A questo punto fu Armin ad avvicinarsi, ma senza toccare l'ufficiale, iniziò a parlarle:

  <<Celine... Celine calmati...>>

Vide nei suoi occhi paura, solo quella pura emozione che non faceva ragionare l'uomo, allo stesso tempo però si chiese cosa e chi le aveva causato tutto questo.

  <<Va tutto bene...>>

Anche se non era vero non poteva dirle la verità, nemmeno che erano in un posto sicuro, inoltre non poteva dirle che, nelle altre celle intorno c'erano soldati che avevano bevuto il vino marleyano e avevano tutti una fascia al braccio, tra di loro c'erano anche dei bambini.

Almeno non erano stati separati.

Il soldato biondo la vide rannicchiarsi su se stessa dopo che aveva indietreggiato fino alle sbarre della loro prigione e si sentiva bloccata, inerme, in trappola, iniziò anche a tremare come una foglia.

Vederla così non solo fece dispiacere a tutti loro, ma si preoccuparono ancora di più, anche se avevano bene in vista il viso e le mani, non sapevano se qualcuno di sopra avesse infierito in un altro modo su di lei.

Non potevano di certo immaginare che Floch le aveva puntato una pistola in faccia e l'aveva anche umiliata dicendo davanti a molti cosa faceva col capitano, cosa tra l'altro non vera, inoltre non sapevano che Zoe, la loro comandante, li stava portando da lui.

Anche di questo l'ufficiale aveva paura, se gli avessero fatto del male cosa sarebbe successo a tutti loro?

Chi li avrebbe incitati a combattere?

Armin non si arrese lo stesso, si sedette a terra e parlò di nuovo alla donna in modo chiaro e fermo, senza chiederle chi le aveva fatto del male, provò a farle pensare altre cose:

  <<Celine... Ricordi l'oceano? Ricordi quando ci hai raggiunto e sei stata pure il giorno dopo?>>

Sentendo la parola "oceano" lei si voltò verso la fonte dalla voce e vide qualcosa che, in effetti, le ricordava quell'enorme distesa d'acqua che si muoveva da sola.

Inoltre non c'era solo quello... Vedeva e rimembrava altro... C'era la sabbia, c'erano le risate, c'era la freschezza, la libertà...

Riconosceva quegli occhi, non erano dell'uomo che avrebbe voluto trovarsi davanti, sapeva almeno che erano sinceri.

La sensazione di paura iniziò a placarsi:

  <<Armin...>>

Tirato un sospiro di sollievo che almeno l'aveva riconosciuta il ragazzo continuò a parlare:

  <<Ciao Celine... Ci dispiace averti spaventato prima... Cos'è successo?>>

Come se dovesse raccontare un incubo, l'ufficiale descrisse tutto quello che era avvenuto dopo l'esplosione che aveva sentito, che ancora non capiva a cos'era dovuto, disse che era stata catturata e portata in una stanza con altri soldati.

Poi era stata presa anche da lì e quando l'avevano portata dal suo comandante arrivò Floch, le avevano fatto del male dicendo che lei stava trasgredendo alla legge perché l'avevano vista insieme al loro capitano, ricordandosi di lui ebbe un flash:

  <<Levi è in pericolo!>>

Questo fece allarmare i ragazzi, per quanto però lo volessero aiutare non potevano fare niente, erano imprigionati, disarmati e se gli Jaegeristi li avrebbero visti sarebbero stati in pericolo anche loro.

Non ebbero il tempo di dire altro perché sentirono dei passi avanzare e fermarsi da loro, l'ufficiale si voltò piano e fu così che li rivide, davanti a lei c'erano Yelena, Onyankopon e anche un'altra persona che non sapeva chi fosse.

Celine e LeviWhere stories live. Discover now