Annuì quasi respirando a fatica per lo sforzo richiesto.

Evie gli fece un debole sorriso e poi si voltò verso il suo ex fidanzato.

«Ho fatto l'amore con la mia metà e ne vado orgogliosa. Non so cosa tu ci faccia qua, ma voglio approfittare di questa situazione» dichiarò, non allontanandosi dal fianco del suo custode «l'ultima volta ci siamo lasciati in malo modo per ovvie ragioni; tuttavia, era destinato ad andare così il nostro fato. Dal nostro ultimo incontro Lucilia è scappata dal Paradiso e sono stata proprio io a scoprirla. Non ho memoria di quanto successo, so solo che ho sentito delle informazioni che non dovevo sentire e sono stata gettata nel lago dei beati.»

Raffaele ascoltava con attenzione il discorso, non riuscendo a capire in quale direzione la conversazione stesse andando. Ammirò con quanta sicurezza la sua Evie stesse provando a essere civile con l'uomo che le aveva fatto tanto male, ma lui non sarebbe stato altrettanto magnanimo ancora per molto.

Evie fece estrarre dalla sua schiena un paio di magnifiche ali bianchissime, segno della sua angelicità neonata. Le distese attorno alle proprie spalle, mostrandole in tutta la loro imperiosità e le piume candide riflessero i mille raggi del sole provenienti dalla porta.

«Sono stata trasformata in un cigno per avere una nuova possibilità. Michele e gli altri arcangeli non si spiegavano perché fossimo rinati, ma è proprio per questo: abbiamo avuto una vita passata con risvolti catastrofici, questa è la nostra opportunità per rimediare, per essere migliori e fare le scelte giuste.»

Quelle parole riscaldarono il cuore di Raffaele, riempiendolo d'orgoglio. La sua futura moglie aveva abbracciato splendidamente la sua nuova natura, rinnegando il risentimento per il passato subito.

«Fallo anche tu, Adam. Trova la tua strada per un migliore presente! Redimiti da ciò che abbiamo sbagliato in passato, possiamo vivere la vita con bontà e giustizia.»

Evie inarcò le sopracciglia, rammaricata, mentre avanzò di un altro passo. Istintivamente la luce dell'aura di Raffaele la seguì, proteggendola quasi con urgenza.

Adamo era un mostro e Adam non era stato da meno, il perdono doveva essere prerogativa degli angeli, ma non tutte le persone desideravano realmente riceverlo.

Ci fu solo un attimo di silenzio, poi i lineamenti dell'umano si indurirono e la sua rabbia si esternò in tutta la sua profondità.

Fece delle rapide falcate verso la ragazza, brandendo un pugnale dritto sul petto di lei. L'intervento dell'angelo non tardò e parò il colpo, frapponendo il proprio braccio tra Evie e l'arma.

Raffaele strinse gli occhi per il dolore, il colpo inferto fu davvero duro; una lama oscura aveva grandi conseguenze sulla pelle di una creatura dei cieli.

Con l'altro pugno non esitò a colpire Adam dritto in faccia: lo desiderava fare da quando Evie gli aveva rivelato la verità.

Evie urlò e reagì a sua volta tempestivamente, sbattendo le ali e usando il potere del vento per fare cadere Adam e i suoi soldati per terra. Strinse la mano del suo custode e cominciò a correre fuori dall'abitazione, aggirando l'umano che ancora cercava di rimettersi in piedi.

Raffaele la seguì subito, estraendo il pugnale dalla propria carne e lanciando l'arma contro il petto di uno dei due wendigo caduti, uccidendolo all'istante.

Quando attraversarono la soglia della casa si accorsero però che l'alleato di Distruzione non era venuto da solo: c'erano altri otto wendigo dalle forme orrende e ossa al posto del cranio di fronte a loro.

Evie si arrestò di colpo, mentre uno di quei mostri latrò in modo spaventoso.

La sentinella dei cieli impugnò la propria spada e spinse Evie dietro di sé, mentre il braccio aveva già cominciato a sanguinare.

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