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Sally

«A tavola!» la voce di Elizabeth giuse alle orecchie di Sally, che alzò gli occhi al cielo e smise di fare quel che stava facendo, ovvero rileggere le lettere che Charlie le aveva scritto gli anni precedenti.

Non riusciva a negarlo: Charlie le mancava, e anche tanto.

Si erano lasciati da tempo ormai, ma Sally non riusciva ad andare oltre: si svegliava pensando a lui, andava a letto pensando a lui...

«A tavola!» urlò ancora Elizabeth, e Sally scese le scale.

Abitavano in una grande casa su due piani, con cinque camere da letto ampie e mobili antichi e costosi.

Ma a Sally non piaceva casa sua: le ricordava brutti momenti della sua infanzia, e la faceva sentire tremendamente sola.

Inoltre doveva conviverci con sua madre, una delle persone più antipatiche che Sally conoscesse; le due non avevano un bel rapporto.

Elizabeth si divertiva a trattare Sally come se, invece che sua figlia, fosse un fastidioso moscerino che purtroppo viveva sotto il suo stesso tetto.

«Eccomi.» Sally fece capolino in cucina, mentre la tavola si apparecchiava da sola grazie al tocco di bacchetta di Elizabeth.

Sally guardò schifata le uova e il succo di frutta che sua madre aveva messo al suo posto.

«Non c'è del sangue?» domandó, mentre il suo stomaco brontolava.

Sua madre non aveva ancora acccettato di avere una figlia Vampiro.

Sally era stata infatti trasformata in Vampiro il mese scorso, sacrificandosi al posto di Talbott, un suo caro amico.

E a trasformarla era stato il Signore dei Vampiri in persona, sua acerrimo nemico e sovrano di Gallowmere, un regno popolato da soli Vampiri.

Ma Elizabeth non aveva intenzione di far sapere al mondo che sua figlia fosse un Vampiro, perché se ne vergognava molto.

E non solo: cercava anche di trattarla come una strega normale, ignorando i suoi nuovi bisogni.

Bere sangue era infatti essenziale per i Vampiri, come mangiare, e Sally non beveva da ben cinque giorni, ovvero da quando aveva finito le sue scorte di sangue che Madame Pomfrey le aveva fatto portare a casa.

E sua madre si rifiutava di darle da bere.

«Mi vergogno a comprare del sangue,» diceva «e poi magari non berne ti farà tornare normale.»

Ma Sally sapeva che non era così: non sarebbe mai tornata normale. E non bere l'avrebbe fatta soffrire e basta.

«Te lo scordi, il sangue. Siediti e mangia.» le impose Elizabeth, e Sally obbedì sbuffando.

«Domani vado dai Weasley. Mi hanno invitato.» parlò Sally.

«Non ti eri lasciata con quel Carlos?»

«Charlie.» Sally sospiró dolorosamente, «Sì, mi sono lasciata con lui.»

«Meglio, era un poveraccio. Non che tu possa permetterti di meglio, visto come vai in giro. Ma perché vai da quei poveracci se ti sei lasciata con Carlos?»

«Perché Percy è comunque il mio migliore amico. E anche Fred e George. E Bill. E i piccoli Ron e Gin-»

«Ma quanti figli hanno?!»

«Sette.»

«Non so come abbia fatto la Signora Weasley. Per me tre figli sono già troppi: le gravidanze mi hanno rovinato il fisico!»

LA BAMBINA DI NESSUNO 3 - Il Segreto VelatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora