«Chri, corri!» La voce delicata del più piccolo allontanò il moro dai propri pensieri. Solo allora il ragazzo si accorse di avere un enorme sorriso sul viso, che diventò ancora più grande quando spostò il suo sguardo sul ragazzo.

Mattia era inginocchiato nel mezzo della radura, e con un dito stava indicando a Christian un punto ben preciso tra erba folta in cui spuntavano alcuni fiorellini gialli, gli unici tra migliaia di fiori lilla, viola e blu. Si sedette nel mezzo del prato iniziando a prendere qualche fiore, e in un attimo fu come la prima volta.

Christian accelerò il passo e fu al suo fianco in un istante. Si sedette accanto a lui e posò le labbra sulle sue, accarezzando i capelli biondi e morbidi. Mattia lo accolse subito nella propria bocca e posò i fiori, per portare le mani tra i ricciolini ribelli del più grande. Fu un bacio lento e allo stesso tempo desiderato, le loro lingue si muovevano dolcemente, mentre le labbra cercavano un continuo contatto come fosse l'unico modo per continuare a respirare.

Amava la radura, i fiori, i loro colori e il loro profumo, ma niente era lontanamente paragonabile al suo Christian.

L'amore in fondo non è perfetto, e forse non deve esserlo.
L'amore ferisce, distrugge, rovina. Può trovarsi davanti qualsiasi essere, dal più grande al più piccolo, dal più importante al più insignificante, ed essere in grado di annientarlo. L'amore può eliminare la propria vittima, è un'arma pericolosa, il pugnale che trafigge la rosa.

Può però essere anche salvezza. Può farti vedere ciò che normalmente non saresti capace di notare. L'amore è l'insieme delle piccole cose che fanno la differenza. L'amore è luminoso, vivo, grande, ed è in grado di assumere molteplici forme agli occhi degli innamorati, che talvolta possono essere ingenui, ma pur sempre follemente e profondamente innamorati.

Agli occhi di Mattia l'amore erano ricciolini scuri e spettinati, grandi mani, lentiggini sparse su tutto il viso e guance rosee, occhi del verde più straordinario e mozzafiato di sempre, un verde screziato da milioni di sfumature diverse. Una voce confortevole, due grandi braccia fatte per stringerlo e scaldarlo, labbra morbide e rosse.

L'amore era addormentarsi sotto le carezze e le attenzioni del suo amato, e svegliarsi allo stesso modo. Amore era sentire le sue labbra sul proprio corpo, il fiato caldo sul viso e le mani tra i morbidi capelli. Amore era ridere fino a notte fonda fino a piangere, tentando di non farsi sentire da nessuno. Amore era guardare quei ricciolini ribelli che gli avevano stregato l'anima incorniciare il viso di colui che era il più grande amore della sua vita. Amore era stuzzicarsi e prendersi per mano. Amore era casa. Amore profumava di mirtilli. L'amore era Christian.

Christian che era arrivato nella sua vita senza preavviso. Christian che era ancora un po' bambino, permaloso e orgoglioso. Christian che aveva affidato a sua volta il proprio cuore ad un ragazzino di diciotto anni, dal momento che sapeva che lui se ne sarebbe preso cura.

Il loro amore era prezioso, e spesso credevano di doverlo mettere in salvo, di doverlo proteggerlo, ma la realtà era che era proprio lui a salvarli ogni giorno.

Si allontanarono di qualche centimetro per respirare, facendolo l'uno contro la bocca dell'altro. I loro sguardi erano incastrati, uniti da un legame quasi magnetico. L'azzurro scrutava labbra rosse, e il verde guance color porpora che non avevano mai smesso di tingersi sin dal primo giorno.

Christian raccolse lentamente i fiori abbandonati poco prima da Mattia. Li guardò e ne prese uno, sapendo che era uno dei preferiti del più piccolo. Era bianco con sfumature viola, e lo mise tra i boccoli biondi del suo amato. Ne prese poi uno lilla e lo sistemò accanto al primo, per poi posizionarne un altro, e un altro ancora.

Il vento fresco stava accarezzando i due ragazzi, i leggeri rumori del bosco li circondavano mentre centinaia di colori rientravano nel loro campo visivo.

Mattia guardava la scena con un sorriso sul volto. Le grandi mani di Christian stringevano quei piccoli fiori mentre il ragazzo era concentrato nel sistemarli. Quando ebbe finito, il moro tornò a guardarlo negli occhi, facendosi ancora una volta avvolgere dall'azzurro. Sorrisero, e il più piccolo accarezzò i fiori che aveva tra i capelli.

«Sei bellissimo, Matthew»

«Davvero, ChriChri?»

«Sì»

Il più piccolo sorrise timidamente, e mentre le sue guance iniziavano a colorarsi di rosso, il più grande portò due dita sotto il suo mento, costringendolo a sollevare il viso e a guardarlo negli occhi.

Azzurro e verde, nient'altro. Niente esisteva più, solo i più bei colori erano uniti a formare qualcosa di straordinario. Mattia si perse ancora una volta in quel verde che era ogni sua certezza e ogni suo desiderio, mentre Christian si lasciò andare nell'azzurro, capendo che lui era tutto ciò che aveva sempre cercato.

«Mattia»

Il ragazzo sorrise, invitandolo a continuare.

«Sei l'amore della mia vita»

E a quel punto Mattia sentì di non aver bisogno di niente. Non gli importava dell'ossigeno, del mondo. Tutto ciò che voleva e che avrebbe sempre voluto, era lui.

Si lasciarono dunque andare e si baciarono per l'ennesima volta, per poi sorridere l'uno contro le labbra dell'altro quando videro un fiorellino giallo cadere sui loro nasi vicini.

Our Glade - ZenzonelliWhere stories live. Discover now