Era bello, bellissimo. Proprio come uno di quei modelli che si vedono sulle riviste. Era un uomo diverso ma... quel sorriso seducente, quella ruga sul viso e il colore dei suoi occhi erano un tratto distintivo che mi avevano permesso di ritrovare l'unico uomo che io abbia mai amato.

Perché, sì, era ovvio, la mia vita era andata avanti. Mi ero innamorato molte volte, avevo fatto sesso con molti uomini. Avevo tradito ed ero stato tradito a mia volta, ma in fondo al cuore, il ricordo delle mani di Thomas che si muovevano sul mio corpo riemergevano tutte le volte che ero da solo con i pensieri. Come un metro di paragone da cui era impossibile sfuggire. Aveva infranto una promessa, questo era pur vero. Ma, cazzo, potevo avere una possibilità per vederlo. Si era dimenticato di me? Oppure anche lui conservava il ricordo del suo Noah? Avevo l'occasione di scoprirlo e non avrei perso l'opportunità neanche per tutto l'oro del mondo.

«Debra è viva?» mi domandò JJ non appena tornai alla scrivania. «Ho saputo che andrai alla Settimana della Moda.»

«Si è quasi trasformata della strega del Mago di Oz» sorrisi senza nascondere un pizzico di tristezza. Potevo solo immaginare quanto fosse difficile per lei subire, dopo anni, gli effetti di una sconfitta.

«E quindi? Lo posso vedere questo badge?» chiese ancora JJ.

«È il mio tesoro. Mi raccomando.» Lo tirai fuori e lo feci scivolare sulla scrivania del mio collega. «Che colpaccio, vero?»

«Per te? Sicuramente. Io di moda non ci capisco un cazzo.»

«In realtà neanche io ma, conosci molto bene i retroscena di tutta la storia, vero?» domani più a me stesso che a lui.

«Questo Thomas deve essere proprio importante per te.» JJ mi sfiorò con il suo sguardo. Era intenso, profondo e mi faceva sempre perdere la testa. Peccato che lui si definita troppo etero e poco curioso per pensare di restare un po' da solo con me.

Nessuno di noi due però aveva dimenticato il bacio scambiato al party aziendale dello scorso Natale.

«Sei geloso, per caso?» lo rimbeccai.

«Sono solo curioso di sapere se il gioco vale la candela. Non ti ci vedo proprio alla Settimana della Moda» sogghignò.

«Per Thomas? Sì, te lo posso assicurare.» Mi sedetti alla scrivania e bevvi un sorso d'acqua dalla bottiglia, cercando di tenere a freno i ricordi ma era impossibile dimenticare la prima volta che avevo incontrato le sue labbra.

«Okay, ma come farai a parlare con lui?»

«Sarà facile trovarlo. Non fa altro che aggiornare il suo feed e poi...» tirai fuori il cellulare dai jeans e aprii la chat di Instagram. «Mi ha scritto, alla fine. Nulla di romantico, ma, be', sono riuscito a far breccia nel suo muro» dissi con un tono trionfante.

«Chiunque lo avrebbe fatto. Sei troppo assillante» esclamò. Mi guardò di nuovo, facendo battere il cuore come un tamburo.

«Mi conosci bene. Ottengo sempre quello che voglio» e cercai di sostenere il suo sguardo.

«Sei stato tu a baciarmi, Noah. Quindi... sì, lo confermo.» Si alzò dalla sedia e si diresse verso l'angolo bar cercando di evitare il mio sguardo. Quell'argomento era un tabù tra di noi. Spuntava però nei momenti meno impensati.

«Tu hai risposto a quel bacio» precisai, colpendolo alle spalle. «Non so perché ma trovi sempre il modo di tirare fuori questa storia, JJ. Il geloso tra di noi sei proprio tu.»

«Ti voglio bene, Noah. Ma...» e fece un lungo respiro. «Lo sai cosa la penso dell'identità sessuale, sull'amore e cose così. Queste etichette mi hanno un po' rotto il cazzo. Credi ancora che tutto debba essere o bianco o nero?» sogghignò. «Poi...Tutta questa storia di Thomas mi sembra assurda. Sono passati più di vent'anni dall'ultima volta che vi siete visti e pensi ancora al tuo primo ragazzo? Deve essere stato un toro a letto se hai messo su questo teatrino.»

L'influencer che mi amavaWhere stories live. Discover now