2. Occhi Dal Passato

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Quando lei si trasformò in farfalla,
i bruchi non parlarono della sua bellezza, ma delle sue stranezze.
Loro volevano
che lei tornasse ad essere quella
che era sempre stata...
Ma lei aveva le ali.

Sento una mano scuotermi per la spalla, mormorando - Eddy, siamo arrivate-.

Apro piano piano gli occhi, mettendo a fuoco l'immagine di Annette seduta vicino a me in macchina.

- Svegliati, così quando vuoi scendi!- la vedo inforcare il mio trolley e dirigersi verso l'enorme villa.

Ha parcheggiato la macchina davanti ad una casa talmente grande da sembrare un labirinto.

Mi stiracchio e mi specchio nello specchietto.

Ma cos'ho sulla guancia?

Mi avvicino e vedo che il ciondolo del braccialetto a forma di farfalla ha lasciato il segno sullo zigomo mentre dormivo.

Non ce la posso fare a fare una bella figura, diamine!

Cammino per un po' avanti e indietro accanto all'auto, rispecchiandomi qualche minuto dopo.

Okay, non si vede quasi più.

Prendo coraggio ed entro nella villa azzurra.

- Vieni pure in cucina!- sento dire da Annette.
E dove cavolo è la cucina?

- Prima stanza a destra- m'informa.

Faccio come mi ha detto e la vedo appoggiata ad un tavolo in legno, intenta a scrivere qualcosa al telefono.

- Norman?!- urla.
Dei passi scendono le scale e entrano in cucina.

- Dimmi tesoro- riprende fiato per la corsa, poi i suoi occhi si posano su di me.

Deve essere un uomo di mezz'età, dai capelli che variano tra il grigio e il nero, una camicia gialla e rossa e dei jeans corti.

- Norman, lei è Eddy!- mi presenta.

- Norman piacere- mi stringe la mano.

- Eddy- sorrido.

- Dov'è Alex?- domanda al marito.

- Mh... credo sia in camera vado a chiamarlo-.

Sento due voci chiacchierare sul fondo delle scale, una di Norman e una che non conosco.

- Siediti pure cara, adesso ordiniamo la pizza, avrai fame dopo tutto il viaggio!- mi invita Annette.

Mi siedo sulla prima sedia che mi capita a tiro.

- Oh, Alex, finalmente! Eddy, lui è Alex, nostro figlio adottivo- mi giro verso la porta e rimango di pietra.

No.
Non ci credo.
Questo è un incubo.
Non può essere lui.
Non deve essere lui.

Si siede tranquillamente sul divano, seguito dal marito di Annette.

Ora finalmente ho l'opportunità di guardarlo meglio: sarà alto almeno un metro e ottanta, i capelli neri gli ricadono disordinati sulla fronte e gli occhi verdi sono sempre splendenti come due smeraldi.

Indossa una t-shirt nera e dei jeans lunghi blu scuri.

- Ottimo, ora che siamo tutti possiamo ordinare la pizza!- esclama quest'ultima - gusti?-.

- Quattro formaggi- rispondo in coro Norman e il figlio.

- Eddy?- Annette si rivolge dolcemente a me.

La Notte Delle FaleneWhere stories live. Discover now