensiero che Langa avrebbe rifiutato di sicuro i sentimenti che custodiva nel suo cuore da tanto tempo...

"Basta,ora basta..."
Sentivo che Langa bisbigliava qualcosa.
Dei passi che calpestavano le pozzanghere dietro di me mi fecero accelerare la camminata.
Mi bloccai appena sentii una mano prendere la mia facendomi voltare.
"Reki,non scappare da ciò che ti tormenta,parlami ti prego,affronteremo il problema insieme,te lo prometto"era veramente ostinato a capire perché non lo stessi più considerando

"lo vuoi veramente sapere?" iniziai ad alzare il tono di voce,infastidito dalla sua insistenza ma comunque
intenerito dalla sua preoccupazione.

Langa annuì con la testa facendo sì che calasse un silenzio imbarazzante,dove c'eravamo noi due che ci tenevamo la mano e aspettattisimo che mi facessi coraggio per confessargli l'amore segreto che avevo per lui...

stavo iniziando a respirare in modo irregolare finché non presi un grande respiro e tutto d'un pezzo dissi quelle parole

"ti amo..."

sentivo come se mi fossi alleggerito,come se il cuore avesse alleviato un peso e la schiena avesse poggiato il masso che si portava dietro.
contemporaneamente però, l'ansia salì tutta d'un tratto e i sensi di colpa per aver confermato i miei sentimenti iniziavano ad essere troppi.

"Reki in verità io..."

ad interrompere quel momento fu proprio Joe,che ci stava ancora aspettando e continuava a suonare il clacson per avvicinarsi verso l'auto e così riportarci a casa.

"Ecco...possiamo riprendere il discorso dopo? Magari stasera ti fermi a casa mia così ne parliamo,che ne dici mh?"

sentivo già gli occhi caldi,non sapevo se volesse respingere i miei sentimenti o confessarmi qualcosa che non mi aspettavo.
L'unica cosa da fare per scoprirlo era fermarmi a casa sua quella sera e sperare che tutto sarebbe andato per il verso giusto.

Per tutto il tragitto non proferii parola,ero troppo imbarazzato per dialogare sia a Langa che a Joe,fino a quando ad interrompere il silenzio fu proprio il conducente della macchina.

"A-allora ragazzi, cos'è successo?"
chiese Joe un po' nervoso, perché capiva che,dalle nostre facce,fosse successo qualcosa di grave...almeno per me.

Langa si schiarì la gola evidentemente a disagio e dallo specchietto cercò di incrociare i nostri sguardi...e ci riuscì perfettamente cavolo

ero incantato da quegli occhi, quelle iridi di un colore cristallino che mi facevano rimarene imbambolato a loro ogni volta che parlavo con l'azzurrino.

iniziai a balbettare agitato
"n-nulla di preoccupante"

"siete sicuri? non è da tutti stare un quarto d'ora sotto la pioggia a fissarsi e non dire nulla..."

A quelle parole diventai rossastro.
perché avevo creato questa situazione con Langa, perché gli ho confessato il mio amore per lui, perché ho iniziato ad avere dei sentimenti per lui?
nel frattempo che la mia testa cercava di trarre una risposta alle milioni di domande che mi stavo facendo arrivammo davanti casa di Langa.
scesi dall'auto e corsi alla porta per non bagnarmi ulteriormente.

"grazie mille per il passaggio Joe,scusa se ti ho disturbato con la telefonata"
disse Langa all'adulto con i capelli verdi e la sua solita camicia sbottonata.

"tranquillo,tanto non avevo nient'altro da fare oltre che a pulire i piatti al ristorante"

a quelle parole rimasi un po' spiazzato.
non mi ricordavo che Langa avesse chiamato Joe per farci venire a prendere.
che si fosse preoccupato quando ha visto che iniziavo a bagnarmi tutto?
forse voleva portarmi sin dall'inizio a casa sua...ed io come uno stupido ho iniziato ad aggredirlo verbalmente...sono stato proprio un cretino...

li sentivo ridacchiare e li fissavo mentre me ne stavo ad aspettare l'azzurro davanti alla porta di casa sua,attendendo che l'aprisse.

salutammo Joe un'ultima volta ed alla fine entrammo.

appena ebbi accesso alla sua dimora e ci misi piede da lì non dimmo più una parola,ce ne stavamo in silenzio a lanciarci sguardi furtivi con piccoli  accenni di sorrisi e niente di più.
mi cominciava a far male il petto e non riuscivo più ad aspettare la risposta del mio rifiuto.

"vuoi che ti presto dei pantaloncini e una maglietta puliti? non siamo passati a casa tua e mi dispiacerebbe farti dormire con i vestiti bagnati"

disse di punto in bianco Langa.
sorrise lievemente ed io ricambiai.
quanto era bello quando sorrideva...

"oh sì grazie"
continuavo ad essere a disagio quando parlavo con lui e questa cosa mi dava parecchio fastidio,ma non riuscivo ad essere normale neanche per un secondo per il troppo imbarazzo creatosi nel nostro rapporto.

potrà mai tornare tutto alla normalità...

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⏰ Last updated: Mar 11, 2023 ⏰

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