Prologo

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Ho sempre attribuito colori alle persone.

Credo che mia madre sia verde, mio padre grigio, e il mio migliore amico è sicuramente rosso.

Sapevo che lei fosse Giallo dal primo momento in cui l'ho vista.

Era Giallo in tutto ciò che faceva o diceva,

nel modo in cui parlava con le persone,

nel modo in cui illuminava le stanze in cui entrava,

nel modo in cui si relazionava alle persone,

nel modo in cui abbracciava i suoi amici,

nel modo in cui portava luce ovunque, in qualsiasi momento, e a chiunque.

Era Giallo come il sole, come le stelle, la luce, la primavera, la gioia,

La vita.

E faceva sempre girare le teste di tutti verso di lei, attirava l'attenzione di chiunque per quanto immensa fosse, e per la sua risata, la sua energia, e anche per i suoi lunghi capelli biondi.

Era così dannatamente attraente,

quel tipo di attrazione che ha ciò che non puoi avere o raggiungere, che ti fa sentire piccolo e inadeguato, ma completamente capito, come un'opera d'arte sublime.

Ho sempre amato quanto Giallo fosse, tutti lo facevano,

ma penso di averla amata ancora di più quando realizzai che dietro a quel finto strato di colore ci fosse il Blu.

Un oscuro, profondo, e indecifrabile Blu.  

L'Angolo TabagiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora