Parte 1: L'incontro

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Leonard's Pov:

10 Settembre - Massa

"che stanchezza" continuavo a pensare costantemente tra me e me; si erano ormai le fatte le 18, ed io, grazie a qualche miracolo, stavo ancora in piedi, con il braccio destro teso, strumento nell'altra mano ed impettito di uniforme e guanti a protestare. Protestare per cosa? mi sembra ovvio, per il nostro dvce Mussolini, per lui starei a protestare pure per tre giorni di fila, ma non oggi, oggi il sole era violento su di me, sudavo come un maiale, il modo in cui ero vestito non aiutava, e come se non bastasse, la maggior parte delle ore precedenti le avevo passate a suonare il mio amato clarinetto per tirare su il morale ai miei compagni di fascio, quindi ero stanco, accaldato e senza ne voce che fiato. Il mio pensiero era fisso e persistente, tutto quello che desideravo era andare a letto e riposarmi, ma ci fu una cosa mi distolse da ciò, uno sguardo che mi catturò ipnoticamente proveniente dall'altra parte della manifestazione dopo schiere di giacche nere; un paio di occhi bordeaux contornati da un esagerato eyeliner mi avevano fatto sentire una scossa lungo tutto il corpo, ma da scossa di piacere si trasformò in qualcos'altro non appena guardai più attentamente la figura che mi aveva ipnotizzato... un vestito rosso fuoco, accompagnato da dei capelli ed un rossetto dello stesso colore, lei teneva in mano una bandiera che avrei voluto avesse stampata sopra la faccia del nostro leader, al posto di quella falce e martello di un giallo acceso che contrastava lo sfondo vermiglio. "maledizione.. non una comunistaccia.." nel mio cervello mi sentivo disgustato di me stesso, indignato quasi, ma nel mio cuore sentivo un'altro sentimento... d'altronde non ero caduto nei suoi occhi staliniani a caso... non posso permettermi di sentirmi attizzato da una rivale, ma non posso stare fermo come un pesce lesso a battagliarmi con i miei pensieri, devo dimostrare a me stesso che posso resistere a questi miei peccati e andare a parlarle per mostrare la mia dominanza su di lei in quanto orgoglioso barilla, eppure sotto-sotto ero agitato... forse dalla sua imponente aura rossa e gialla? ..ma cosa mi va a giro per la testa?! non devo essere una fighetta!

Con alquanta dominanza e fretta mi feci spazio tra i miei compagni.. forse con troppa fretta- "Forza Du- *tlonk bam*" oh no... il mio clarinetto cadde per terra, staccandosi in due, proprio ai suoi piedi e dopo una breve pausa dove mi guardò in modo malizioso scoppiò in una sonora risata "Ti sta bene, fascio del cazzo", "Scusami?! c-come ti permetti!!" risposi con un tono balbettante dove si poteva intravedere il mio nervosismo che cercavo di coprire con uno scudo di superiorità che lei riusciva a sciogliere... mi aveva parlato... lei continuava a ridere e col piede si portò a se uno dei pezzi dello strumento rotto "pfft guarda come sei patetico, sembri il pifferaio magico" magari fossi magico, magari ci fosse una magia capace di farmi reagire come un vero uomo e che riuscisse a non farmi dubitare di essere attratto questo tipo di trattamento... "S-Stai zitta stalinista! r-ridammi il mio clarinetto!" dissi mentre cercavo di raccattare il resto che era ancora per terra, ma i guanti di pelle che indossavo per il sudore erano diventati scivolosi e riuscivo a malapena a tirare su quello che restava "Ma sei scemo che non riesci a raccogliere qualcosa che hai rotto? non pensavo fossi così demente" la mia faccia si infuocò e dubito che questa botta di calore sia dovuta al sole.. "Fa silenzio....." borbottai, non potevo restare chino ma non potevo mostrare la mia faccia chiaramente imbarazzata, così di scatto mi alzai e mentre con un braccio cercavo di coprirmi il viso, con l'altro, alla cieca, cercai di prenderle ciò che si voleva tenere del mio clarinetto, ma lei nel bloccarmi afferrò la mia mano coperta di guanto "M-Mollami maledetta! n-n-non ti azzardare a togliermi il guanto!" non lo avessi mai detto... "Perchè? cosa nascondi?" lei in modo aggressivo ma alquanto.. sensuale.. rivelò le mie piccole, fragili, sudate manine, la mia più grande insicurezza "Ah ecco cosa nascondevi, sono sicura che hai anche qualcos'altro di piccolo oltre queste stupide manozze" detto questo lei spostò il suo sguardo al mio viso che avevo fallito a nascondere, che vergogna, tutta questa scena davanti ai miei compagni... non sapevo come reagire, ero andato completamente in black-out, come se tutto il mio sangue non fosse più nel mio cervello; tutta questa nebbia che avevo al cervello venne bruscamente interrotta da una voce proveniente della fazione rossa "Guardate! ...è diventato duro!!" (ecco dov'era andato il sangue ahimè!) la ragazza mi guardo l'amichetto per qualche secondo poi disgustata rapidamente mollò il mio braccio e scomparì dietro la folla, cosa che conveniva fare pure a me vista la dannata situazione.

Mi rifugiai dietro una panchina, ero confuso, ancora più sudato e stanco di prima ma ero incuriosito dalle mie reazioni, com'è possibile? come mai ho reagito in questo modo? deve essere uno sbaglio sicuramente. Mentre mi porgevo tutte queste domande e cercavo di evitare di guardarmi là sotto, notai che mancava un pezzo a quello che ero riuscito a recuperare del mio bellissimo strumento "Lo ha lei.." devo ritrovarla per riprendermi ciò che mi spetta, ma forse mi aveva rubato più di una cosa concreta, possibile che mi aveva rubato il quore? il solo modo per scoprirlo sarà ricercarla...

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⏰ Last updated: Nov 03, 2022 ⏰

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La mia mistress comunistaWhere stories live. Discover now