Capitolo 13 - Ellie

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"E no mio caro, non puoi fermarti sul più bello". Scherzò Liam.

Andrew sospirò:"Fino a quando le levai la parte superiore andava bene, era perfetta ma... quando le abbassai la gonna beh... nascondeva qualcosa di troppo pronunciato per essere un gentil sesso". Inghiottì il nocciolo masticando l'imbarazzo che gli aveva colorato le guance.

Liam scoppiò a ridere:"No ma dai, non dirmi che...", dissi trattenendo una risata.

"Già, ma non sembrava. Credimi, era così bella e sensuale che non immaginavo si nascondesse un uomo sotto quel paio di tette".

Quella risata che cercavo di trattenere per non far sentire Andrew come un povero ingenuo, scoppiò senza poterla controllare:"Scusami se rido ma è impossibile non farlo".

"Figurati, Liam mi ha preso in giro per una settimana intera".

Lo guardai:"Liam, sei davvero cattivo", lo rimproverai con ilarità.

"Non è colpa mia se capitano tutte a lui", rispose ridendo insieme a noi. La risata di Liam aveva il suono pacifico di una melodia rilassante, sapeva come farti sentire a tuo agio anche in un contesto diverso da quello attuale:"Racconterei di tutte le volte in cui Andrew ne ha combinata una più del diavolo, ma credo si sia fatto tardi adesso".

Smettemmo di ridere e guardai l'orologio appeso al muro accanto a me, le lancette segnavano l'una e mezza di notte ed io non ero mai stata sveglia a quest'ora. Mia madre voleva che andassi a dormire alle nove di sera, diceva che un buon sonno rendeva giovane la pelle e fresca la mente in maniera tale da avere abbastanza lucidità per affrontare gli impegni del giorno dopo. Ma io odiavo perdermi i piaceri della notte, amavo guardare il cielo notturno e lasciare che i miei pensieri giocassero con le stelle sperando che un giorno ne sarebbe caduta una e mi avrebbe esaudito un desiderio. Forse, senza che me ne accorgessi, se n'era appena avverato uno.

"Ma Lou non ha ancora finito la sua birra", disse Andrew piagnucolando.

Probabilmente, quasi sicuramente, si stava divertendo quanto me da non volere che la nostra serata finisse di già.

Gli porsi il bicchiere allargando un sorriso di gentilezza:"Magari domani sera la finirò".

"Ci conto".

Quando tornammo in strada lasciandoci alle spalle il garage, io e Liam camminavamo fianco a fianco ascoltando in silenzio il sonno profondo della città. Passando per il grande schermo notai fosse spento permettendo ai lampioni di illuminare i marciapiedi ormai vuoti. C'eravamo solo io e lui, la mia mente non voleva altro per quel momento, bastava poco ma da chi sapeva renderlo tanto e nonostante non sapessi nulla di Liam, sentivo che c'era qualcosa di positivo in lui da farmi credere quanto fosse ricco di emozioni da esternare se solo ne fossi stato meritevole.

Tra un passo e l'altro, un respiro profondo e un pensiero pungente, iniziai involontariamente a ridacchiare.

"Ho fatto qualcosa di stupido?" Mi chiese Liam con tono interrogativo.
"Perché me lo chiedi?"

"Stai ridendo quindi pensavo di aver fatto qualcosa di sciocco", spiegò.

"Ma no, stavo ancora pensando alla storia imbarazzante di Andrew". Questa volta non mentivo, ci pensavo davvero.

Liam sogghignò divertito:"Fidati, quella che hai sentito stasera è la meno peggio".

"Allora spero di sentirne presto delle altre", nel frattempo eravamo appena arrivati davanti al suo locale.

"Casa mia è a pochi isolati da qui, tu dove vivi?"

Io dove vivo? Cavolo Liam, sono la figlia della regina e dovresti sapere dove abito. Avrei voluto dirgli queste parole ma mi morsicai la lingua prima di parlare.

"In realtà io non ho una casa".

Liam spalancò gli occhi:"Ah no?"

Mi strinsi nelle spalle:"Non ho pagato l'affitto e la proprietaria mi ha sbattuta fuori".

Che rumore facevano le bugie che stavo raccontando? Sicuramente il peso dei sensi di colpa che mi sarei ingoiata se mai scoprisse la mia vera identità.

Lo sentii sospirare:"Vieni a casa mia".

Mi irrigidì:"Oh no, è fuori discussione".

"Avanti Lou, non posso lasciarti per strada".

"Ma non posso nemmeno venire a dormire a casa tua", lo ammonii:"Se lo venisse a sapere Tanya?"

"Ti preoccupi troppo di lei".
"Non dovrei?" Alzai un sopracciglio.
"Solo in parte, per questa notte verrai a stare da me e domani ti aiuterò a trovare un nuovo appartamento".

"E se non lo trovassi?"

Liam sorrise:"Starai da me finché non se ne libererà uno".

Princess on the runWhere stories live. Discover now