forse so dove voglio vedermi tra cinque anni

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<<Ester, corri! Stanno per mostrarci la classifica generale delle gare che abbiamo fatto!>>

Cricca mi accoglie urlandomi contro queste parole.
Possibile che non ci sia un momento di riposo?
Uno? Chiedo tanto?

<<Arrivo!>> esclamo a mia volta dall'entrata.

In realtà non faccio neanche in tempo a dire queste cose.
Matteo mi raggiunge prendendomi di peso e portandomi a sedere dove ci sono tutti.

<<So camminare ancora sulle mie gambe>> ribadisco guardandolo stupita.
<<Si, ma sei lenta e noi siamo ansiosi>> 

Mi rivolge un sorriso divertito dopo queste parole per poi poggiare un bacio sulla mia fronte.
Mi tiene stretta con il suo braccio intorno alle mie spalle fin quando non aspettiamo che compaia sullo schermo questa benedetta classifica.
Abbraccio Tommy quando vedo la sua posizione e mi congratulo con Angelina.
Sono ancora più sorpresa quando mi vedo al quarto posto, pari merito, con il mio amico Giovanni che mi fa l'occhiolino.

<<Brava, brava, brava>> mi dice Matteo sorridendo.
<<Non male anche la tua posizione>> 
<<Io quinto?>> sento dire ad Aaron sorpreso.

Effettivamente, lui quinto sorprende un po' tutti, ma credo che ciò che gli dia più fastidio è essere sotto di me visto che di solito è sempre stato primo.
La mia concentrazione viene catturata da Matteo che, tutto contento, mi sventola la medaglia Oreo davanti agli occhi.

<<Non abituarti ad avercela al collo ancora per molto. Sarà mia dalla prossima puntata>> gli dico prendendolo in giro.
<<Come fai ad esserne così sicura?>>
<<Hai visto con chi stai parlando?>> gli chiedo retorica.
<<Che canzone hai cantato?>> mi chiede curioso.
<<Quella del giorno in cui ho ammesso tutto>> gli dico con un sorriso.
<<Eri sexy quel giorno in scena, lo sai?>> continua sussurrando al mio orecchio queste parole.
<<Solo quel giorno?>> 
<<Lo sei sempre ma quel giorno, Cristo Santo, volevo scendere e portarti nella mia stanza in un baleno>> ammette mentre la sua mano accarezza il mio collo.
<<Vuoi andare in stanza?>> gli domando con lo stesso tono.
<<Che domande, certo che voglio>>

Il mio orecchio, però, cade subito su Aaron che si lamenta sulla sua posizione.
Si lamenta, si lamenta, si lamenta.

<<Eppure non capisco...sono sotto anche ad Ester!>> esclama ad alta voce.

E questo cosa mi dovrebbe significare?

<<E quindi?>> gli domando ad alta voce.
<<Vuol dire che è andata così! Aaron, non puoi essere sempre primo. Te ne devi fare una ragione.
Va bene eccellere, va bene la competizione, ma se arrivi poco più in basso non devi farne una tragedia!>> esclamo esasperata.
<<Non sai che significa vivere con le ansie e con i demoni>>
<<Lo so benissimo, lo vivo da molto più tempo di te, invece. Solo perché non conosci una persona non significa che non abbia problemi di questo tipo>> puntualizzo guardandolo in faccia.
<<Okay, basta, va bene così>> inizia Matteo mettendosi in mezzo.
<<Siamo tutti nervosi. Chi per una cosa, chi per un'altra, però non dobbiamo tergiversare le cose su di noi. Adesso Aaron se ne va di la a rilassarsi un po' ed io e te ce ne andiamo in stanza, così vediamo se ti calmi dopo questa sfuriata>> continua guardando sia me, sia il cantante di Zerbi.
<<Va bene, va bene. E scusa, Ester, non volevo prendermela con te>>
<<Tranquillo...>> sussurro guardandolo.

Matteo aspetta che Aaron vada via per poi rivolgermi un sorriso.

<<Da quando sei così saggio tu?>>
<<Ma che saggio e saggio! Volevo rimanere solo con te>> mi dice con un tono di chi la sa lunga.

Si, certo, come se questo ragionamento fosse stato inventato sul momento.

<<Ammettilo che sotto sotto sei dolce e che ci tieni al quieto vivere della casetta>> lo punzecchio io.

Mi guarda increspando le labbra, posizionando le mani sui miei fianchi.

<<Com'è che sono io?>> mi domanda facendo finta di non capire.
<<Sei dolce, dolcissimo!>> esclamo mettendo le mani sul suo viso.

Le sue dita iniziano a muoversi freneticamente sui miei fianchi facendomi scoppiare a ridere.
Provo a scappare dalla sua presa senza risultato perché è molto più forte di me.

<<Ti prego, basta!>> lo imploro tra le lacrime.

I miei organi stanno chiedendo pietà.

<<Dì che non sono dolce e ti lascio andare>>
<<Va bene, va bene! Sei cattivissimo, okay? Ma ora togli queste manacce perché non respiro>> ammetto prendendo un respiro profondo.
<<Brava bimba>>

Appena mi libera mi metto in piedi e lo guardo con aria di sfida.

<<Si, sei dolce ed è inutile che ci prendiamo in giro>>
<<Stronza>> borbotta lui.
<<Lo so>>

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"Dove ti vedi tra cinque anni?"

E' questa la domanda che ci è stata posta nella lezione speciale di oggi.
Dove mi vedo tra cinque anni? Bella domanda.
Tutti rispondono.
Tutti sono sicuri, sanno dove vogliono essere e con chi vogliono essere.
Ed io?
Non lo so.

<<Ester? Tu dove ti vedi?>> mi chiede Giovanni curioso.

Giovanni ti taglio la lingua appena ne ho l'occasione.
Te lo prometto.

<<Tra cinque anni...non so cosa voglio fare domani!>> esclamo buttandola sul ridere.
<<Mi date tempo per pensarci?>> domando poi guardando i miei amici.
<<Va bene, va bene>> mi dice Giovanni con un sorriso.
<<Wax, e tu?>>

Lui si ricompone sulla sedia.
Indossa il suo sguardo più serio e poi si schiarisce la voce.

<<Io tra cinque anni mi vedo al bar con i soliti amici e qualche visualizzazione in più.
E ovviamente con la persona che ad oggi mi trasmette calma e mi fa stare bene>> ammette e di soppiatto, senza farsi vedere, mi afferra la mano.
<<Ah, e ovviamente, il bar me lo sono comprato>> aggiunge poi facendoci ridere.

Alle sue parole sento gli occhi brillare, come ogni volta che lo guardo.

<<Forse so dove voglio vedermi tra cinque anni>> ammetto io non distogliendo lo sguardo da Matteo.
<<Mi vedo così, in pace con me stessa, mentre faccio ciò che amo di più. Circondata dai soliti amici, dalle persone che amo e ovviamente con la persona che ad oggi mi ha fatto battere di nuovo il cuore>>

Sweater Weather - WaxWhere stories live. Discover now