Epilogo

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-io non li capisco- borbottò Tibault in direzione del marito osservando le ultime notizie di cronaca sul suo cellulare. Nonostante avesse da poco staccato da lavoro non poteva stare senza sapere cosa stesse succedendo in giro.

-cosa non capisci?- chiese Kian sedendosi al suo fianco sul divano dopo avergli portato una tazza fumante di caffè colma fino all'orlo proprio come la sua.

-cosa passa nella testa dei nostri figli. Credevo fossero semplicemente tristi perché era finita la vacanza ma di certo non credevo sarebbe durato per ben tre mesi! Siamo quasi a Natale e quelli stanno ancora tristi!-sbuffò il mezzo francese facendo nascere un piccolo sorriso sulle labbra di Kian.

-però sono stati più tranquilli- gli fece notare il rosso -anche se andavano alle feste tornavano a casa in tempo e poi non sono più andati a casa di ragazzi strani-

-certo sono felice di non vederli andare a casa di sconosciuti ma non mi piace comunque vederli così tristi per un fottuto viaggio-

-tu non ti sei accorto di niente vero?- sospirò Kian.

-spiegati-

-i gemelli italiani, i due rossi che erano loro amici-

-si?-

-ecco credo che non fossero solo i loro amici ma qualcosa di più. Ovviamente non ne sono certo ma quando li hanno salutati la mattina che sono partiti sembravano distrutti anche loro due-

-mi stai dicendo che si erano fidanzati in Italia? Con degli italiani?- Tibault alzò gli occhi al cielo chiedendosi cosa cazzo avesse fatto di male per meritarsi tutti quegli italiani tra i piedi e poi sospirò -sei sempre stato quello migliore con le deduzioni tra i due quindi credo che tu abbia più che ragione-

-vorrei poter vedere un sorriso sui loro volti ma credo non sarà possibile nell'immediato a meno che...- ma Kian non finì di parlare perché il suo telefono prese a squillare con insistenza e il rosso osservò confuso il nome di suo figlio sullo schermo: di solito non lo chiamava mai.

-tutto bene?- chiese preoccupato.

-si tutto okay devi solo...ecco aiutarmi- disse il castano dall'altro lato mentre si guardava intorno all'aeroporto in cerca di due teste rosse. Aveva preso la macchina perché doveva andare a prendere Charlotte dall'allenamento visto che la ragazza non aveva ancora preso la patente diversamente da lui quando aveva visto una chiamata da parte di Luca. Aveva risposto anche perché erano rare le volte che riuscivano a sentirsi ed era quasi sbiancato quando il suo ragazzo, perché nonostante la distanza ormai Luca era il suo ragazzo, gli aveva detto di essere all'aeroporto con il fratello.

-dimmi- Kian guardò negli occhi Tibault preoccupato e il marito gli si avvicinò per poter ascoltare anche lui la conversazione.

-ecco ti ricordi i gemelli Santi? I due ragazzi nostri amici? Ecco sono qui e volevo sapere se potevano dormire da noi- Kian sgranò gli occhi seguito a ruota da Tibault.

-certo che si- rispose velocemente Kian sotto lo sguardo sconvolto del marito -i vostri ragazzi possono dormire tranquillamente qui. Serve che li vada a prendere all'aeroporto?-

-come cazzo...- Philip chiuse momentaneamente gli occhi facendo un profondo respiro -no sono già io qui e appena partiamo passo a prendere anche Charlotte- chiuse la chiamata il castano e Kian sorrise.

-ha svuotato il sacco!- rise felice il rosso.

-ti rendi conto che quei due ragazzi faranno cose con i nostri bambini qui in casa?- gli disse Tibault ringhiando.

-andiamo! Anche noi facevamo lo stesso alla loro età e poi dovresti essere felice visto che li vedrai sorridere dopo tanto tempo. Fa il bravo va bene? Non far scappare i ragazzi dei nostri figli- lo minacciò Kian e Tibault non poté far altro che cedere e annuire.


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