Non so perché sono così contenta di vederlo.

Forse in questo momento questo breve contatto tra noi ha un po' alleviato questi giorni di silenzio e sono contenta perché lo sento più vicino a me.

Quindi, non ce l'ha con me?

Che poi non avrebbe avuto nessun motivo per avercela con me in generale, me lo chiedo solo perché da un giorno all'altro mi ha ignorata di colpo... non ci capisco niente.

Però ora a quanto pare, come speravo anch'io poco fa, ha organizzato questo nostro incontro con l'aiuto di Totò.

Mi chiedo cosa possa avere in mente e che intenzioni abbia.

«Auguri, buon compleanno» mi ricordo subito che oggi è la sua giornata.

Non dovrei nemmeno farglieli gli auguri per come mi ha liquidata ma non sono riuscita a trattenermi.

Lui ridacchia dolcemente e mi ringrazia.

«Grazie soprattutto per la dedica chilometrica che mi hai inviato» mi prende in giro riferendosi al mio "Auguri" che gli ho inviato prima.

«E tu hai pensato bene di rispondermi in maniera inquietante» esclamo.

«Inquietante?» ribatte lui divertito.

«Non so avevi paura che mi fossi dimenticata il mio nome? E sì, inquietante, hai messo pure i puntini sospensivi» spiego mostrandomi fintamente indignata.

Lui non mi risponde e si limita a ridere sotto i baffi.

Restiamo per qualche minuto a guardarci e poi Ciro mette la testa sulla mia spalla posandoci un bacio sopra, nel mentre le sue possenti braccia mi cingono la vita.

«Vuoi venire con me?» mi chiede con particolare dolcezza.

«Dove?» chissà cos'ha in mente.

E adesso mi chiedo il perché di quest'altro cambiamento. Ovviamente sono felice di vederlo meno scostante ma voglio capire comunque cosa gli sia preso.

«Vuoi venire o no, con me?» ripete.

Se me lo chiede con la sua voce cosi calda e profonda faccio davvero fatica a rifiutarlo.

Non che io voglia rifiutarlo, ma ho comunque bisogno di parlargli seriamente.

Mi stacco dall'abbraccio ed ora ci ritroviamo l'uno di fronte all'altro.

«Ciro, ascolta io vorrei parlarti» dico semplicemente.

Lui mi guarda con un faccia di chi già si aspettava una richiesta simile tuttavia mi domanda cosa voglio dirgli.

«Beh, di questi giorni - dico con fare ovvio - tu che all'improvviso mi dici che dobbiamo stare lontani, si può sapere perché?» spero che non si renda conto del fatto che ci sia rimasta male per quanto accaduto.

Spero mi dia una buona spiegazione.

Lui sospira pesantemente e poi annuisce come a volermi dimostrare di essere d'accordo con me.

«Ti dirò tutto ma vieni prima con me, voglio portarti in un posto» quasi mi prega con i suoi bellissimi e profondi occhi scuri.

«Ok vengo però parliamo» preciso.

Non gli permetterò di sfuggire alla conversazione.

«E cert ammor mi» sorride e mi fa l'occhiolino.

Io non posso far altro che sciogliermi e sorridere anche io. Eccolo il Ciro che conosco.

Lui mi rende totalmente rimbambita che mi viene difficile restare seria, specie quando mi chiama con questi nomignoli.

Mi prende la mano ed intreccia la sua nella mia.

Mi guida per un tratto di strada fino a che non arriviamo davanti a una moto ed intuisco subito che questo sarà il nostro mezzo di trasporto.

«È tua, vero? Io amo andare in moto» dico sognante.

«Ah sì? Come ci sei andata?» chiede divertito.

«Ci andavo spesso con mio padre» lui annuisce.

«Sono bei ricordi immagino» fa un mezzo sorriso.

«Si infatti» ricambio il suo sorriso.

Ed è vero. Mio padre ne aveva una ed io adoravo salirci sopra con lui. Era un momento solo nostro nel quale facevamo tanti giri insieme e mi piaceva tanto andarci come mi piace tuttora.

Tuttavia non vado in moto da un bel po' di anni ovvero da quando mio padre se ne è andato quindi pensare che ci salirò di nuovo dopo tutto questo tempo beh un po' mi emoziona, tutto questo mi ricorda lui.

«Allora i caschi?» lo guardo con tono accusatorio ma allo stesso scherzoso.

«Eccoli qui» alza il baule della moto e me li mostra ed io faccio una faccia sorpresa.

«Ah! Davvero li hai?» sono scioccata.

«Che c'è? Credevi non li avessi eh?» alza un sopracciglio divertito.

«Beh sinceramente no» rispondo prontamente prendendolo in giro.

Non vorrei si offendesse ma no, pensavo non sapesse neanche della loro esistenza, ma è chiaro che sto esagerando volutamente.

«Ma come, sono un ragazzo così rispettoso della legge» fa una faccia offesa.

«Eh, l'ho notato, si» dico ironica e scoppio a ridere.

«Forza, vien cà ja» con un cenno del capo indica il posto sulla moto dietro a lui.

Io non ci penso due volte e mi affretto a prendere posto, dopo poco partiamo.

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•[SPAZIO AUTRICE]•

Ciao a tutti! Ultimamente sto aggiornando con più frequenza, adoro scrivere questa storia e faccio del mio meglio per scriverla bene e per far sì che possa essere piacevole da leggere.

A tutti voi lettori vi chiedo gentilmente, se vi va, di lasciarmi una stellina come supporto e un vostro parere riguardante la storia nei commenti poiché mi aiuterebbe a capire se la storia vi piace e mi motiverebbe a continuarla al meglio.

❤️_Grazie a tutti_❤️

𝐅𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐝'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 || 𝐂𝐢𝐫𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢.Where stories live. Discover now