Capitolo 8.

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I giorni seguenti li trascorsi con Iris.
Andavamo a lezione, mangiavamo un boccone al volo e poi ci rinchiudevamo in biblioteca, a ricercare informazioni sul mio nuovo potere.
Era stato più facile iniziarmi alla sua pratica rispetto alla telecinesi, anche se temevo che senza un opportuno allenamento non sarei mai riuscita a padroneggiarlo bene.

Rimasi sorpresa dalla quantità di conoscenza che Iris nascondeva dietro il suo spesso strato di parlantina e la sua personalità così frizzante.
Fino a quel momento l'avevo trattata con condiscendenza ed una superiorità ingiustificata, pensando che fosse solo un po' sciocca ed eccessivamente fra le nuvole.
L'avevo sottovalutata in modo ingiusto, affogandomi nella mia stessa saccenza.

Cercava di guidarmi nei vari esercizi che trovavamo tra le pagine dei vecchi libri della biblioteca in modo meticoloso.
Era paziente, non mi forzava a far nulla e cercava sempre di correggermi con dolcezza.

Appresi che aveva passato la maggior parte della sua infanzia a casa con sua zia, la stessa zia che mi nominò la prima volta che parlammo. A causa del lavoro dei suoi genitori - che erano costretti a viaggiare in continuazione - fu affidata per un periodo a questa sua parente, che le insegnò tutto ciò che sapeva.

Iris era una vera e propria esperta di erbologia e semantica. Conosceva e leggeva perfettamente le rune antiche, si occupava di magia curatrice ed era un vero asso nel preparare pozioni.

Si intendeva anche di abilità psichiche, perché sua zia ne era in possesso, e riuscì a darmi un quadro dettagliato di ciò che mi aspettava.
Secondo lei, mi sarei dovuta aspettare di manifestare altri poteri a breve, perché la mia mente
si era ormai disfatta dello schema mentale di rifiuto con cui ero cresciuta.

Cara, in tutto questo, ancora non era stata ritrovata.
La ragazza era sparita da quasi una settimana e la direzione non si era pronunciata al riguardo, forse per evitare di creare ulteriore panico tra le file di studenti già spaventati.
Ro, che faceva parte del gruppo di ricerca, si era rifiutato categoricamente di passarmi sottobanco qualsiasi tipo di informazione.
Diceva che non era affar mio e dovevo solo concentrarmi sullo studio.

Le speculazioni erano arrivate alle stelle ed iniziarono a proliferare teorie assurde. 
C'era chi diceva che Cara si era allontanata volontariamente dalla scuola; chi invece pensava che era stata rapita in cambio di un riscatto alla sua famiglia benestante. Alcuni era pure arrivati a formulare ipotesi molto più macabre, tra cui la sua uccisione.

Iris mi aveva confessato che già dal giorno dopo la sparizione della licantropa, si era messa ad investigare.
La sera, prima di cena, sgattaiolava in giro per la scuola, o nella foresta, nel tentativo di tracciare la ragazza con la sua magia.

Non avevo mai ben capito in cosa consistessero i poteri della mia compagna di stanza fino a quel momento. Rimasi sbigottita nell'apprendere quanto fosse potente.
Essendo una strega dell'elemento della terra, era in grado di connettersi a livello trascendentale con qualsiasi forma di vita.
Riusciva a comunicare con le piante, a sentire la loro essenza e ad attingerne per fare incantesimi.

Le sue ricerche si basavano proprio su queste abilità.

Si recava nei giardini, o nella foresta, per poi stabilire una connessione con la vegetazione.
Ciò le permetteva di rilevare qualsiasi tipo di magia avesse disturbato l'area in cui si trovava.
Mi spiegò come ogni outcast, in quanto tale, lasciava dietro di sé una traccia magica che rimaneva impressa in tutti i luoghi in cui l'individuo si recava.

Procedeva a rilento perché non era in grado di discernere la traccia di Cara dal resto delle tracce di tutte le persone che trafficavano la scuola ogni giorno.

Madness | Xavier Thorpe Where stories live. Discover now